domenica 6 ottobre 2013
Archeologia etrusca. Ritrovata una tomba intatta a Tarquinia
Archeologia etrusca. Ritrovata una tomba intatta a Tarquinia
Gli archeologi dell'Università di Torino, coordinati dall'etruscologo Alessandro Mandolesi, e della Sovrintendenza per i Beni Archeologici dell'Etruria Meridionale hanno scoperto un ipogeo del VII secolo a.C. inviolato. La scoperta è stata fatta a Tarquinia, nella necropoli della Doganaccia.
All'interno dell'ipogeo i ricercatori hanno ritrovato lo scheletro del defunto adagiato su una banchina di pietra e, accanto a lui, armi, vasellame etrusco-corinzio, un aryballos (un unguentario) ancora appeso alla parete. Nascosti in vasi votivi vi sono gioielli e sigilli di quello che, in vita, doveva essere un personaggio di alto rango vissuto al tempo di Tarquinio Prisco.
L'ultima tomba intatta era stata rinvenuta più di trent'anni fa, ma era crollata e non era stato possibile recuperare nulla che riguardasse il defunto. Nella sepoltura appena ritrovata, gli archeologi sono già riusciti a individuare una lancia e un giavellotto. Le pareti sono affrescate con estrema semplicità ma con un gusto considerato piuttosto insolito, per l'epoca. I lavori di scavo sono stati finanziati da imprenditori privati e si pensa che saranno protratti per diverso tempo. La sepoltura, battezzata la Tomba del Principe, può infatti riservare ancora molte altre sorprese. L'aryballos è stato ritrovato sorprendentemente sospeso alla parete, appeso a un chiodo in ferro da 2700 anni circa.
Il tumulo ha un diametro di 6 metri e una sepoltura a camera a doppia deposizione. Si trova poco lontano dal tumulo della Regina.
Gli archeologi pensano che in questa parte della necropoli di Tarquinia fossero usualmente sepolti sovrani e principi etruschi.
Fonte: Archeorivista
Gli archeologi dell'Università di Torino, coordinati dall'etruscologo Alessandro Mandolesi, e della Sovrintendenza per i Beni Archeologici dell'Etruria Meridionale hanno scoperto un ipogeo del VII secolo a.C. inviolato. La scoperta è stata fatta a Tarquinia, nella necropoli della Doganaccia.
All'interno dell'ipogeo i ricercatori hanno ritrovato lo scheletro del defunto adagiato su una banchina di pietra e, accanto a lui, armi, vasellame etrusco-corinzio, un aryballos (un unguentario) ancora appeso alla parete. Nascosti in vasi votivi vi sono gioielli e sigilli di quello che, in vita, doveva essere un personaggio di alto rango vissuto al tempo di Tarquinio Prisco.
L'ultima tomba intatta era stata rinvenuta più di trent'anni fa, ma era crollata e non era stato possibile recuperare nulla che riguardasse il defunto. Nella sepoltura appena ritrovata, gli archeologi sono già riusciti a individuare una lancia e un giavellotto. Le pareti sono affrescate con estrema semplicità ma con un gusto considerato piuttosto insolito, per l'epoca. I lavori di scavo sono stati finanziati da imprenditori privati e si pensa che saranno protratti per diverso tempo. La sepoltura, battezzata la Tomba del Principe, può infatti riservare ancora molte altre sorprese. L'aryballos è stato ritrovato sorprendentemente sospeso alla parete, appeso a un chiodo in ferro da 2700 anni circa.
Il tumulo ha un diametro di 6 metri e una sepoltura a camera a doppia deposizione. Si trova poco lontano dal tumulo della Regina.
Gli archeologi pensano che in questa parte della necropoli di Tarquinia fossero usualmente sepolti sovrani e principi etruschi.
Fonte: Archeorivista
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