Articolo di Pierluigi Montalbano
giovedì 27 dicembre 2018
Archeologia. Gli Hyksos, sovrani in Egitto per quasi due secoli, un popolo nomade poco conosciuto ma artefice di grandi imprese. Articolo di Pierluigi Montalbano
Archeologia. Gli Hyksos, sovrani in Egitto per quasi due secoli, un popolo nomade poco conosciuto ma artefice di grandi imprese.
Articolo di Pierluigi Montalbano
Articolo di Pierluigi Montalbano
Gli
Hyksos, termine che in egizio significa sovrani dei paesi stranieri, erano
genti asiatiche di stirpe semitica che si insediarono in Egitto durante la fine
del XVIII a.C. Inizialmente i faraoni non si preoccuparono di queste genti
straniere e consentirono l’occupazione della regione del Delta. Quando il
potere della XIII dinastia si indebolì, gli Hyksos imposero la propria
supremazia iniziando da Avaris e, in breve tempo, avanzando fino a Menfi. La
conquista di Avaris è riportata in una stele dell’epoca di
Ramesse II che
riporta la data di fondazione del tempio del dio Seth, rivale di Osiride, edificato
dagli Hyksos ad Avaris verso il 1720 a.C. Nel loro Panteon c’erano anche due
divinità guerriere di origine siro-palestinese: Anat, con scudo e ascia, e
Astarte, rappresentata nuda, a cavallo, con in testa la corona bianca atef,
ornata di piume di struzzo e donata dal dio Ra. Gli Hyksos regnarono nella XV e
XVI dinastia, e i faraoni successivi fecero di tutto per cancellare le tracce di
questi sovrani stranieri, dipingendo l’epoca come sfavorevole per il popolo
Egizio. In realtà gli Hyksos conservarono la stessa struttura amministrativa
dei faraoni Egizi, rispettando anche gli stessi canoni artistici e letterari. Il
fondatore della loro prima dinastia fu Salitis che regnò vent'anni. I sovrani
Hyksos mantennero la tradizione di incidere i propri nomi sugli amuleti
conosciuti con il termine di scarabei sacri, considerati divinità creatrici e sistemati tra
le bende della mummia come generatori di luce e di calore per accompagnare il
defunto verso la resurrezione. Si presentavano come faraoni pur conservando la
loro cultura, le loro tradizioni e i loro nomi semitici, e fecero costruire a
Karnak e Abydos splendidi monumenti come quelli dei faraoni che li avevano preceduti. In
campo militare, introdussero l'uso del cavallo e del carro da guerra, la spada
curva, il pugnale corto in bronzo, gli elmi e le corazze. Nella regione del Delta e in Palestina
realizzarono roccaforti per la difesa del territorio. Commerciarono con Creta,
le coste balcaniche e le regioni cananee e siriane, e si allearono con i
nubiani perché non erano gli unici ad avere potere, infatti c’erano anche i
sovrani di Tebe della XVII dinastia, originata da un ramo della XVI nel periodo
in cui a capo degli Hyksos c'era il sovrano Yaqub-har, successore di
Salitis. L’archeologia testimonia manufatti con inciso il nome reale a
Creta, Gebelein, Bubastis, Cnosso e in Palestina. Dopo il regno di re Khyan, in
Egitto emergono due grandi sovrani: Antef VII a Tebe e Apophis I ad Avaris, per gli Hyksos. Il
primo fu un re guerriero, e nel suo sarcofago sono stati trovati due archi e
sei frecce. Le guerre fra i due regni iniziarono proprio alla morte di Antef
VII, quando salì al trono Ta'o I, ma i rapporti peggiorarono con il re
successivo, Seqenenra Ta'o II, morto sul campo di battaglia come documentato nel
racconto: "La disputa tra Apophis e Seqenenra", pervenutaci grazie a
una copia della XIX dinastia. Altre testimonianze di queste guerre tra Tebe,
a Nord, e Avaris, a Sud, giungono da tre
documenti: due stele, una delle quali nota con il nome di stele di Karnak, e
la Tavoletta Carnavon, dal nome dello scopritore inglese, che completa le altre
due. Descrivono le ostilità tra tebani e Hyksos e la guerra per la
liberazione intrapresa da Kamose, contro gli Hyksos. Il re, ultimo sovrano
della XVII dinastia, salì al trono intorno al 1550 occupando il posto del
legittimo erede al trono, Ahmose, troppo giovane per detenere il potere. Regnò
per pochi anni, ma riuscì ad avviare il processo di riconquista e
riunificazione dell’Egitto che, alla sua morte, fu completato dalla madre
Ahhotep I, nelle vesti di reggente, e dal fratello
Ahmose I, sposo e fratello di Nefertari, una delle donne più influenti della
storia egizia. Ahmose I, primo re della XVI dinastia, fu l’artefice della
cacciata degli Hyksos, inaugurando il Nuovo Regno e governando per 25 anni, fino
ad Amenophi I, suo figlio, faraone che si insediò nel 1526 a.C. e che nel 1496
a.C. fu sostituito da Tuthmosis I.
Immagine di https://www.ancient.eu/Hyksos/
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