Come Simossi ricostruisce, nel primo secolo avanti Cristo le navi mercantili in partenza dalla Grecia facevano rotta su Roma dove i membri più facoltosi della società decoravano le loro ville con pezzi di arte greca. Piuttosto grossa per la sua epoca, la nave di Antikythera misurava 40 metri ed era carica di manufatti quando è salpata alla volta dell'Italia. Un video girato durante la spedizione mostra gli archeologi che tirano via dal fondale un frammento del braccio di una scultura che va dal gomito alle dita. La postura delle mani di alcune statue, con le dita che sembrano indicare verso l'alto e verso fuori, sembra indicare che raffigurassero dei filosofi. Ma il ritrovamento più interessante sembra quello di un piccolo disco di bronzo decorato con l'immagine di un toro, con quattro placchette forate ai lati. "Non è chiaro a cosa servisse questo disco", ha spiegato Simossi. "Forse è la decorazione di un mobile o forse un sigillo, oppure uno strumento, ma è troppo presto per dirlo", ha aggiunto. Ricorda anche il frammento principale del meccanismo di Antikythera, un piccolo disco di bronzo che misura i movimenti celesti con impressionante accuratezza. Questo reperto fu trovato tra i resti della nave nel 2006. Uno strumento talmente affidabile che viene spesso definito come "l'antenato del computer". La squadra di archeologi, guidata da Simossi e da Brendan Foley dell'università svedese di Lund, prima di tornare a fare nuovi scavi subacquei nel maggio del 2018 continuerà a studiare il "bottino" raccolto quest'anno. Secondo Simossi questa volta la spedizione è riuscita a recuperare più materiale che in passato dal relitto scoperto casualmente nel 1900 da due cacciatori di spugne che videro spuntare dal fondale delle braccia di statue. Gli arti "orfani", come li hanno ribattezzati gli archeologi, segnalavano che il relitto conteneva altri tesori che aspettavano di essere scoperti. Il famoso esploratore marino francese Jacques Cousteau compì delle ricerche tra i resti della nave nel 1976, portando alla luce nuove statue e manufatti più piccoli. Il sito è quindi conosciuto da oltre un secolo e studiato da decenni, ma dopo la spedizione di Cousteau gli scavi sono stati intermittenti. L'interesse si è ravvivato nel 2014 grazie al lavoro di Foley. Una delle scoperte più importanti è avvenuta probabilmente nel settembre del 2016 quando gli archeologi hanno ritrovato dei resti umani. Si è trattata della prima opportunità di esaminare DNA antico di 2000 anni. Le analisi sono ancora in corso, ma i primi risultati sembrano indicare che appartengono ad un giovane maschio. Parlando della sua scoperta su Nature nel 2016, Foley ha ipotizzato che la nave sia affondata in maniera improvvisa per colpa delle condizioni del mare, probabilmente per via di una tempesta.
Secondo Simossi, il relitto contiene il carico più grande di qualsiasi altra nave antica trovata nel Mediterraneo. Il lento e scrupoloso lavoro di setaccio tra i resti dell'imbarcazione regalerà quindi probabilmente ancora nuove sorprese.
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