Cartografia Nautica. Riflessioni sulla lettera di Toscanelli
Articolo
di Rolando Berretta
Partiamo dal testo della Lettera del Toscanelli volgarizzata da Francesco Costantino Marmocchi nell’anno 1840.
Inizio con lo “studio” fatto ad Arcetri.
http://www.arcetri.astro.it/~ranfagni/CD/CD_TESTI/TOSCNLLI.HTM
...la lettera è scritta supponendo che il lettore abbia dinanzi agli occhi la carta allegata.
Toscanelli nel resto della lettera
argomenta che 26 spazi di 5 gradi, tanta era l'ampiezza dei fusi in cui era
divisa la carta, sono quasi la terza parte della sfera terrestre, ma cita anche
l'esistenza di un'isola, detta Antilia, intermedia, che potrebbe essere
l'arcipelago delle Azzorre, e da questa ipotetica Antilia ci sarebbero stati
solo 10 spazi di 5 gradi ciascuno per raggiungere il mitico Cipango [Giappone].
Paolo riduce quindi la distanza tra Lisbona e le Indie a sole 6.500 miglia. A
questa lettera ne fa seguito un'altra, scritta direttamente a Colombo.
Toscanelli non dice niente di nuovo, ma dichiara di spedire a Colombo copia
della lettera inviata al canonico Martinez e invia anche un'altra copia della
carta nautica.
Toscanelli, nelle sue lettere a Colombo, sbaglia sia la differenza
di longitudine tra Lisbona e le Indie, che è di circa 160°, sia la lunghezza
del grado espressa in miglia. L'impresa di Cristoforo Colombo si fonderà quindi
su due errori geografici, che derivano da misure astronomiche imprecise e da
errate conversioni tra unità di misura; questi errori, però non vanno
attribuiti al solo Toscanelli, essendo radicati nella cultura del tempo.
Il diametro terrestre, che è fondamentale per trasformare la
differenza di longitudine tra due luoghi in distanze da percorrere, fu misurato
con notevole precisione da Eratostene ad Alessandria nel II secolo a.C. Nel IX
secolo d.C. gli astronomi arabi eseguirono nuove misure senza trovare un
risultato significativamente diverso da quello di Eratostene. Colombo e la
cultura cristiana avevano a disposizione solo il risultato degli arabi, che era
espresso in miglia arabe. I cristiani non tennero conto che il miglio arabo era
più lungo del miglio allora in uso in Europa, per cui, in definitiva,
attribuirono alla Terra una circonferenza di 30.000 km invece dei 40.253
misurati dagli arabi e dei 40.075 misurati da Eratostene. Questo errore, unito
alla stima esagerata dell'estensione delle terre emerse in longitudine, conduce
appunto a valutare la distanza tra Lisbona e le Indie in circa 6.500 miglia,
navigando verso Ovest. L'impresa proposta da Toscanelli a Colombo e poi da
questi al re di Spagna doveva quindi sembrare particolarmente ragionevole se si
pensa che Bartolomeo Diaz, nel 1488,
aveva percorse 18.000 miglia, cercando di raggiungere l'India circumnavigando
l'Africa… (fine!)
Per
l’Autore dell’articolo la Terra sarebbe stata divisa in 72 parti di meridiano
da 5°. (72x5=360). 72 parti da 250 miglia danno 18.000 miglia davanti a Lisbona.
Per
me la Terra era divisa in 80 parti di meridiano da 4,5° e la misura che si
ricava dice 20.000 miglia romane precise precise. (Salto il discorso su Eratostene!!!)
Entriamo
nel merito. Cosa dice di interessante la LETTERA? (dal mio punto di vista!)
Toscanelli
invia a Colombo una CARTA e una LETTERA che sono le copie di quelle inviate al
Martinez. Fa notare, che per andare al Paese delle Spezie, se si va a
Occidente, il viaggio è molto più corto di quello che si fa passando
dall’Africa. Diciamo subito che nel 1474, data della lettera, Capo di Buona
Speranza era tanto, tanto, lontano. Primo
elemento sospetto.
La
Lettera ci parla di una carta fatta con una griglia di linee orizzontali e
verticali (meridiani e paralleli). Vorrei ricordare che sono gli anni che si
sta traducendo Claudio Tolomeo e non è sfuggito, sicuramente, il rimprovero di
Ptolomeo a Marino di Tiro riguardo all’uso di quella griglia;
secondo elemento sospetto.
L’ultimo elemento sospetto sono i 26 settori.
A
questo punto ricorderei Diego Ribeiro; amico di Ferdinando Colombo e di Las
Casas.
Diego
Ribeiro ha ricopiato i profili delle terre dalla Castiglioni. Ricorderei che la
Castiglioni è stata fatta da un fiorentino (Giovanni Vespucci) e l’ho
dimostrato in un vecchio articolo. Ribeiro ha fatto qualcosa di poco chiaro.
Per far coincidere i profili costieri, delle due carte, ho dovuto togliere un
settore di Oceano. (Ribeiro ha avvicinato l’Europa all’America). La distanza
tra la G.Canaria e lo “zodiaco” nella
Ribeiro è di 26 settori (130°) mentre nella Castiglioni è di 27 settori (135°).
I
26 settori li ho trovati, solo, nella
Lettera del Toscanelli e nella Ribeiro. Posso immaginare molto cose. Per i più
pignoli: dalla G.Canaria è diverso da davanti a Lisbona per i calcoli.
Il particolare, che è sfuggito a tutti, è questo: da Lisbona a Quinsay, andando a occidente, sono veramente 26 settori ma … da 500 miglia da 9° a settore. Oppure 52, da 250 miglia o da 4,5°.
Ho
modificato la griglia del Wagner. Ho utilizzato una griglia da 4,5°.
Nella
Lettera non c’è nessun accenno a settori da 5 gradi.
Quello
che viene omesso dagli specialisti è il valore, in miglia, sulle diverse
latitudini (sui diversi paralleli). Ho messo un paio di valori di riferimento
per settori da 4,5° Adesso provate a leggere la mia ultima ricostruzione.
Partite dalla griglia esterna con i settori da 5 gradi.
Poi
provate a capire cosa hanno messo in circolazione gli specialisti
Paolo dal Pozzo detto Toscanelli è stato un grande studioso; il contenuto della Lettera gli sta stretto. Se veramente Toscanelli avesse ipotizzato una carta simile, ne troveremmo le tracce nella cartografia fiorentina. Sicuramente quelle carte non sarebbero uscite da Firenze.
Questo
è il mio personalissimo pensiero sulla faccenda. E’ bastato, però, tirare fuori
il nome di Toscanelli e tutta la faccenda ha assunto una dimensione diversa.
Immagino quale fosse la fama dello studioso.
P.S.
Eratostene, per i suoi calcoli, ha utilizzato il Tropico a 24° e l’ombra da
7,20° ( 7°12’).
Quei
valori andavano bene nel periodo che fu edificata la Grande Piramide. Ai tempi
di Eratostene i valori erano cambiati. Quindi...
Per chi volesse approfondire:
Ultimo appunto...durante il regno degli Yuan, vi erano stati tra la popolazione forti sentimenti di opposizione al dominio dei mongoli. Il malessere degli Han sfociò in una rivolta popolare che costrinse gli Yuan a ritirarsi nuovamente nelle steppe della Mongolia. La rivolta condotta da Zhu Yuanzhang consentì nel 1368 la presa del potere da parte della dinastia Ming, che promosse un periodo di rinascita culturale nel paese. I mercanti cinesi tornarono ad avere un ruolo di primo piano spingendosi fino all'oceano Indiano e le arti, in special modo quella della produzione di porcellana, raggiunsero traguardi straordinari mai ottenuti prima.
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