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mercoledì 10 agosto 2011

Caverna dell'età della pietra in Germania.

Baviera. Scoperta una grotta con sensazionali pitture
di Martina Calogero


La Soprintendenza regionale per i monumenti della Baviera ha annunciato, attraverso la rivista “Die Zeit” il ritrovamento di una caverna dell’età della pietra in Germania, sulle pareti rocciose della quale sono stati rinvenuti disegni e sculture – corpi di donne, scene di caccia e anche simboli fallici – databili a circa dodici mila anni fa. Si tratta quasi sicuramente del più antico ritrovamento mai avvenuto in Germania. Le raffigurazioni presentano immagini dalla facile interpretazione, ma tramandano anche scene alle quali i ricercatori non sono ancora riusciti a dare una spiegazione. Per motivi di sicurezza, l’ubicazione della grotta è ancora segreta e l’unica cosa che si sa in proposito è che si trova nell’Alta Franconia, nella provincia di Bamberg. La schematicità delle scene e di alcune delle tematiche raffigurate ricorda le grotte di Lascoux in Francia e probabilmente risalgono allo stesso periodo.

La caverna, scoperta per la prima volta nel 1991, fa parte di una serie di gallerie che scendono per un’ottantina di metri e che, secondo gli archeologi, si sarebbero formati a partire da 150 milioni di anni fa. L’idea che gli studiosi si sono fatti osservando le raffigurazioni, definite da qualcuno “erotiche”, è quella di immagini che pendono dalla parete e, paradossalmente, si sono trovati davanti a immagini che non sembrano opera umana ma formazioni rocciose. E le primordiali formazioni rocciose – come ricorda l’archeologo Bernhard Hack – ispirarono probabilmente gli uomini che si rifugiavano in quelle spelonche che furono trasformate gradualmente in “stanze del piacere”, nelle quale è probabile che venissero tenuti i rituali della fertilità.

Secondo gli esperti, le immagini scoperte nelle grotte di Bamberg dimostrano nuovamente che decine di migliaia di anni fa l’uomo era già così abile da saper sviluppare strumenti di cui si serviva per attività che andavano oltre la semplice sopravvivenza.

Fonte: Archeorivista

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