Sardegna, località Tinnura, città d'arte a pochi km da Bosa.
Articolo di Pierluigi Montalbano
Passeggiando per Tinnura, piccolissimo centro della Planargia che conta 250 abitanti, scopro di essere immerso in un museo a cielo aperto, famoso per murales, arte e cestini di asfodelo, canna e salice. Dai suoi vigneti proviene un'ottima malvasia, ma ciò che emoziona sono le suggestive vie e piazzette lastricate di trachite rosa e marmo bianco, arredate con monumenti e statue di Simplicio Derosas e Pinuccio Sciola, e i pittoreschi murales dipinti nelle facciate delle case, raffiguranti momenti di vita rurale e del borgo. Per far macerare l’asfodelo, sino a poco tempo fa, si usava l’acqua delle fontane del
borgo, tra cui l'elegante Funtana ‘e giosso. Da visitare anche la seicentesca parrocchiale di Sant’Anna con elegante campanile a bande in mattoni rossi. La patrona è celebrata a fine luglio con riti religiosi e civili. Altra festa sentita è per la beata Vergine del Rimedio, a inizio settembre. Tinnura fu abitata già nell'età del Bronzo come dimostrato da alcuni menhir, dal nuraghe Tres Bias e dalla tomba di Giganti su Crastu Covocadu.
Nessun commento:
Posta un commento