Archeologia. Polibio e Diodoro raccontano vicende di Sardi, Cartaginesi e Romani. Tante cose non quadrano
Articolo di Rolando Berretta.
Nel
cinquantennio dal 480 al 430 a.C. Cartagine è assente, militarmente, dalla scena
internazionale. Dopo la disfatta di Imera fu fatto un trattato con Gelone di
Siracusa; una clausola doveva contenere questa imposizione. Passati questi 50
anni Cartagine si precipita a Sant’Antioco e la fortifica. L’Archeologia
dovrebbe testimoniarlo.
Nel 442 a.C. Diodoro ci
ricorda la pace che regnava ovunque, Sicilia compresa. Cartagine rispetta il
trattato fatto con Gelone, e qui abbiamo la conferma della lunga pausa ricordata
da Giustino che è seguita alla morte di Amilcare.
Ricordiamoci dell’anno memorabile, di Tito Livio, il 429 a.C.: -Cartagine, destinata a diventare il maggior pericolo per Roma, per la
prima volta portò un esercito in Sicilia-.Già in passato ho segnalato che
l’esercito dovrebbe essere arrivato a Sulki. SLC o SCL?
Passiamo al sommario del libro XVII di Livio.
Il console Lucio Cornelio
(Scipione anno 259 a.C.) combatté con esito fortunato contro i Sardi, i Corsi e
Annone comandante dei Cartaginesi. Su questo episodio, comprensivo della presa
di Olbia, gli storici danno pareri discordi. Sarà lo stesso Livio, nel sommario
del libro XX, a chiarire l’arcano:
-Avendo i Falisci ripreso la guerra (241 a.C.), furono sconfitti in una
campagna di sei giorni e si arresero. Fu dedotta la colonia di Spoleto (241
a.C.). Allora per la prima volta fu condotto un esercito contro i Liguri. Fu
domata una ribellione di Sardi e Corsi.-
Se i Sardi e i Corsi si sono ribellati qualcuno deve averli sottomessi.
A questo punto si va a controllare Zonara (in rete si trova l’originale, a stampa, del 1564).
Per quello che ci riguarda troviamo: Manlio
Torquato, al comando dell’esercito romano, a combattere contro i Falisci, sotto
Faleri (Civita Castellana) pag. 76 seconda parte (Aulo Manlio Torquato
Attico collega di Quinto Lutazio Cercone (Battaglia delle Egadi) . // i Romani ebbero la Sardegna senza
combattere// Lucio Lentulo e Quinto Flacco contro i Francesi (Galli). Poi
contro i Liguri e contro i Corsi// ..differita la guerra Cartaginese, non volendo i Sardi loro obbedire,
furono assaltati dai Romani e vinti. Poi
i Romani si divisero, in tre, per
evitare che Sardi, Corsi e Liguri si
dessero una mano. Postumio Albino contro i Liguri, Spurio Carvilio contro i
Corsi e Publio Cornelio Edile in Sardigna. Carvilio con un terribile fatto
d’arme soggiogò i Sardi: Carvilio e gli altri soldati morirono di pestilenza.
Partiti i Romani si ribellarono di nuovo i Liguri e i Sardi. Fu mandato contra
i Liguri Quinto Fabio Massimo e, in Sardigna, Pomponio Magno. I Cartaginesi,
essendo, come autori di quelle guerre, giudicati nemici, fu loro imposto che
dessero denari e lasciassero tutte le isole come de Romani… Contra i Sardi, che
da capo tumultuavano furono mandati ambedue i Consoli, Marco Malleolo e Marco
Emilio, fecero gran bottini: i quali bottini furono levati dai Corsi, come ivi
pervennero. Di nuovo guerra ai Sardi
e ai Corsi. Marco Pomponio fece venire i cani per seguire le orme
di quelli che si nascondevano nei luoghi cavernosi e molti ne trasse fuori.
Gaio Papirio cacciò i Corsi dalle pianure e li sospinse sui monti. Avrebbe
perso molti uomini per la sete ma, avendo trovata l’acqua, costrinse i Corsi ad
arrendersi.
Segue la morte di Amilcare in Spagna e la guerra contro gli Illiri…
A questo punto vorrei attirare la vostra attenzione sull’utilizzo dei
cani. Erano segugi che dovevano seguire le piste, invece, vengono descritti
come belve assetate di sangue umano etc etc.
Consoli 240 Gaio Claudio Centone e
Marco Sempronio Tuditano
239 GaioMamilio Turrino e Quinto Valerio Falto
238 Tiberio Sempronio Gracco e Publio Valerio Falto
237 Lucio Cornelio Lentulo Caudino e Quinto
Fulvio Flacco
236 Publio Cornelio Lentulo Caudino e Gaio
Licinio Varo
235 Tito Manlio Torquato e
Gaio Atilio Bulbo
234 Lucio Postumio Albino e
Spurio Carvillo Massimo Ruga
233 Quinto Fabio Massimo Verrucoso e Manio
Pomponio Matone
232 Marco Emilio Lepido e
Marco Publicio Malleolo
231 Marco Pomponio Matone e Gaio Papirio
Masone
230
Marco Emilio Barbula e Marco Giuno Pera
229
Lucio Postumio Albino e Gneo Fulvio
Centumalo. Guerra con gli Illiri
Per avere un quadro completo, inseriamo ora la rivolta dei mercenari
contro i Cartaginesi, estesa all’isola della Sardegna (sempre Sulki).
Un decennio di Storia scritta, solo, con Zonara. Si scopre che Agrone, e
poi sua moglie, governavano sui Sardiani: gente dell’Illiria. Tito Manlio
Torquato, che sottomise la Sardegna e Lucio Cornelio Scipione, quello di
Olbia, sono ignorati da Zonara. Quest’ultimo descrive gli Specchi ustori di Archimede.
Premesso che una simile arma non sarebbe sfuggita all’attenzione ne di Polibio
e né a quella dell’esercito romano. (Nessun accenno nella sfilata trionfale di
Marcello ricordata da Livio). Aggiungiamoci la metamorfosi dei cani segugi!
Passiamo a
Diodoro, siamo nell’anno 377 a.C.
XV
24...in seguito,
scoppiata una pestilenza fra gli abitanti di Cartagine ed essendo la
malattia molto violenta, molti Cartaginesi perirono ed essi rischiarono
di perdere l’egemonia. Si ribellarono i Libici, spinti dal disprezzo; si
ribellarono gli abitanti della Sardegna, ritenendo che quello fosse il momento
giusto per attaccare i Cartaginesi: si misero d’accordo e li assalirono. Nello
stesso periodo colpì Cartagine una sventura mandata dagli dei. Avvenivano in città
continui immotivati disordini, esplosioni di timore, tumulti prodotti dal
panico: molti balzavano fuori dalle case con le armi in pugno, come se i nemici
fossero penetrati in città, e, combattendosi fra loro come nemici, uccidevano
alcuni altri ne ferivano. Infine, placata la divinità con sacrifici e
liberatisi con pena dai mali, sconfissero tosto anche i Libici e
riconquistarono l’isola.
XV
25 Mentre ciò
accadeva ..i Romani inviarono in Sardegna 500 coloni cui avevano concesso
l'esenzione dai tributi.
Consideriamo che i Romani toglievano parte del territorio ai popoli sconfitti, e questo mdiventava proprietà del Popolo Romano. Sul quel territorio Roma mandava coloni e fondava città. A questo punto non si capiscono i Trattati, ricordati da Polibio, dove si vieta ai Romani di fondare città in Sardegna e in Africa.
Ho ricordato, inoltre, la ribellione dei Sardi contro i
Cartaginesi nel 377. Poi quella della Sardegna contro i Romani. Verrà, poi,
quella degli Iliensi e delle truppe ausiliarie (dell’esercito romano) dei
Balari. Queste ribellioni hanno tutte un elemento in comune: la peste. Sembra
che i Sardi non gradissero certi regali.
Immagine della carta geografica da Wikipedia
Scrive Rolando Berretta
RispondiEliminaZonara parla di Scipione a Olbia. Ho ricontrollato