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martedì 14 agosto 2012

Carta de navigar: Portoghese?...No di certo, è Veneziana!

Carta de navigar per le Isole nuovamente trovate: Pacco Veneziano.
di Rolando Berretta



Oggi parliamo del planisfero:
Carta del Cantino, 1502, Biblioteca Estense Universitaria – Modena.
Carta de navigar per le Isole nuovamente trovate.
Per lo schema: hanno usato schemi da 34 ma con due secondari da 17. I due giri di compasso sono da 24. L’impostazione è originale rispetto ai soliti giri di compasso da 26.

Questo Planisfero (vedi Immagine) è il vanto della cartografia portoghese.
Posso affermare, con sicurezza, che questa è una delle tante carte veneziane.
Questi sono i fatti:
Alberto Cantino era un faccendiere del duca Ercole d’Este di Ferrara. Agli inizi del 1500 lo troviamo a Lisbona, in Portogallo. Sempre a Lisbona troviamo, nello stesso periodo, Pietro Pasqualigo come ambasciatore di Venezia.

Questa LETTERA è conservata negli archivi modenesi:

"Ill.mo Principi et Ex.mo Duci et Domino Domino Herculi Duci Ferrarie et Domino meo Benefactorique observandissimo, Ferrarie.
Ill.mo Princeps et Ex.me Dux et Domine Domine mi observandissime etc.
Per una de V. Ex in risposta d'una mia a giorni passati a quella drizata, ho inteso quanto in epsa se contiene, et maxime circha la Charta del navichare: Il che humilmente a V.S. respondendo adviso, che dicta Charta lassai in genoa a dicto messer Francesco Catanio et da lui hebbi Ducati vinte striti, cioè de libre tre ciascuno. Vera è che dicta Charta in portogallo a me de pacto facto mi costo Ducati dodici d'oro in oro. Ma astretto dal'bisogno et non havendo ove ricorrere fui sforzato a tuor dicti denari et far quanto a V.S. scrissi: la Charta è di tal sorte, et spero che in tel manera piacerà a V. Ex. che non gli sera molesto haver per epsa exbursato dicta quantidade, perché di quel piu che sopra spenderà V.S. cioè de dodici. Si che V. Ex.t ia piacendoli mi advisi quanto circha questo ho adoperare, et continuamente fra numéro de suoi fideli Servitori mi tenga.
Romae die 19. novembris 1502.
servitor AIbertus Cantinus Scripsi.
(archives de la Casa d'Esté, Modena;)



Grazie alla cortesia di Carla Mariani (Terni ).
All’illustrissimo principe ed eccellentissimo comandante (o condottiero) e signore Ercole comandante di Ferrara e al mio signore e benefattore con osservanza, Ferrara.

Illustrissimo principe ed eccellentissimo comandante e Signore con osservanza, etc.
In relazione alla vostra eccellentissima risposta ad una mia lettera a voi indirizzata, ho capito quanto in essa è descritto, soprattutto in relazione alla Carta di navigazione: rispondendo al riguardo, umilmente l’avviso, che ho lasciato quella Carta a Genova al detto Signor Francesco Catanio per il prezzo di 20 ducati striti, cioè di tre libre ciascuno. Anche se è vero che, di fatto, quella Carta in Portogallo mi costò 12 ducati d’oro in oro. Ma, costretto dal bisogno e non avendo altra possibilità, fui obbligato ad accettare detti denari e a fare quanto vi ho scritto: la Carta è di tale sorta ( genere, fatta) che spero così piacerà a Vostra Eccellenza, che non le sia spiacevole di aver sborsato per essa, detta quantità perché è di più di quello che Vostra Signoria spenderà, cioè dodici. Cosicché Vostra Eccellenza, qualora le faccia piacere, mi avvisi di quanto farà circa questo, e mi ritenga continuamente tra il numero dei suoi servitori.

Roma 19 novembre 1502.
Servitore ALBERTO CANTINUS scrissi.
Archivi della Casa D’Este di Modena


Se si osserva con attenzione, nella Cantino, lo sviluppo della linea Raya si noterà, all’altezza della G.Bretagna, una grande isola posta sotto il C.P.Artico.
Ricordo che la Cantino è del 1502.
C’è una legenda su quell’isola che recita:
- esta terra he descober per mandato do escelentissimo principe dom Manuel Rey de portugall a quall se creee ser esta a ponta dasia. E os que a descobriram nam chegarom a terra mais virania e nam rivam senam serras muyto espessas polla quali segum a opinyom dos cosmograficos se cree ser a ponta dassia.-
( questa terra fu scoperta per mandato del molto eccellente Don Manuel Re del Portogallo, la quale si crede sia la punta d’Asia. Coloro che la scoprirono non toccarono terra, ma la videro, e non videro se non montagne molto spesse, per la quale secondo l’opinione dei cosmografi si crede sia la punta d’Asia.)


Siamo nel 1502. Vespucci è tornato dal III viaggio. La toponomastica del Brasile, appena scoperto, è riportata nella Cantino. Quindi questa carta dovrebbe essere aggiornatissima. Anche quell’isola riporterebbe le conoscenze dei Portoghesi del 1502. Abbiamo appreso che quella terra era una parte dell’Asia e che aveva montagne molto alte. Non si parla ne di isola ne di chi l’avesse scoperta ne di eventuali sbarchi. Siamo alla fine del 1502. Vespucci tornò il 7 X.
Quella terra, con gli stessi profili, diventerà la terra dei Lavoratori (Labrador) e si svilupperà, lungo le coste, nella Terra dei Baccalà (Baccalaos) dando origine alla costa americana nella cartografia del 1520. Esattamente lì, Juan De la Cosa, già dal 1500, riporta una terra (non un’isola), piena di bandierine inglesi, come Parte Terminale dell’Asia. Qualcuno ricorda Giovanni Caboto ? (Cabotto).
(Visto che tra le terre scoperte dal Caboto c’era un’isola che cadeva nella zona portoghese secondo la suddivisione della Raya…il Re portoghese, Manuele I, mandò a controllare).
In seguito, avuto sentore della scoperta di Giovanni Cabotto, i Portoghesi guidati dal Cartereal navigarono essi pure verso settentrione; e un Pietro Pasqualigo oratore della Signoria presso la corte d'Emmanuele, da Lisbona nel 1501 porgeva a Venezia la notizia del ritorno del capitano Gaspare Cortereal, che diceva aver fatta la scoperta di un'isola che Terra Verde appellossi. Il Cortereal credeva d'essere egli stato il primo ad approdare a quelle sponde. Ma erano quelle invece le coste del Labrador già da quattro anni rivelate da Giovanni Caboto. Lo stesso Pasqualigo nella sua lettera, parlando di alcuni abitanti di quella terra, trasportati in trionfo dal Cortereal a Lisbona, dice: "et quelle ancora hanno portato uno pezzo de spada rotta dorata; la qual certo par facta in Italia. Uno putto de questi haveva al orecchie due tondini de argento, che senza dubio pareno ste facti a Venetia, il che me fa credere che sia terra ferma…"
Il Pasqualigo, mostra d'ignorare che prima del Cortereal colà erano stati i Caboto, tracce dei quali erano indubbiamente gli oggetti cui egli accennava. Intanto i Portoghesi, ben più accorti in ciò del Senato veneziano, afferrarono tosto i vantaggi che loro offrivano le spiaggie del Newfoundland, istituendovi uno stabilimento per la pesca, nella quale in certe epoche occupavano circa trecento bastimenti.

Adesso due parole per spiegare la famigerata spia di Ercole d’Este: lo 007 Alberto Cantino (così descritto nei vari siti) . Nei suoi rapporti segreti di cosa parla? Del naufragio di Giovanna d’Aragona mentre si recava a sposare il Re d’Inghilterra nel 1496 (era Filippo I il bello). Parla di un invito a visitare la reggia portoghese, il palazzo Sintra restaurato da Manuel I, insieme all’ambasciatore dei Veneziani.
E racconta del ritorno di una caravella perchè era presente; era con Pietro Pasqualigo al rientro del Cortereal.
Questo sarebbe l’agente segreto di casa d’Este?
Adesso consideriamo che Colombo e Vespucci avessero capito cosa c’era dall’altra parte. Lasciamo perdere le lettere a stampa e certi strani resoconti. Consideriamo invece che le Segreterie di Stato lavorassero seriamente e che le cose interessanti non sono mai trapelate…. Considerate quanto poteva essere valida la Charta Cantino. Non valeva assolutamente nulla dal punto di visto geografico. Chi l’aveva preparata ha commesso troppi errori. Cosa ha acquistato Cantino ? oggi si direbbe…pacco. Qualche Veneziano gli ha rifilato una carta inutile. Cosa dice Cantino nella sua lettera ? Dice di averla comprata in Portogallo ma non dice da chi l’ha acquistata. Rileggete attentamente la lettera.
Dal mio punto di vista questa carta è Veneziana.

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