martedì 27 marzo 2012
Cicladi. Fondi per il restauro
Grecia. Verrà restaurato il teatro di Delos
Via libera al restauro dell’antico teatro di Delos, situato presso uno dei più famosi centri religiosi della Grecia, l’isola delle Cicladi, dove secondo la mitologia sarebbe nato Apollo, il dio della luce. Non per niente l’orchestra, al centro del teatro, è considerata da uno studio degli esperti dell’Università di Atene, come il luogo più luminoso del bacino mediterraneo. Il teatro di Delos è uno delle poche costruzioni antiche del suo genere realizzato completamente in marmo. La sua edificazione è incominciata attorno al 314 avanti Cristo, concludendosi circa dopo settant’anni, intorno al 250 a.C. Nell’88 a.C. la struttura poteva ospitare oltre seimila spettatori, ma venne abbandonato dopo il saccheggio dell’isola da parte degli uomini di Mitridate.
A distanza di 2.100 anni, il Consiglio Centrale di Archeologia, ha ratificato un progetto di restauro del monumento, proposto dall’ ingegnere Constantinos Zampas e dai suoi colleghi Irini Doudoumis e Gerasimos Thomas, in collaborazione con l’ organizzazione “Diazoma”. Il progetto, basato su uno studio di Philip Fraisse e Jean Ch. Moretti, della Scuola Francese di Archeologia, che per prima iniziò gli scavi alla fine del diciannovesimo secolo, prevede una serie di operazioni lievi e di pulizie per salvaguardare il teatro dalle ferite del tempo e restituirgli parte del suo antico splendore. I lavori di restauro interesseranno in particolare la ricollocazione e la classificazione dei pezzi architettonici sparsi intorno, il restauro dei pezzi di marmo del concavo, la protezione della superficie rocciosa per agevolare il deflusso delle acque piovane e la tutela del retro del muro di contenimento e delle pareti.
Secondo la stima proposta dalla stampa ellenica, il costo per la realizzazione del restauro raggiungerà un milione e mezzo di euro. Si spera che alla fine del restauro, il monumento possa essere ammirato dai migliaia di visitatori che ogni anno si recano sull’isola. Anche se sull’uso del teatro non si è ancora deciso nulla, alla fine del restauro potrà ospitare eventi con pochi spettatori, non oltre i duecento. Al momento il teatro assomiglia molto poco alla sua forma originaria, a causa delle numerose parti architettoniche sparse in un ampio raggio, della fitta vegetazione e dei materiali alieni ammassatisi intorno.
Fonte: Archeorivista
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