domenica 19 agosto 2012
Villaggio neolitico a Cagliari, nella laguna di Santa Gilla
Villaggio prenuragico e Nuraghe Cuccuru Ibba
L’abitato nuragico e prenuragico di Cuccuru Ibba è situato all’interno della Laguna di Santa Gilla, in territorio di Assemini (CA), al confine con Capoterra. Esso è raggiungibile passando nella s.s. 195 direzione Pula e svoltando a destra nella strada dorsale consortile (s.p. 12) per Macchiareddu-Grogastu, proprio dietro lo stabilimento industriale di compostaggio.
Le ricerche di superficie condotte nell’area, attraverso il rinvenimento di materiale ceramico e di ossidiana, collocano l’insediamento al periodo della cultura di Ozieri (3200-2800 a.C.) e nel Bronzo Recente e Finale.
Nel villaggio sono stati rinvenuti scarti di lavorazione dei metalli (ciò fa supporre la presenza di un’officina litica). Il nuraghe, invece, è interamente occultato dalla terra e dalla vegetazione che gli danno la parvenza di un’umile collinetta (in sardo “cuccuru”) alta alcuni metri che si erge sulle acque delle saline di Stato; queste certamente hanno apportato rilevanti manomissioni stratigrafiche nell’intera area a partire dal 1936. Il materiale di riporto occulta la struttura millenaria dalla quale emergono solo alcuni massi di dimensioni megalitiche, presenti sulla vetta e nelle immediate vicinanze.
Diversamente da quanto appare ad uno sguardo superficiale, anche questo insediamento è tutt’altro che isolato. Esso infatti, oltre ad essere in collegamento visivo con i nuraghi dei promontori vicini, che all’epoca dovevano essere ben più numerosi di ora, dista 700 m. da un'altra struttura, il “nuraghe Punta Ibba”, indicato nelle carte topografiche (sempre in territorio di Assemini). La posizione in cui è situato il monumento doveva essere strategica, infatti, salendo sulla sommità di questo “cuccuru” è possibile ammirare la laguna di Santa Gilla e il suo habitat lagunare; lo sguardo può spaziare dai monti di Gutturu Mannu e Monte Arcosu a sud ovest, fino alle torri di Cagliari, il Castello di San Michele ed il golfo.
Stride la vicinanza dell’impianto di termovalorizzazione e trattamento dei rifiuti, a breve distanza da quest’area d’interesse archeologico oltre che naturalistico. Per questo l’intera zona necessiterebbe di maggiore valorizzazione e tutela ambientale, tenendo conto della sua vocazione turistica.
Fonte Su Scruxoxu
L’abitato nuragico e prenuragico di Cuccuru Ibba è situato all’interno della Laguna di Santa Gilla, in territorio di Assemini (CA), al confine con Capoterra. Esso è raggiungibile passando nella s.s. 195 direzione Pula e svoltando a destra nella strada dorsale consortile (s.p. 12) per Macchiareddu-Grogastu, proprio dietro lo stabilimento industriale di compostaggio.
Le ricerche di superficie condotte nell’area, attraverso il rinvenimento di materiale ceramico e di ossidiana, collocano l’insediamento al periodo della cultura di Ozieri (3200-2800 a.C.) e nel Bronzo Recente e Finale.
Nel villaggio sono stati rinvenuti scarti di lavorazione dei metalli (ciò fa supporre la presenza di un’officina litica). Il nuraghe, invece, è interamente occultato dalla terra e dalla vegetazione che gli danno la parvenza di un’umile collinetta (in sardo “cuccuru”) alta alcuni metri che si erge sulle acque delle saline di Stato; queste certamente hanno apportato rilevanti manomissioni stratigrafiche nell’intera area a partire dal 1936. Il materiale di riporto occulta la struttura millenaria dalla quale emergono solo alcuni massi di dimensioni megalitiche, presenti sulla vetta e nelle immediate vicinanze.
Diversamente da quanto appare ad uno sguardo superficiale, anche questo insediamento è tutt’altro che isolato. Esso infatti, oltre ad essere in collegamento visivo con i nuraghi dei promontori vicini, che all’epoca dovevano essere ben più numerosi di ora, dista 700 m. da un'altra struttura, il “nuraghe Punta Ibba”, indicato nelle carte topografiche (sempre in territorio di Assemini). La posizione in cui è situato il monumento doveva essere strategica, infatti, salendo sulla sommità di questo “cuccuru” è possibile ammirare la laguna di Santa Gilla e il suo habitat lagunare; lo sguardo può spaziare dai monti di Gutturu Mannu e Monte Arcosu a sud ovest, fino alle torri di Cagliari, il Castello di San Michele ed il golfo.
Stride la vicinanza dell’impianto di termovalorizzazione e trattamento dei rifiuti, a breve distanza da quest’area d’interesse archeologico oltre che naturalistico. Per questo l’intera zona necessiterebbe di maggiore valorizzazione e tutela ambientale, tenendo conto della sua vocazione turistica.
Fonte Su Scruxoxu
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nella lunga battaglia per riprendersi la storia dei sardi è arrivato anche il momento dei nuraghi di laguna.
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