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martedì 20 maggio 2014

Cartografia: L'Organum Directorium di Gerardo Mercatore. Fu farina del suo sacco?

L'Organum Directorium di Gerardo Mercatore, fu farina del suo sacco?
di Rolando Berretta

Molti studiosi del 1500, iniziarono a studiare quel groviglio di linee che sono parte integrale degli Schemi Portolani. Arrivarono le spiegazioni e il metodo per realizzare tali schemi. Peccato che erano passati quasi tre (3) secoli dalla loro comparsa.
Io, con l’aiuto di una griglia di quadratini che corrisponderebbero ai loro gradi, ho messo a punto lo schema RoBer a base 34 con giro di compasso Primario da 26 unità e Secondario da 13 unità partendo dal quadrato esterno b.
I nostri “fraticelli” avevano, di contro, un metodo più pratico. Bisognava disegnare il quadrato a.
Per ricavare il giro di compasso C, bastava avere a disposizione un goniometro e una funicella sporcata con polvere colorata. Oggi si direbbe “uno spago da muratore”. Un pizzico, secco, alla funicella e la linea veniva tracciata.
Usare direttamente il compasso avrebbe originato dei fori poco estetici.

I valori da riportare, in gradi, sono questi: 11°15’ – 22°30’ – 33°45’ – 45°- 56°15’ – 67°30’ – 78°45’ – 90°. Per chi divide il grado in centesimi 11,25° - 22,50° - 33,75° - 45° etc etc.
Metodo semplice e veloce.
Presento il materiale necessario e il suo impiego.

Riassumendo. Con un quadrato (disegnato) e un semplice goniometro si dava origine alla ragnatela di linee presente negli schemi portolani.
Presento, adesso, l’ORGANUM DIRECTORIUM presente nella Proiezione del famoso cartografo Gerard Mercator.

Se cercate su Google troverete varie spiegazioni, ma sono spiegazioni che non mi convincono sia per le conoscenze matematiche che implicano sia, purtroppo per costoro, perché sono descritte da personaggi che ignorano completamente l'uso degli schemi portolani. Stessa cosa vale per Gerardo Mercatore. Dal mio punto di vista posso dire che chi utilizzava uno strumento simile conosceva, bene, sia gli schemi portolani sia il metodo per utilizzare le varie scale.

Per capire lo schema presentato da Mercatore bisogna conoscere bene sia il giro di compasso da 34 unità, sia il primario da 26 unità e, fondamentale, bisogna conoscere il secondario da 13 unità da cui si ricavano direttamente il 50° nord, il 60°, il Circolo Polare Artico, il 70°. Equatore. Tropici, parallelo di Alessandria e 75° nord sono presi direttamente dallo schema generale.
Dopo aver incrociato schemi di Portolani per 15 anni credo di aver perfezionato un certo occhio per quelle linee. Chi spiega Mercatore dovrebbe, come minimo, iniziare a dare uno sguardo alla cartografia Portolana. Lo stesso Mercatore la ignorava.
In conclusione, quello sviluppo non è farina del sacco di Mercatore.

E aggiungo: Mercatore ignora quali terre sono attraversate dal 40° parallelo nord.
Per me resta un grande incisore e un grande tipografo. Solo questo.

2 commenti:

  1. Angelo Mesina scrive:
    Le distanze sulle carte Mercatore vengono normalmente ricavate tracciando un piccolo triangolo con apertura relativa alla latitudine media stessa; tracciando sulla linea orizzontale una scala in primi, si ha nel prolungamento verticale, nell'intersezione con l'altro lato, la reale distanza in quella latitudine. Lo schema proposto doveva servire per praticizzare queste misure. Molto interessante (sono stato da giovine Ufficialedi Lungo Corso).

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  2. Signor Angelo grazie per aver espresso un giudizio.
    Vorrei farLe notare un particolare: Il mio schema e quello usato da Mercatore hanno, anche, i gradi di meridiano identici. Io conto settori da 9 gradi. Mercatore presenta settori da 10°. Ogni 90 gradi si sincronizzano. Sono gli stessi gradi. Quindi i disegni di Mercatore nascono dallo schema portolano.
    La Proiezione del Mercatore è una cosa completamente diversa.
    Rolando Berretta

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