Archeologia. Polibio e Diodoro raccontano vicende di Sardi, Cartaginesi e Romani. Tante cose non quadrano. 2° parte
Articolo di Rolando Berretta.
Cercherò di concludere, con questa seconda parte, il discorso aperto nel precedente articolo.Inizio dalla mia svista a proposito del console Lucio Cornelio (Scipione anno 259) che combatté con esito fortunato contro i Sardi, i Corsi e Annone comandante dei Cartaginesi. Su questo episodio, comprensivo della presa di Olbia, gli storici danno pareri discordi. Zonara conferma le imprese che
riguardano la sola Corsica. Lucio Cornelio, arrivato davanti ad Olbia, contò le navi cartaginesi. Calcolò di quante forze lui disponesse e, fatti i suoi calcoli, preferì tornarsene a casa.Inoltre: solo le
imprese della Corsica vengono riportate sul suo sarcofago:
Honc oino ploirume cosentiont R[ ] /./ duonoro optumo fuise viro /./ Luciom Scipione Filios Barbati /./ consol censor aidilis hic fuet a[ ]/./Hec cepit Corsica Aleriaque urbe/./ dedet tempestatebus aide mereto.
Lucio Cornelio morì verso il 239. Questo latino, scritto per la famiglia Scipione, è l’esempio della lingua latina del periodo. Immaginiamo Polibio a quali difficoltà andò incontro con i vecchi trattati.
Ripartiamo dall’anno 241, consoli Aulo Manlio Torquato Attico collega di Quinto Lutazio Cercone (quello della Battaglia delle Egadi). Amilcare Barca, circondato dai Romani sul monte Erice, si arrese. Amilcare aveva promesso mari e monti ai suoi mercenari per spronarli: grave errore. Errore più grave fu quello di far riportare tutte le sue truppe mercenarie, a Cartagine, contemporaneamente. I mercenari volevano essere pagati. I Cartaginesi la tirarono per le lunghe con la speranza che riducessero le loro pretese. Morale della favola: scoppiò una bella guerra. Tutta riportata, dettagliatamente, da Polibio; comprensiva della rivolta dei mercenari nell’isola della Sardegna (per me erano a sant’Antioco). La rivolta si sviluppò prima a Sulki. In questo periodo i mercenari della Sardegna, che si erano ribellati ai Cartaginesi, invitarono i Romani ad occupare l’isola: non fu dato loro ascolto. Poi furono assalite le città cartaginesi nella Sardegna. Alla fine, venuti a contesa con i Sardi, furono da loro cacciati in Italia. In questo modo fu sottratta ai Cartaginesi la Sardegna, isola vasta, popolosa e fertile. Poiché già molti scrittori l’hanno descritta, dice Polibio, non ritengo necessario ripetere argomenti ben noti. Siamo nel 239: Alcuni mercanti italici, che rifornivano i mercenari, furono catturati dai Cartaginesi. Stava per scoppiare un'altra guerra ma Roma e Cartagine si accordarono di nuovo. Furono liberati i mercanti e si iniziò a rifornire i Cartaginesi. Alla fine Cartagine sconfisse i mercenari e provò, solo, ad ipotizzare la conquista della Sardegna. Roma la bloccò prima di cominciare. I Cartaginesi dovevano lasciare tutte le isole e pagare una nuova penale.
A questo punto vi dico la mia!
Roma ha combattuto contro Galli, Liguri, Corsi, le truppe mercenarie di Cartagine, per 24 anni (mercenari sardi non ne ho notati). Roma aveva fatto il nodo sul fazzoletto. Contro questi popoli ci andrà con la mano pesante. Immagino la sorte dei mercenari campani e dei disertori romani che finirono nelle mani dei Romani. I Sardi dovrebbero essere inquadrati tra le truppe cartaginesi. Piccola finestra: Amilcare Barca fece giurare ai figli odio eterno verso i Romani. Perché? Ci sono altri motivi oltre a quelli bellici? Il figlio Annibale, al momento del trattato con Filippo, giurò su Iolao. Credo che Amilcare Barca avesse qualcosa di importante in Sardegna. Sulla conquista della Sardegna il discorso è poco chiaro. Sicuramente c’era una parte dei Sardi legata a Cartagine come c’era una parte legata all’Italia. Ricorderei gli Iliensi (quasi romana gente) e i Falisci e la mitica Feronia. Fino a quando gli Storici non chiariranno come erano suddivisi i Sardi, del periodo, la Storia sarà poco chiara.
Vorrei
ricordare che quando ci sarà la rivolta degli Iliensi e dei Bàlari, i
rappresentanti dei Sardi erano a Roma a chiedere aiuto; l’esercito romano era a
Cagliari colpito da una grave pestilenza. Quando ci sarà l’episodio di Amsicora,
si vedrà quest’ultimo chiedere truppe ai sardi Pelliti. All’arrivo dei
Cartaginesi furono subito devastate le campagne delle città alleate dei Romani.
Quindi descrivere i Sardi come un unico popolo, unito, non agevola la
comprensione degli avvenimenti. Apro una piccola finestra: ricordate la
battaglia di Zama? Il re Filippo di Macedonia mandò 4.000 fanti, e denaro, al
suo neo alleato Annibale. I Romani fecero un altro nodo sul fazzoletto. Questi erano i Romani del periodo.
Ritorniamo allo
storico bizantino Zonara (sua fonte, per il periodo, è Dione Cassio):
// i Romani ebbero la Sardegna senza
combattere// 237:Lucio
Lentulo e Quinto Flacco contro i Francesi (Galli). Poi contro i Liguri e contro
i Corsi// ..diferita la guerra
Cartaginese, non volendo i Sardi loro obedire, furono assaltati dai
Romani e vinti. 234: Poi i Romani si divisero, in tre, per evitare che Sardi, Corsi e Liguri si alleassero. Postumio Albino contro i
Liguri, Spurio Carvilio contro i Corsi e Publio Cornelio, Edile, in Sardigna.
Carvilio (passato in Sardegna) con un terribile fatto d’arme soggiogò i Sardi:
Carvilio e gli altri soldati morirono di pestilenza. Partiti i Romani si
ribellarono di nuovo i Liguri e i Sardi. 233: Fu mandato contra i Liguri Quinto Fabio Massimo e, in Sardigna,
PomponioMagno. I Cartaginesi, essendo, come autori di quelle guerre, giudicati
nemici, fu loro imposto che dessero denari e lasciassero tutte le isole come de
Romani…. Contra i Sardi, che da capo tumultuavano furono mandati ambedue i
Consoli, 232:Marco Malleolo e
Marco Emilio, fecero gran bottini: i quali(bottini furono levati dai Corsi,
come ivi pervennero. 231: Di
nuovo guerra ai Sardi e ai Corsi. Marco Pomponio fece venire i cani per seguire
le orme di quelli che si nascondevano nei luoghi cavernosi e molti ne
trasse fuori. Gaio Papirio cacciò i Corsi dalle pianure e li sospinse sui
monti. Avrebbe perso molti uomini per la sete ma, avendo trovata l’acqua,
costrinse i Corsi ad arrendersi. Per il 236 e 235 Zonara non
riporta i Consoli interessati. Peccato per il 235 che è l’anno del consolato di
Tito Manlio Torquato che, a detta di Livio, è il Console che sottomise la
Sardegna. Da quello che si legge sembra che riportò il trionfo. Altra piccola
finestra la apro per gli Iliensi (quasi romana gente). Svetonio ci ricorda
dell’imperatore Claudio che si presentò in Senato con una lettera, scritta in
greco, per far presente che ai tempi di Seleuco (per me è Seleuco II Callinico 265-226) Roma aveva offerto amicizia
e alleanza allo Stesso se rimetteva i tributi che gravavano sugli Iliensi. (Ma
tutti gli Iliensi? Questo è il problema!). Nelle vicende del 205 che
riguarderanno la guerra tra gli Etoli, Filippo di Macedonia e Roma, tra gli
alleati di Roma compaiono gli Iliensi e Attalo di Pergano; nessun
Seleucide.
I fasti
triumphales sono un elenco, annuale, dei trionfi effettuati
dai magistrati nell'antica Roma. Furono pubblicati nel 12 a.C per volere
di Augusto. Contenevano l'elenco dei vari magistrati vittoriosi dalla fondazione di Roma fino
al principato di Augusto. Sono conservati in una ampia iscrizione, originale su
marmo, presso i Musei Capitolini a Roma.
Dalla wikipedia: Queste
le date dei trionfi nel periodo che ci interessano: 268/267 - 222 – 218. Dopo
il 218 manca un bel pezzo di reperto. Nessun trionfo durante la Prima Guerra
Punica.
Seconda tabella; presa da wikimedia.
Secondo la
seconda tabella Lucio Cornelio Scipione ha combattuto in Sardegna mentre
S.Carvillus morì in Sardegna per la Peste.
Ritorniamo alla storia che ci riguarda e a Tito Manlio Torquato. Come fu sottomessa la Sardegna lo ignoro. Di sicuro so, con certezza, che sotto il consolato di Tito Manlio Torquato, nell’anno 235, fu chiuso il tempio di Giano. Roma era in pace con tutti.
Dal Baltico arriveranno spunti sempre più interessanti. Puntate le antenne a nord :-)
RispondiEliminahttps://www.tellerreport.com/news/2021-12-23-during-the-bronze-age-scandinavia-and-sardinia-were-united-by-trade.BygkVfzGst.html
Il sito di Heide Wrobel Nørgaard
https://heidewrobelnoergaard.com/
Bona Pasca a Tottusu!