sabato 26 febbraio 2011
Ötzi è vivo!
Ötzi torna in vita, ecco com'era l'uomo
venuto dal ghiaccio 5000 anni fa
di Marina Conti
Ecco in anteprima esclusiva il volto ricostruito di Ötzi, la mummia trovata tra i ghiacci dell'Alto Adige e conservata nel Museo Archeologico di Bolzano. Sarà possibile ammirare la ricostruzione dell'uomo del Similaun in una mostra dal primo marzo.
Nell'anno del ventesimo anniversario della sua scoperta, l'uomo del Similaun vissuto oltre 5.000 anni fa e morto sulle gelide alture della Val Senales cambia volto. Eccolo in anteprima nell'immagine in esclusiva, che i visitatori di una mostra al Museo Archeologico di Bolzano potranno vedere dal primo marzo.
Avreste mai pensato a Ötzi se aveste incontrato questo signore durante un'escursione sulle montagne dell'Alto Adige? Ha corporatura media, è snello, ma muscoloso. Ha il viso affilato, barba e capelli da montanaro, occhi castani e guance incavate. Potrebbe essere un pastore o un contadino che ha trascorso l'estate in montagna. Appare più vecchio e stanco di quanto ipotizzato fino a qualche tempo fa, e sembra malato.
Non immaginereste certo che quest'uomo riposa nel Museo Archeologico di Bolzano dal 1998. Eppure colui che vedete in questa immagine è l'uomo dell'Età del Rame, mummificato in un lungo sonno glaciale, scoperto casualmente il 19 settembre 1991.
"Questa rappresentazione di Ötzi, fedele e toccante al tempo stesso, affascinerà ed emozionerà tutto il mondo", dichiara con soddisfazione la direttrice del museo Angelika Fleckinger, "poiché dona un volto alla nostra storia, nel vero senso della parola".
Gli artefici della ricostruzione del volto e del corpo di Oetzi sono i gemelli olandesi Adrie e Alfons Kennis, tra i maggiori specialisti in ricostruzioni paleontologiche: si sono basati su immagini radiografiche e tomografiche della mummia e sui più recenti dati scientifici,che hanno consentito loro di dare a Oetzi un aspetto diverso da quello ipotizzato finora, per esempio per il colore degli occhi. Fondamentale per la ricostruzione una replica tridimensionale del cranio, realizzata sulla base dei dati delle ultime tomografie computerizzate.
"20 anni fa il ritrovamento di Ötzi ha emozionato l’umanità intera, con la sua morte misteriosa, le conoscenze uniche sulla sua vita e sul suo mondo", dichiara Erwin Brunner, caporedattore di National Geographic Germania. "Adesso possiamo finalmente guardarlo negli occhi e constatare con stupore che è veramente uno di noi!"
Dal 1 marzo sarà possibile vederlo al Museo archeologico di Bolzano nella mostra "Ötzi 20: la mummia tra scienza, culto e mito".
Dal 25 febbraio è disponibile in libreria il volume ufficiale dedicato alla mostra temporanea "Ötzi 2.0 – Una mummia tra scienza e mito", pubblicato in tedesco dalla casa editrice Theiss Verlag (Stoccarda) e edito per l’Italia da Folio Editore (Vienna/Bolzano), in tedesco e in italiano.
Gli studi sull'"uomo venuto dal ghiaccio" si sono succeduti nel corso degli anni. Oggi sappiamo molte cose su Otzi: era originario dell'Alto Adige, aveva una corporatura atletica ed è probabilmente morto in battaglia.
Per determinare il suo status sociale, è stato determinante anche l'analisi gli oggetti ritrovati con la mummia. L’ascia di rame che egli aveva con sé svolge un ruolo determinante a tal proposito. Nell'età del rame questi segni erano veri e propri staus symbol per capi o guerrieri, o servivano comunque a indicare personalità rilevanti all'interno della comunità
Era il 19 settembre del 1991, quando sulle Alpi Venoste, in Alto Adige, Erika ed Helmut Simon, due turisti di Norimberga si imbatterono nel corpo di un uomo ibernato. Il corpo di Otzi fu recuperato tre giorni dopo da una squadra di soccorso austriaca.
Il luogo del ritrovamento dell’Uomo venuto dal ghiaccio si trova a 3210 m s.l.m. nei pressi del sentiero che dal rifugio Similaun porta al Giogo di Tisa.
Una straordinaria finestra sul passato: Ötzi è una sorgente di informazioni preziose sulla vita dell'uomo nella preistoria e ha offerto negli anni importanti contributi a discipline quali la medicina e la paleontologia. La comprensione delle sue peculiarità, ha inoltre fornito uno stimolo importante a un approccio di ricerca multidisciplinare.
L'ultima novità nel campo della ricerca su Ötzi, arriva da un approccio disciplinare capace di coniugare genetica e informatica. Un team di studiosi è riuscito infatti a mappare il suo patrimonio genetico, aprendo la strada a nuovi filoni di ricerca e dando impulso a nuove teorie per comprenderne le origini. Decisivo a tal proposito l'incontro di l'incontro del duo formato da Albert Zink e Carsten Pusch, rispettivamente direttore dell’Istituto per le Mummie e l’Iceman dell’Accademia Europea di Bolzano (EURAC) e membro dell’Istituto di genetica umana dell’Università di Tubinga, con il bioinformatico Andreas Keller.
La mostra si compone anche di numerose installazioni e si avvale delle più moderne tecnologie. L’esposizione presenta diverse riproduzioni di oggetti e indumenti appartenuti a questa figura. Il mezzo scelto per entrare in contatto con l' "Uomo venuto dai ghiacci" è quello dell'interattività. La presenza di pannelli interattivi legati ai molteplici aspetti della storia e della vita di Otzi, rappresenta un ulteriore mezzo per scoprire importanti aspetti della quotidianità dell'"Uomo venuto dai ghiacci".
In occasione dei venti anni dalla scoperta, dal 1° marzo 2011 al 15 gennaio 2012, il Museo Archeologico di Bolzano sarà dedicato interamente all'Uomo venuto dal ghiaccio, ospitando la mostra temporanea Ötzi. L'inaugurazione della mostra è prevista per lunedì 28 febbraio 2011. Per maggiori informazioni si può consultare il sito del museo.
Fonte: www.iceman.it
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