L'oggetto, risalente a circa 3500 anni fa, è la riproduzione di una mano in bronzo, leggermente più piccola del normale, del peso di circa mezzo chilo. Presenta una sorta di polsino in lamina d'oro, e una cavità interna che, si pensa, potesse permettere di montarla su un bastone o una statua.
Il ritrovamento è avvenuto casualmente nel 2017 vicino al Lago di Bienne, o Bienna, nella zona occidentale del cantone di Berna, effettuato da cacciatori di tesori che utilizzavano il metal detector, e
"Non avevamo mai visto niente del genere", racconta Andrea Schaer, direttore del Dipartimento di archeologia antica e archeologia romana presso il Servizio archeologico di Bienne. "Non eravamo sicuri che fosse autentico, e non avevamo idea di cosa realmente fosse."
La datazione al radiocarbonio di una piccola porzione della colla organica usata per attaccare lo strato
Questo risultato è stato sufficiente per convincere gli archeologi a tornare, la scorsa primavera, nella zona in cui la mano di bronzo è stata originariamente scoperta. Quando i fortunati cercatori hanno indicato il luogo dove avevano trovato l'oggetto, Schaer e il suo team hanno trascorso sette settimane a scavare quella che si è rivelata essere una tomba gravemente danneggiata, situata su un altopiano che domina il Lago di Bienne, vicino al piccolo villaggio di Prêles. "Sull'altopiano c'è una magnifica vista verso le Alpi", dice Schaer. "È davvero un posto straordinario."
Nella sepoltura, i ricercatori hanno trovato le ossa di un uomo di mezza età, insieme a una lunga spilla di bronzo, una spirale di bronzo probabilmente indossata come fermaglio per capelli, e frammenti di lamina d'oro che coincidono con quella che adorna il polsino della mano di bronzo.
Gli archeologi hanno anche recuperato nella tomba una delle dita spezzate del manufatto, una solida prova che la mano si trovava originariamente sepolta con l'uomo.
Gli oggetti metallici nelle sepolture dell'età del bronzo sono rari e ancora più raro l'oro, quasi mai trovato nelle sepolture dell'età del bronzo in Svizzera.
Una scultura come questa è ritenuta veramente unica in Europa e forse anche oltre i confini europei.
"Il fatto che conosciamo migliaia di tombe dell'età del bronzo e non abbiamo mai trovato nulla di simile dimostra che è piuttosto speciale", aggiunge Stefan Hochuli, capo del Dipartimento di conservazione dei monumenti e archeologia nel vicino cantone svizzero di Zugo.
Il manufatto sarà esposto a Bienne entro la fine del mese prossimo. Nel frattempo, gli archeologi stanno lavorando per pubblicare lo studio sul ritrovamento e tentando di capire quale fosse la funzione di quella ano.
"Doveva poggiare su qualcosa, ma non sappiamo cosa," dice Schaer. La cavità interna suggerisce che avrebbe potuto adornare una statua, essere stata montata su un bastone e impugnata come uno scettro, o addirittura indossata come una protesi durante un rituale. Tutte teorie che potrebbero non avere conferme.
Senza alcuna documentazione, a causa dell'intervento dei tombaroli, è impossibile sapere come era organizzata la sepoltura e posizionato il corpo del defunto. "Un fatto che ci rammenta quante lacune ci siano ancora nella nostra conoscenza del passato" - afferma Hochuli - "E apre uno squarcio sul mondo spirituale di queste antiche società - ed è molto più complesso di quanto spesso pensiamo."
Fonte: http://www.nationalgeographic.it/mondo-antico/2018/09/24/news/mano_eta_del_bronzo_e_la_piu_antica_replica_di_parte_del_corpo_in_metallo_trovata_in_europa-4123000/
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