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martedì 1 maggio 2018

Archeologia: Decifrato un altro rotolo del Mar Morto. I ricercatori sono riusciti a ricostruire il significato del penultimo manoscritto di Qumran, che non era ancora stato tradotto, scoprendo nuovi dettagli sul funzionamento del calendario ebraico. Articolo di Elaina Zachos


Archeologia: Decifrato un altro rotolo del Mar Morto. I ricercatori sono riusciti a ricostruire il significato del penultimo manoscritto di Qumran, che non era ancora stato tradotto, scoprendo nuovi dettagli sul funzionamento del calendario ebraico.
Articolo di Elaina Zachos



Gli archeologi potrebbero aver fatto un altro piccolo passo avanti nella comprensione del mistero dei famosi manoscritti del Mar Morto.
I ricercatori dell'università di Haifa, in Israele, hanno decifrato uno degli ultimi rotoli di Qumran rimasti da tradurre. La collezione, che consiste di 900 antichi manoscritti ebraici, è stata al centro di studi e controversie sin da quando è stata riportata alla luce oltre 70 anni fa, nel 1947.
Eshbal Ratson e Jonathan Ben-Dov hanno passato un anno intero a rimettere insieme i 60 frammenti che compongono il rotolo. Decifrato grazie a una striscia di testo codificato sulla pergamena, la scoperta apre nuove conoscenze sulla comunità che lo scrisse e sul calendario di 364 giorni da loro utilizzato.
"Dato che questo numero può essere diviso sia per 4 che per 7, le ricorrenze speciali cadevano sempre nella stessa giornata", spiegano Ratson e Ben-Dov in una nota stampa. "Il calendario di
Qumran è fisso".
Il rotolo indica le celebrazioni che segnano i cambi di stagione come "Tekufah", che in ebraico significa "periodo". L'esistenza di queste celebrazioni è conosciuta grazie ad altri testi, ma sino ad oggi 
non avevano ancora ricevuto un nome.
Specifica anche due eventi religiosi conosciuti grazie ad un altro manoscritto del Mar Morto. Le festività in occasione del Vino Nuovo e dell'Olio Nuovo, erano legate alla celebrazione dello Shavuot, rispettivamente 100 e 150 giorni dopo il primo Shabbat che precede la Pasqua.
Questo rotolo fornisce anche informazioni sui suoi autori che viaggiavano nel deserto della regione tra il II secolo avanti Cristo e il II secolo dopo Cristo. Le date delle due festività citate appaiono scarabocchiate nei margini tra le colonne del testo, dando l'impressione di essere state aggiunte al manoscritto da qualcun'altro, successivamente alla loro stesura originale.

Anni di controversie

Come documenti religiosi, i rotoli del Mar Morto sono stati al centro di diverse controversie. Sono stati scritti tra il II secolo avanti Cristo e il II secolo dopo Cristo, ma l'identità dei loro autori è fortemente contestata. Gli studiosi concordano, tuttavia, che i documenti - che consistono di testi esplicativi, apocalittici e di calendaristica, oltre che di inni e preghiere - furono compilati da abitanti del Deserto della Giudea.
I manoscritti sono composti da 230 rotoli che fanno riferimento a pratiche contenute nella Bibbia Ebraica. Altri documenti "non biblici", pur non riportando vicende contenute nella Bibbia, si riferiscono comunque a testi biblici, descrivendo usanze e credenze religiose.
La maggior parte dei rotoli è redatta in lingua ebraica o nei codici, ma sono stati rinvenuti anche rotoli in greco e aramaico. Sono in maggioranza di pergamena, ma ne esistono anche in papiro e uno di rame. Questi antichi testi sono stati sottoposti a scansione così da poterli preservare. Attualmente resta un solo manoscritto conosciuto ancora da decifrare.


Nell’immagine: Un pezzo di pergamena arrotolata in un vaso in fase di lavorazione per essere usata per la scrittura trovata in una grotta sulle colline a ovest di Qumran dagli archeologi dell'Università Ebraica. Fotografia di Casey L. Olson e Oren Gutfeld.


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