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domenica 26 agosto 2012

Individuate le strutture di un porto di 2300 anni fa.

Il porto ellenistico di Acri
Ai piedi della diga marittima a sud di Acri, in Israele, sono state identificate le grosse pietre di kurkar che gli archeologi avevano cominciato ad individuare nel 2009.
Appartengono all’importante porto di epoca ellenistica (III-II secolo a.C.) della città.


Secondo Kobi Sharvit, direttore dell’Unità di archeologia marittima dell’Autorità Israeliana per le Antichità, “tra i reperti che abbiamo scoperto ci sono grosse pietre per gli ormeggi [...] Inoltre, abbiamo scavato grandi pietre squadrate che, apparentemente, appartenevano a grandi edifici o installazioni, in un’area di decine di metri. Ciò che emerge è il chiaro quadro di una distruzione sistematica e deliberata delle strutture portuali che si verificarono nell’antichità”.



Secondo Sharvit, è possibile che si trattasse di un porto militare: “Di recente c’è stato un ritrovamento che suggerisce che stiamo scavando una parte del porto militare di Acri. Una grossa sezione di pavimentazione in pietra – grande circa 8 metri x 2 – parzialmente esposta. Il pavimento è delimitato su entrambi i lati da due imponenti muri di pietra costruiti in stile fenicio. Sembra che il pavimento tra i muri sia leggermente inclinato verso sud, e inoltre alcune pietre erano crollate nel centro. Presumibilmente era uno scalo di alaggio, un impianto utilizzato per sollevare le barche sulla riva – in questo caso, probabilmente, navi da guerra”. Ma “solo ulteriori scavi archeologici confermeranno o invalideranno questa teoria”.
Stando a una prima analisi, molti dei vasi di ceramica ritrovati provengono dalle isole del Mar Egeo e altri porti del Mediterraneo.


“Fino a questi scavi la posizione di questo importante porto non era chiara”, dice Sharvit.
“Alcuni resti erano stati trovati alla base della Torre delle Mosche e nella regione del nuovo porto turistico. Ma ora, per la prima volta, le parti del porto sono state scoperte adiacenti all’antica costa e alla città ellenistica. Purtroppo, alcune parti della banchina continuano sotto le mura ottomane – parti che probabilmente non saremo in grado di scavare in futuro”.
“Tuttavia, gli scavi continueranno in quelle sezioni del porto che si estendono in direzione del mare e verso il porto moderno, nel tentativo di conoscere l’estensione del porto antico e per cercare di chiarire se c’è una connessione tra la distruzione nel porto e la distruzione portata da Tolomeo nel 312 a.C., dalla rivolta degli Asmonei nel 167 a.C. o da qualche altro evento”.
Autorità Israeliana per le Antichità

Fonte: Il fatto storico.

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