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domenica 25 novembre 2012

I romani discendono dagli Iliensi? Interpretazione di alcune fonti storiche romane.

Riflessioni su alcune fonti storiche romane.
di Rolando Berretta



Dopo la morte di Alessandro Magno (323 a.C.), il potere effettivo passò nelle mani dei suoi generali, i Diadochi, che si divisero le sue immense conquiste. La Persia fu suddivisa tra vari satrapi macedoni, tra i quali emerse presto la figura di Seleuco, satrapo di Babilonia. L'impero di Seleuco raggiunse la sua massima estensione nel 281 a.C. quando Lisimaco, signore di Tracia e Asia Minore, fu sconfitto e ucciso alla battaglia di Corupedio; Seleuco inglobò nei suoi possedimenti l'Anatolia e si apprestava a invadere le terre europee di Lisimaco, quando fu assassinato, ormai ottantenne, da un sicario dell'egiziano Tolomeo Cerauno. Sotto Seleuco II (246-226) la crisi proseguì con la sconfitta nella guerra contro Tolomeo III e con la guerra civile contro il proprio fratello Antioco Ierace. Ad Ancyra, nel 235 a.C., Seleuco subì una sconfitta schiacciante e perdette tutta l'Asia Minore fino ai monti del Tauro in favore del fratello e di altri regni della penisola.
Questo racconta Svetonio nella vita di Claudio:
“Liberò gli Iliensi in perpetuo dal pagare i tributi, perciocché i Romani erano discesi da loro”. E prosegue recitando un’epistola antica del Senato e Popolo Romano scritta in greco a Seleuco re, dove “Si promette al predetto re l'amicizia e confederazione del Senato e del Popolo Romano, ogni volta che egli avesse liberato gli Iliensi lor consanguinei e parenti da tutti gli oneri che a lui pagavano”. E ancora… “Cacciò i Giudei di Roma, i quali mossi e persuasi da Cristo ogni giorno mettevano Roma sottosopra”.


Analizzando il passo di Svetonio gli studiosi hanno stabilito che il Re in questione era Seleuco II, e il trattato risalirebbe al 237 a.C. per via dell’ambasceria romana inviata…(?)
Sicuramente Seleuco perse il governo sugli Iliensi nel 235 a.C.
Nel 231 gli Illiri avevano cominciato a espandersi. La pirateria era prassi naturale e ne fecero le spese molti mercanti italiani. Roma mandò due persone ad indagare che non tornarono più a Roma. Sconfitta la regina Teuta, Roma ebbe i primi contatti diplomatici con i Popoli della Grecia: era il 228 a.C. , tutto raccontato da Polibio. Leggendo Livio, nelle guerre contro i Macedoni e contro Antioco, i Romani vennero in contatto con gli Iliensi anatolici. Niente di particolare da segnalare.
Proviamo a rileggere il pezzo di Svetonio con una modifica piccolissima:
Liberò gli Iliensi in perpetuo dal pagare i tributi, perciocché i Romani erano discesi da loro; recitando un’epistola antica del Senato e Popolo romano scritta in greco a Imilcone re, dove si promette al predetto re l'amicizia e confederazione del Senato e del Popolo romano, ogni volta che egli avesse liberato gli Iliensi loro consanguinei e parenti da tutti gli oneri che a lui pagavano.
Noi sappiamo da Livio che tra Roma e Cartagine c’erano vetusti trattati. Se gli addetti ai lavori continuano a negare l’esistenza dei Troiani, gli Iliensi della Sardegna, che non sono certo un’invenzione di Pausania, non si capirà mai che sulle due rive del Tirreno c’era lo stesso Popolo. Roma deteneva l’egemonia su quelli del Lazio mentre Cartagine deteneva l’egemonia su quelli della Sardegna. Se sostituiamo il nome di Seleuco con un nome cartaginese si possono fare nuove ipotesi. Salvo che a Cartagine non ci fosse stato qualche Re di nome Seleuco; vedasi i nomi di Mazeo e Malco.
Adesso passiamo a un celebre passo di Tacito; si parla di Tiberio: siamo nel 19 d.C.
“Ci si occupò anche di bandire i culti egizi e giudaici e si deliberò che quattromila liberti, guastati da quella superstizione (al singolare) e in età idonea, fossero trasferiti nell'isola di Sardegna a combattervi il brigantaggio; se poi fossero morti per l'insalubrità del clima, sarebbe stato poco danno. Gli altri, se non avessero abiurato ai loro riti empi entro un termine fissato, dovevano lasciare l'Italia”.
E’ possibile che nessuno si sia accorto che si tratta di quattromila Cristiani?
Si era Ebrei per diritto di nascita. Gli Ebrei non fanno proseliti. I Giudei erano stati esentati dal servizio militare e avevano potuto mantenere dei Privilegi grazie a Giulio Cesare e ad Agusto. Immagino un legionario giudeo che doveva combattere di sabato, o che facesse un certo giuramento ai Consoli. Per farla breve Tiberio li ha espulsi dall’Italia e Claudio da Roma. Se Tiberio avesse espulso i Giudei dall’Italia non credo ci avrebbero rimesso piede tanto facilmente. Vogliamo parlare di Cristiani e rivedere la data di nascita di Gesù? Vi ricordate il Cesare della moneta dei Vangeli? Non poteva essere una moneta dei Cesari. Una moneta di Caio Giulio Cesare sarebbe stata più idonea.

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