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giovedì 8 settembre 2022

Archeologia della Sardegna. Sulla funzione dei nuraghi. Articolo di Pierluigi Montalbano

Archeologia della Sardegna. Sulla funzione dei nuraghi.   

Articolo di Pierluigi Montalbano

Per capire l'utilizzo dei nuraghi, ogni monumento andrebbe analizzato singolarmente, e l'attenzione dovrebbe essere posta nei materiali e nelle tracce trovate all'interno e nelle immediate vicinanze. La comparsa del primo nuraghe, il Numero Uno, agli albori del II millennio a.C., è strettamente legata a una classe emergente all'interno di una comunità. La formazione di una "classe elevata" determina una differenziazione nella società, e l'edificazione di un edificio che si distingue dalle capanne diventa un segno di prestigio. Le comunità vicine sono in competizione e "imitano" il simbolo provando a renderlo più importante. Dopo pochi secoli, in cui le strutture si evolvono architettonicamente con la creazione di spazi interni più grandi, intorno al 1500/1600 a.C. fu

"pensata" la prima torre interamente in pietra, mentre prima è probabile che qualche struttura lignea anticipò le definitive cupole. A quel punto, la funzione dei nuraghi cambia radicalmente: da edifici legati alla terra, alle attività agropastorali e a un mondo connesso con la natura, si passa a guardare il cielo e gli astri con un occhio attento a ciò che avviene nella volta celeste. Il sole, la luna e qualche stella, probabilmente già venerate da tempo, diventano divinità primarie nel pantheon sardo nuragico. Ogni comunità dedica parte del tempo a realizzare torri sempre più vicine al cielo, e le organizza con ambienti circolari, diversificando la funzione secondo le necessità e il pensiero del momento. All'interno dei nuraghi gli archeologi trovano granaglie, pesi da telaio, macine, ceramiche pregiate, sofisticati sistemi di ingegneria idraulica, assai raramente armi, e queste sono perlopiù intatte e quindi votive. Conoscevano la tecnica costruttiva, avevano i materiali e disponevano di ingenti risorse economiche derivanti dallo sfruttamento di miniere e dall'intensificazione della produzione di cibo. In pochi secoli la Sardegna fu luogo privilegiato per architetti, ingegneri e maestranze specializzate nella filiera di cantiere. Le divinità furono glorificate con le torri.

1 commento:

  1. “Ogni comunità dedica parte del tempo a realizzare torri sempre più vicine al cielo” “Le divinità furono glorificate con le torri.”
    Un popolo di mistici! Mi domando come mai nelle chiese gotiche non troviamo piombatoi, garitte, pusterle e cinte fortificate. Che i nuraghi abbiano mutato il loro ruolo dopo i cambiamenti sociali dell’ultima fase della civiltà nuragica in cui non venivano più eretti, è credibile ma che siano stati edificati con quella funzione lo trovo poco logico.

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