sabato 5 febbraio 2011
...ancora sulla trapanazione cranica
Turchia, Ikiztepe. Scoperte prove di chirurgia al cervello nell’età del Bronzo
di Martina Calogero
Ikiztepe
Sebbene le conoscenze e gli strumenti a disposizione dei nostri antenati fossero alquanto limitati, la recente scoperta effettuata a Ikiztepe, insediamento turco sul Mar Nero, testimonia che l’uomo iniziò a curare e praticare la chirurgia sul cervello all’inizio dell’Età del Bronzo.
Gli scavi, diretti da Onder Bilgi, hanno restituito bisturi in ossidiana e numerosi teschi con cicatrici e segni. Le lame in ossidiana sono talmente affilate che potrebbero tagliare tutt’oggi, mentre quattordici crani dei 700 scoperti nel cimitero recano i segni delle aperture eseguite con queste lame. Per la precisione, il bisturi in ossidiana venne usato per creare un’apertura rettangolare su tutto il cranio con buoni risultati. Infatti, sembra che i pazienti abbiano vissuto altri due o tre anni dopo l’operazione perché le ossa del teschio hanno tentato di richiudere la ferita.
Gli archeologi pensano che i bisturi siano stati usati per diminuire la pressione di un’emorragia celebrale, per curare persone con ferite alla testa e tumore al cervello e che gli abitanti di Ikiztepe debbano aver sviluppato l’arte del bisturi in maniera professionale. Infatti, rispetto al cranio del Neolitico con un foro praticato dentro trovato in Anatolia centrale, quelli di Ikiztepe presentano aperture rettangolari, una tecnica certamente più sofisticata.
Fonte: Archeorivista
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