Nacque nel 1456 dal conte Giacomo e Violante Centelles nel Castello di S.Michele residenza del conte, definita di grande lusso con almeno 20 letti e più di 60 materassi, coperte in cotonina gialla e rossa, più di 40 paia di lenzuola di tela fine d'Olanda. Gli abiti del conte Giacomo erano in seta, velluto e pelli, conservati in casse con incise le armi araldiche. Una stanza era destinata alle armi, ma vi era anche un libro di preghiere istoriato e con la copertina in oro e inciso lo scudo di Don Giacomo. Era amante della musica e possedeva 2 flauti, 1 viola ed un organo a tre mantici. Possedeva
un migliaio tra vacche e vitelli, 30 gioghi di buoi, 3000 maiali e altrettante pecore e agnelli, 150 cavalli di razza siciliana e irlandese. I granai erano ricolmi di grano, orzo ed altri cereali. Il Castello era frequentato da molte persone di elevato rango sociale. Poco prima del Natale 1468, il conte Giacomo si recò nella polveriera dove si verificò un'esplosione e un conseguente incendio. L'incidente danneggiò una vasta area del Castello e vi furono molte vittime tra cui il conte che morì il 2 gennaio 1469, ma prima ebbe il tempo di dettare il suo testamento in cui lasciò erede universale Violante.
A soli 13 anni succedette al padre e fu posta sotto la tutela di Niccolò Carroz del ramo cadetto d'Arborea, era il secondo caso di successione in linea femminile dopo la bisavola Violante (1372-1408), figlia di Berengario II. Subito le fu imposto il matrimonio con l'erede del suo tutore, Dalmazzo, con lo scopo di unificare il patrimonio dei 2 rami Carroz, ma il giovane scomparve prematuramente, nel 1478. Ma anche il secondo matrimonio voluto da Violante non ebbe lunga vita, Filippo de Castre Sol morì nel 1482, lasciandole due figlioletti. Violante si era trasferita a Barcellona con i suoi 2 figli un anno prima della seconda vedovanza, per difendere i suoi diritti patrimoniali dinnanzi al re e vi rimase per 15 anni. Rientrata in Sardegna viveva tra il Castello di S.Michele, una residenza in Castello per mano della nonna Eleonora, il castello di Quirra, e non disdegnava la residenza di Ales. Nel 1503 perse anche i suoi due figli, ed oltre alle liti riguardanti i beni patrimoniali, dovette anche scontrarsi con i Carroz d'Arborea che fregiarono dei loro stemmi anche le sepolture della famiglia di Violante nella chiesa di S.Francesco in Stampace. La scoperta dell'affronto la indusse a ritornare a Barcellona, per aver giustizia direttamente dal re, ma prima di partire redisse un testamento lasciando erede il nipote della sorella naturale Guglielmo Centelles, e stabilì che la sua sepoltura fosse affianco al figlio Filippo.
Al suo rientro nel Castello di Quirra, 1508, si disse che fece impiccare il suo confessore perché aveva rivelato al vescovo di Ales una sua relazione amorosa. Il Vescovo la scomunicò e il fatto destò anche nel popolo una pesante avversione nei confronti di Violante, conosciuta poi col soprannome di "La Sanguinaria", che arrestata fu relegata nella sua residenza cagliaritana. Pare che invece il confessore fosse innamorato di Violante e respinto s'impiccò.
Violante morì nel 1511, ad appena 42 anni, fu sepolta in un sarcofago all'esterno della chiesa di S:Francesco in Stampace, forse lei stessa cambiò le disposizioni testamentarie Non ebbe pace neanche la chiesa che fu demolita sul finire dell'800 e del sarcofago furono perse le tracce per molti anni, poi ritrovato in un paese vicino a Cagliari, Decimo, adibito a fioriera.
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