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domenica 2 dicembre 2018

Archeologia. Tiscali, un villaggio nuragico sul Supramonte, nel cuore della Sardegna. Riflessioni di Pierluigi Montalbano


Archeologia. Tiscali, un villaggio nuragico sul Supramonte, nel cuore della Sardegna. 
Riflessioni di Pierluigi Montalbano

Nel cuore della Sardegna, sul Supramonte, al confine tra Oliena e Dorgali, sulla cima del Monte Tiscali, a 500 metri sul livello del mare, a destra del Rio Sa Oche nella Valle di Lanaittu, a pochi km da Sa Sedda e Sos Carros, in seguito al crollo della volta dell’ampia sala di una grotta, in epoca nuragica si sviluppò un insediamento unico nel suo genere: Tiscali. Il sito fu studiato nel 1910 da Ettore Pais e nel 1927 dal Taramelli, da ambedue interpretato come rifugio dei Sardi durante la conquista romana della Sardegna. L’insediamento civile è costituito da strutture abitative, magazzini e recinti per custodire gli animali, legato allo sfruttamento agro-pastorale del territorio, costruito in un
punto naturalmente riparato e protetto dalle intemperie e dal caldo estiva Il villaggio conta un centinaio di capanne distribuite nella grotta, con muri che sfruttano la conformazione della roccia. Le strutture sono di varia forma, da quadrangolare a circolare ed ellittica. I muri sono costruiti sovrapponendo pietre in calcare locale appena sbozzato, cementato con malta argillosa mescolata con ghiaia. Negli spessori murari interni si notano delle nicchie, forse funzionali agli arredi. Una struttura presenta un ingresso con architrave di terebinto, un arbusto diffuso nel bacino del Mediterraneo, dal cui legno si ricava la trementina di Cipro, usata per innestare il pistacchio. Gli scavi hanno portato alla luce materiali di età nuragica e di età romana. Ai primi appartengono tegami ceramici con decorazione a pettine, ollette, tazze carenate, vasi carenati e brocche con decorazione a cerchielli, che vanno dal Bronzo Medio fino all’Età del Ferro. I materiali di età romana sono frammenti di pareti, di orli e puntali di anfore prodotte nell’Italia centrale tirrenica simili a quelle rinvenute nel nuraghe Mannu di Dorgali e nel complesso di Sos Sirios-Sos Sirieddos, sempre a Dorgali. La tipicità del sito ricorda le testimonianze di Strabone, Diodoro, Pausania e Zonara che concordano nell’attribuire ai Sardi abitazioni in caverne situate nei monti della Barbaria Sarda.


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