giovedì 29 novembre 2012
Malco, Mazeo e altri eroi guerrieri delle spedizioni di Cartagine
Malco, Mazeo e altri eroi guerrieri delle spedizioni di Cartagine
di Rolando Berretta
Questa volta cercherò di aprire un’altra piccola breccia nella ricostruzione storica riguardante le vicende di Malco.
Come è noto, è solo nell’epitome di Giustino che sono ricordate le vicende. Una recente ricostruzione del prof. Paolo Bernardini, lega la disfatta di Malco con l’invio dell’icona di bronzo di Sardo Macherato (armato di machera; secondo me) a Delfi. Dietro l’invio dell’icona di bronzo (bronzetto), dice l'autorevole studioso, probabilmente c'è la grande vittoria dei Sardi contro Malco, poco prima della Battaglia del Mare Sardo; ogni altra ricostruzione non è possibile.
E qui non sono d’accordo.
Un paio di secoli dopo Giustino, toccò a Paolo Orosio raccontare gli avvenimenti. Orosio ci racconta che ai tempi di Ciro i Cartaginesi furono sconfitti in Sicilia e, in maniera più pesante, in Sardegna. Il comando della spedizione cartaginese era stato affidato a Mazeo, nome persiano. Orosio ci ricorda Mazeo come padre di Cartalone, come lo è Malco per Giustino. Di conseguenza Malco e Mazeo sarebbero lo stesso personaggio.
Questa paternità è sbagliata in Orosio. Mazeo sembrerebbe un persiano ed è poco probabile che si tratti del padre di un sacerdote cartaginese. Mazeo fu sconfitto in Sicilia e in Sardegna, quale bottino poteva mandare a Tiro? Quale poteva essere stato il frutto delle sue vittorie?
Mettiamo da parte Cartalone come figlio di Mazeo e vediamo cosa c’entrano i Persiani in quel periodo.
Noi sappiamo dell’interesse dei Greci sulla Sardegna, tutto ricordato da Erodoto che racconta alcune vicende su Istieo, il tiranno di Mileto. Fu lui a dire a Dario:
"Fammi tornare a casa che la Sardegna te la rendo tributaria io".
Qualcuno, evidentemente, aveva fallito precedentemente. Credo che si riferisse alla spedizione del persiano Mazeo ai tempi di Ciro. Quando il medico Democede, dice sempre Erodoto, fu riaccompagnato a Crotone dai Persiani, questi ultimi non facevano altro che fare carte geografiche e prendere appunti per ordine di Dario.
Diciamo che sono notizie che fanno intuire un certo interesse dei Persiani per le nostre zone. Quindi io lascerei Malco/Imilcone (MLK) operante dal 406 a.C. e Mazeo, con le sue sconfitte, ai tempi di Ciro.
Un ERRORE che si contesta a Erodoto riguarderebbe la paternità dell’Amilcare morto a Imera nel 480.
Erodoto lo indica come figlio di ANNONE e di una siracusana. Passiamo a Diodoro che ci ricorda dell’Amilcare morto a Imera.
Ci ricorda il figlio Giscone esiliato a Selinunte e il nipote Annibale che distrusse Imera e Selinunte per vendicare il padre e il nonno nel 409 a.C. Diodoro ci ricorda che fu onorato a Cartagine come il più grande condottiero che la città avesse mai avuto. Nel 406 Annibale fu rispedito in Sicilia ma, per l’età avanzata, gli fu affiancato Imilcone, anche lui della casata di ANNONE.
E' possibile che si siano sbagliati in due?
Per me questo Imilcone è il Malco ricordato da Giustino: oltre ad avere le stesse consonanti faranno le stesse cose. Intanto Magone è in arrivo.
Ritorniamo alla Battaglia del Mare Sardo ricordata da Erodoto: Tirreni e Cartaginesi contro i Focesi di Alalia. I Focesi ottennero la vittoria cadmea e, con gli speroni ritorni, fecero vela per Reggio. A questo punto del racconto, un traduttore attento, avvisa che la comparsa improvvisa degli Agilliani è fuori luogo. Sembra che ci fosse stato un altro episodio (battaglia) tra gli Agilliani e i Focesi. I due episodi sono stati uniti in maniera poco convincente.
Due righe sui Focesi le ha dedicate Strabone:
"Dice Antioco che presa Focea da Arpago, stratego di Ciro, quelli che poterono imbarcarsi su navi con tutta la famiglia, navigarono sotto la guida di Creontiade prima verso la Corsica e, poi, verso Massalia ma che, respinti, andarono a fondare Elea".
Gli addetti ai lavori, poi, stanno cercando di capire se i Focesi di Marsiglia affiancarono quelli di Alalia. Personalmente sono convinto di no.
L’ultimo gruppo agì in maniera indipendente e dovette abbandonare la zona, mentre i Marsigliesi rimasero. Poi si arriva a far svolgere la Battaglia nel porto di Pyrgi (Cerveteri- Caere). Si sono dimenticati che, in quella zona, i Marsigliesi avevano degli alleati di un certo peso militare: i Romani. Se la Battaglia si fosse svolta in uno dei porti di Caere, i Romani sarebbero intervenuti da terra.
Avessero, inoltre, trovato la minima prova archeologica...nulla, neanche un chiodo in uno dei tre porti di Caere.
Tutte le FONTI concordano sul fatto che i Cartaginesi furono sconfitti su tutti i fronti e che i Focesi concessero pace e trattati. I Romani, come alleati dei Focesi, sono compresi in questi vetusti trattati. Per completare il quadro, nel 525 a.C. arrivò in Africa lo spartano Dorieo, un altra guerra. Cartagine aveva troppi problemi e dovette declinare l’ordine di Cambise: i Persiani stanno conquistando l’Egitto. Cambise non lo dimenticò.
Molte volte le Fonti riportano la voce Tirreni, compreso Erodoto riguardo la Battaglia del Mare Sardo.
I traduttori la girano subito in Etruschi. Non sempre è corretto. Siamo nel 307 a.C. Roma ha domato tutta l’Etruria. Gli Etruschi sono tenuti a rispettare Roma e i suoi alleati, vedi Cartagine. Nel 307 a.C. c’è una flottiglia TIRRENA che corre in aiuto di Siracusa contro Cartagine. Quelle navi non erano sicuramente etrusche e, per la prima volta, gruppi di Tirreni si schierano con Siracusa contro Cartagine.
Altro esempio: Aristotele ci ricorda dei trattati che univano i Cartaginesi con i Tirreni, tanto da renderli un popolo solo. Non possono essere gli Etruschi.
Un altro fatto curioso è riportato dal vescovo Eusebio da Cesarea che ci ricorda un passo di Diodoro andato perso: sulla talassocrazia degli antichi popoli. Sembra che prima della guerra di Troia il primato spettasse ai Lidi. Premesso che i Lidi avevano pochissima dimestichezza con il mare, forse si riferiva agli Etruschi, che ancora non c’erano. O forse si riferiva ai terribili pirati Tirseni? Peccato non avere il passo originale di Diodoro.
Mi domando: come si può arrivare a scrivere sui libri di STORIA che gli Etruschi e i Cartaginesi, dopo aver sconfitto i Focesi, si spartirono la Corsica e la Sardegna?
Come si può arrivare a scrivere che Tiro, nel X a.C. aveva una colonia come dice la Bibbia?
Immagine del Porto di Cartagine di www.civilizacionesancestrales.blogspot.com
di Rolando Berretta
Questa volta cercherò di aprire un’altra piccola breccia nella ricostruzione storica riguardante le vicende di Malco.
Come è noto, è solo nell’epitome di Giustino che sono ricordate le vicende. Una recente ricostruzione del prof. Paolo Bernardini, lega la disfatta di Malco con l’invio dell’icona di bronzo di Sardo Macherato (armato di machera; secondo me) a Delfi. Dietro l’invio dell’icona di bronzo (bronzetto), dice l'autorevole studioso, probabilmente c'è la grande vittoria dei Sardi contro Malco, poco prima della Battaglia del Mare Sardo; ogni altra ricostruzione non è possibile.
E qui non sono d’accordo.
Un paio di secoli dopo Giustino, toccò a Paolo Orosio raccontare gli avvenimenti. Orosio ci racconta che ai tempi di Ciro i Cartaginesi furono sconfitti in Sicilia e, in maniera più pesante, in Sardegna. Il comando della spedizione cartaginese era stato affidato a Mazeo, nome persiano. Orosio ci ricorda Mazeo come padre di Cartalone, come lo è Malco per Giustino. Di conseguenza Malco e Mazeo sarebbero lo stesso personaggio.
Questa paternità è sbagliata in Orosio. Mazeo sembrerebbe un persiano ed è poco probabile che si tratti del padre di un sacerdote cartaginese. Mazeo fu sconfitto in Sicilia e in Sardegna, quale bottino poteva mandare a Tiro? Quale poteva essere stato il frutto delle sue vittorie?
Mettiamo da parte Cartalone come figlio di Mazeo e vediamo cosa c’entrano i Persiani in quel periodo.
Noi sappiamo dell’interesse dei Greci sulla Sardegna, tutto ricordato da Erodoto che racconta alcune vicende su Istieo, il tiranno di Mileto. Fu lui a dire a Dario:
"Fammi tornare a casa che la Sardegna te la rendo tributaria io".
Qualcuno, evidentemente, aveva fallito precedentemente. Credo che si riferisse alla spedizione del persiano Mazeo ai tempi di Ciro. Quando il medico Democede, dice sempre Erodoto, fu riaccompagnato a Crotone dai Persiani, questi ultimi non facevano altro che fare carte geografiche e prendere appunti per ordine di Dario.
Diciamo che sono notizie che fanno intuire un certo interesse dei Persiani per le nostre zone. Quindi io lascerei Malco/Imilcone (MLK) operante dal 406 a.C. e Mazeo, con le sue sconfitte, ai tempi di Ciro.
Un ERRORE che si contesta a Erodoto riguarderebbe la paternità dell’Amilcare morto a Imera nel 480.
Erodoto lo indica come figlio di ANNONE e di una siracusana. Passiamo a Diodoro che ci ricorda dell’Amilcare morto a Imera.
Ci ricorda il figlio Giscone esiliato a Selinunte e il nipote Annibale che distrusse Imera e Selinunte per vendicare il padre e il nonno nel 409 a.C. Diodoro ci ricorda che fu onorato a Cartagine come il più grande condottiero che la città avesse mai avuto. Nel 406 Annibale fu rispedito in Sicilia ma, per l’età avanzata, gli fu affiancato Imilcone, anche lui della casata di ANNONE.
E' possibile che si siano sbagliati in due?
Per me questo Imilcone è il Malco ricordato da Giustino: oltre ad avere le stesse consonanti faranno le stesse cose. Intanto Magone è in arrivo.
Ritorniamo alla Battaglia del Mare Sardo ricordata da Erodoto: Tirreni e Cartaginesi contro i Focesi di Alalia. I Focesi ottennero la vittoria cadmea e, con gli speroni ritorni, fecero vela per Reggio. A questo punto del racconto, un traduttore attento, avvisa che la comparsa improvvisa degli Agilliani è fuori luogo. Sembra che ci fosse stato un altro episodio (battaglia) tra gli Agilliani e i Focesi. I due episodi sono stati uniti in maniera poco convincente.
Due righe sui Focesi le ha dedicate Strabone:
"Dice Antioco che presa Focea da Arpago, stratego di Ciro, quelli che poterono imbarcarsi su navi con tutta la famiglia, navigarono sotto la guida di Creontiade prima verso la Corsica e, poi, verso Massalia ma che, respinti, andarono a fondare Elea".
Gli addetti ai lavori, poi, stanno cercando di capire se i Focesi di Marsiglia affiancarono quelli di Alalia. Personalmente sono convinto di no.
L’ultimo gruppo agì in maniera indipendente e dovette abbandonare la zona, mentre i Marsigliesi rimasero. Poi si arriva a far svolgere la Battaglia nel porto di Pyrgi (Cerveteri- Caere). Si sono dimenticati che, in quella zona, i Marsigliesi avevano degli alleati di un certo peso militare: i Romani. Se la Battaglia si fosse svolta in uno dei porti di Caere, i Romani sarebbero intervenuti da terra.
Avessero, inoltre, trovato la minima prova archeologica...nulla, neanche un chiodo in uno dei tre porti di Caere.
Tutte le FONTI concordano sul fatto che i Cartaginesi furono sconfitti su tutti i fronti e che i Focesi concessero pace e trattati. I Romani, come alleati dei Focesi, sono compresi in questi vetusti trattati. Per completare il quadro, nel 525 a.C. arrivò in Africa lo spartano Dorieo, un altra guerra. Cartagine aveva troppi problemi e dovette declinare l’ordine di Cambise: i Persiani stanno conquistando l’Egitto. Cambise non lo dimenticò.
Molte volte le Fonti riportano la voce Tirreni, compreso Erodoto riguardo la Battaglia del Mare Sardo.
I traduttori la girano subito in Etruschi. Non sempre è corretto. Siamo nel 307 a.C. Roma ha domato tutta l’Etruria. Gli Etruschi sono tenuti a rispettare Roma e i suoi alleati, vedi Cartagine. Nel 307 a.C. c’è una flottiglia TIRRENA che corre in aiuto di Siracusa contro Cartagine. Quelle navi non erano sicuramente etrusche e, per la prima volta, gruppi di Tirreni si schierano con Siracusa contro Cartagine.
Altro esempio: Aristotele ci ricorda dei trattati che univano i Cartaginesi con i Tirreni, tanto da renderli un popolo solo. Non possono essere gli Etruschi.
Un altro fatto curioso è riportato dal vescovo Eusebio da Cesarea che ci ricorda un passo di Diodoro andato perso: sulla talassocrazia degli antichi popoli. Sembra che prima della guerra di Troia il primato spettasse ai Lidi. Premesso che i Lidi avevano pochissima dimestichezza con il mare, forse si riferiva agli Etruschi, che ancora non c’erano. O forse si riferiva ai terribili pirati Tirseni? Peccato non avere il passo originale di Diodoro.
Mi domando: come si può arrivare a scrivere sui libri di STORIA che gli Etruschi e i Cartaginesi, dopo aver sconfitto i Focesi, si spartirono la Corsica e la Sardegna?
Come si può arrivare a scrivere che Tiro, nel X a.C. aveva una colonia come dice la Bibbia?
Immagine del Porto di Cartagine di www.civilizacionesancestrales.blogspot.com
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complimenti e grazie
RispondiEliminaGrazie. Toccato.
RispondiElimina(Non ho risposto prima per non fare la figura del moscone sul gelato)
Shardana cancellati dalla storia , odiati dai greci prima , dai romani poi e dai cristiani in ultimo...chiamiamoli turreni( popolo delle torri) shardana ( principi di dan) o eraclidi o colki...sempre sardi erano
RispondiEliminaConcordo ....si continua a ignorare e proporre teorie...erano Shardana... Etruschi Tirreni ...erano Sardi!!!!Torti uguali ovunque .. nuraghe!!!in tutto il Mediterraneo e in Oriente!!!
EliminaQuesti eminenti scienziati omettono di ricordare che il generale Malco(o comunque si chiamasse, chi se ne frega....) sbarcò in Sardegna con 80000 soldati cartaginesi e il suo esercito fu cancellato dalla faccia della terra.
RispondiEliminaForse venne annientato da fantasmi.....
Non si capisce cosa costi riconoscere che ancora in Sardegna vi era una grandissima civiltà con circa 8000 torri singole o complesse che presidiavano tutto il territorio senza eguali in tutto il mondo dell' epoca.
A voi ogni commento...
scrive RoBer
EliminaLa SUA fonte dice, anche, in quanti erano alla partenza?
Liber XVIII/7
Itaque adversis tanto scelere numinibus, cum in Sicilia diu feliciter dimicassent, translato in Sardiniam bello amissa maiore exercitus parte gravi proelio victi sunt; propter quod ducem suum Malchum cuius auspiciis et Siciliae partem domuerant et adversus Afros magnas res gesserant, cum parte exercitus, quae superfuerat, exulare iusserunt.