venerdì 16 dicembre 2011
Nuova teoria sulle “coppelle”: sarebbero mappe stellari
Aosta, coppelle.
di Martina Calogero
Nel corso di una serata organizzata presso la Cittadella dei Giovani di Aosta, Guido Cossard, archeoastronomo valdostano, ha illustrato la sua ultima scoperta relativa agli incavi semisferici, ricavati nella roccia e risalenti alla preistoria, conosciuti con il nome di “coppelle”. Secondo lo studioso, molte configurazioni di coppelle rappresenterebbero costellazioni celesti e risalenti alla preistoria, conosciuti con il nome di “coppelle”. Secondo lo studioso, molte configurazioni di coppelle rappresenterebbero costellazioni celesti e sarebbero state impiegate in campo astronomico, pur non escludendo che alla base di tali realizzazioni artistiche potessero esserci altre motivazioni.
La nuova teoria di Cossard riaccende la discussione sulle coppelle e sul loro scopo. Alcuni ricercatori pensano che si tratti fondamentalmente di un gesto votivo: una specie di ex-voto preistorico, frutto di un lavoro lungo e faticoso, in un atto di preghiera e di devozione. Altri studiosi ritengono che le coppelle venissero usate come contenitori, nei quali venivano rovesciati liquidi infiammabili, probabilmente olii combustibili, allo scopo di appiccare piccole fiammelle circoscritte in onore di un qualche rituale oggi dimenticato.
L’esperto valdostano, dopo tre anni di lavoro, con la collaborazione e grazie alle segnalazione dei valdostani, è riuscito a identificare diversi simboli lunari e solari incisi, ma anche numerose raffigurazioni di costellazioni, ottenute attraverso le coppelle, tra cui spiccano Cassiopea, la Vergine, le due Orse, il Cigno e Cefeo, il cui numero e qualità non lasciano dubbi circa l’interpretazione astronomica.
Fonte: Archeorivista
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