giovedì 24 maggio 2012
Le origini dell'addomesticamento del cavallo.
Ucraina. Scoperte le origini dell’addomesticamento del cavallo
di Martina Calogero
L’origine del cavallo domestico risale a circa centosessanta mila anni fa, è stata unica (e non complessa, come si è pensato fino ad ora) e proviene dalle steppe euroasiatiche occidentali, mentre la sua diffusione nel mondo sarebbe cominciata dal territorio che corrisponde all’attuale Ucraina. Lo studio, effettuato da un’equipe di ricercatori del Dipartimento di Zoologia dell’Università di Cambridge e presentata sulla rivista «Pnas», spiega che le zone della moderna Ucraina, del Kazakhstan e della Russia occidentale avrebbero accolto i primi nuclei di cavalli domestici. E non è un caso se nell’area ricade anche la patria dei cosacchi, una popolazione famosa per la sua abilità equestre.
Da anni gli scienziati dibattono sul problema dell’addomesticamento del cavallo, che secondo alcune ipotesi sarebbe potuto anche essere multiplo, visto che molte linee materne mostravano un corredo genetico diverso. Invece, gli esperti, grazie a un database contenente 300 campioni genetici equini, hanno stabilito una sola origine dell’Equus ferus, nelle steppe eurasiatiche occidentali, che nella diffusione di questo animale in Eurasia, ha fatto registrare parecchi incroci, soprattutto con cavalle allo stato brado, da parte degli allevatori. E così si spiegherebbero le diverse linee genetiche materne.
La più antica specie del cavallo “moderno”, denominato Equus stenonis, tornò alla luce in Italia, e si ritiene originato dal Plesippus tra la fine del Terziario e l’inizio del Quaternario. Nello stesso periodo nell’America meridionale il Plesippus si stava evolvendo nell’Hippidion, un animale dalle gambe relativamente corte, con un naso piuttosto lungo che visse a lungo nelle pampa sudamericane, ma alla fine si estinse. Anche tutti gli altri cavalli nordamericani si estinsero, verosimilmente a causa di una malattia infettiva; nondimeno si pensa che gli uomini possano avergli dato la caccia fino all’estinzione, poiché la comparsa dell’uomo in America è avvenuta all’incirca nella stessa epoca che vide l’estinzione di gran parte dei grandi mammiferi americani. Infatti il cavallo ricomparve in America solo alla fine del XV secolo sulle imbarcazioni degli esploratori europei.
Fonte: Archeorivista
di Martina Calogero
L’origine del cavallo domestico risale a circa centosessanta mila anni fa, è stata unica (e non complessa, come si è pensato fino ad ora) e proviene dalle steppe euroasiatiche occidentali, mentre la sua diffusione nel mondo sarebbe cominciata dal territorio che corrisponde all’attuale Ucraina. Lo studio, effettuato da un’equipe di ricercatori del Dipartimento di Zoologia dell’Università di Cambridge e presentata sulla rivista «Pnas», spiega che le zone della moderna Ucraina, del Kazakhstan e della Russia occidentale avrebbero accolto i primi nuclei di cavalli domestici. E non è un caso se nell’area ricade anche la patria dei cosacchi, una popolazione famosa per la sua abilità equestre.
Da anni gli scienziati dibattono sul problema dell’addomesticamento del cavallo, che secondo alcune ipotesi sarebbe potuto anche essere multiplo, visto che molte linee materne mostravano un corredo genetico diverso. Invece, gli esperti, grazie a un database contenente 300 campioni genetici equini, hanno stabilito una sola origine dell’Equus ferus, nelle steppe eurasiatiche occidentali, che nella diffusione di questo animale in Eurasia, ha fatto registrare parecchi incroci, soprattutto con cavalle allo stato brado, da parte degli allevatori. E così si spiegherebbero le diverse linee genetiche materne.
La più antica specie del cavallo “moderno”, denominato Equus stenonis, tornò alla luce in Italia, e si ritiene originato dal Plesippus tra la fine del Terziario e l’inizio del Quaternario. Nello stesso periodo nell’America meridionale il Plesippus si stava evolvendo nell’Hippidion, un animale dalle gambe relativamente corte, con un naso piuttosto lungo che visse a lungo nelle pampa sudamericane, ma alla fine si estinse. Anche tutti gli altri cavalli nordamericani si estinsero, verosimilmente a causa di una malattia infettiva; nondimeno si pensa che gli uomini possano avergli dato la caccia fino all’estinzione, poiché la comparsa dell’uomo in America è avvenuta all’incirca nella stessa epoca che vide l’estinzione di gran parte dei grandi mammiferi americani. Infatti il cavallo ricomparve in America solo alla fine del XV secolo sulle imbarcazioni degli esploratori europei.
Fonte: Archeorivista
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