mercoledì 13 marzo 2013
Cabras, a San Giovanni le piogge svelano tombe puniche e via romana
Cabras, a San Giovanni le piogge rivelano tombe puniche e via romana
Le mareggiate dei giorni scorsi e le forti piogge hanno portato alla luce importanti reperti archeologici a San Giovanni di Sinis (Cabras). Si tratta di frammenti di sarcofago pertinente a una necropoli punica, di un altare funerario e dei resti di un tratto della strada romana che, partendo da Turris Libisonis, toccava i centri della costa occidentale.
I reperti archeologici, scoperti da una pattuglia della Motovedetta forestale, sono stati portati alla luce dalla pioggia e dalle mareggiate. La Soprintendenza archeologica è stata immediatamente informata: i ritrovamenti sono stati ritenuti di notevole importanza perché completano le informazioni relative al quadro insediativo dell'area che gravitava attorno al centro urbano di Tharros.
Tra gli affioramenti sono risultati visibili diversi frammenti di sarcofago, risalenti al periodo Fenicio-Punico e relativi coperchi a sezione omega e a sezione semicircolare, in parte rivestiti da intonaco e decori.
Inoltre, parzialmente interrata, era visibile la parte sommitale di un altare funerario finemente lavorato, che trova verosimilmente riscontro con un esemplare conservato nel museo comunale di Nurachi. E' stato inoltre messo a nudo un tratto della vecchia strada romana litoranea occidentale, che proveniente da Turris Libisonis (Porto Torres) toccava i centri di Bosa, Cornus (Santa Caterina di Pittinuri) e Tharros.
I ritrovamenti, di cui è stata fatta la rilevazione grafica e fotografica, sono stati coperti con la sabbia in attesa che possano essere approfondite le indagini archeologiche.
Le mareggiate dei giorni scorsi e le forti piogge hanno portato alla luce importanti reperti archeologici a San Giovanni di Sinis (Cabras). Si tratta di frammenti di sarcofago pertinente a una necropoli punica, di un altare funerario e dei resti di un tratto della strada romana che, partendo da Turris Libisonis, toccava i centri della costa occidentale.
I reperti archeologici, scoperti da una pattuglia della Motovedetta forestale, sono stati portati alla luce dalla pioggia e dalle mareggiate. La Soprintendenza archeologica è stata immediatamente informata: i ritrovamenti sono stati ritenuti di notevole importanza perché completano le informazioni relative al quadro insediativo dell'area che gravitava attorno al centro urbano di Tharros.
Tra gli affioramenti sono risultati visibili diversi frammenti di sarcofago, risalenti al periodo Fenicio-Punico e relativi coperchi a sezione omega e a sezione semicircolare, in parte rivestiti da intonaco e decori.
Inoltre, parzialmente interrata, era visibile la parte sommitale di un altare funerario finemente lavorato, che trova verosimilmente riscontro con un esemplare conservato nel museo comunale di Nurachi. E' stato inoltre messo a nudo un tratto della vecchia strada romana litoranea occidentale, che proveniente da Turris Libisonis (Porto Torres) toccava i centri di Bosa, Cornus (Santa Caterina di Pittinuri) e Tharros.
I ritrovamenti, di cui è stata fatta la rilevazione grafica e fotografica, sono stati coperti con la sabbia in attesa che possano essere approfondite le indagini archeologiche.
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