Diretto da Pierluigi Montalbano

Ogni giorno un nuovo articolo divulgativo, a fondo pagina i 10 più visitati e la liberatoria per testi e immagini.

Directed by Pierluigi Montalbano
Every day a new article at the bottom of the 10 most visited and disclaimer for text and graphics.
History Archaeology Art Literature Events

Storia Archeologia Arte Letteratura Eventi

Associazione Culturale Honebu

Translate - Traduzione - Select Language

sabato 22 ottobre 2011

Scavi archeologici in Gallura, tra Tavolara e Proratora


Archeologia e nuove verità: i nuragici amavano il mare
di Claudio Chisu


È il primo sito stanziale finora rinvenuto in Gallura: questo dimostra che è errata l'ipotesi di uno spopolamento del territorio nell'età del rame.
Un'altra mazzata alla teoria che vorrebbe i sardi nemici dell'acqua salata. La concezione dei nuragici e anche dei prenuragici restii a mettere un piede in mare non regge più, e Tavolara si erge quale simbolo della nuova visione di un popolo che in antichità era padrone delle proprie coste e del mare circostante.
SCAVI
La Soprintendenza ai beni archeologici tra settembre e ottobre ha effettuato due scavi nelle isole che attualmente fanno parte dell'Area marina protetta: Tavolara e Proratora. Il primo è stato diretto dall'archeologa Paola Mancini, il secondo dal suo collega Giuseppe Pisanu. La Mancini ha fatto una scoperta eccezionale:
NURAGICI A TAVOLARA
«A Tavolara abbiamo rinvenuto un insediamento stanziale di genti preistoriche, il sito risale più o meno al 2500 a.C. e fa parte della cosiddetta cultura di Monte Claro. È il primo sito stanziale di questa cultura che è stato finora rinvenuto in Gallura, e questo dimostra che è errata l'ipotesi di uno spopolamento del territorio durante l'età del rame. Peraltro siamo a conoscenza di un altro insediamento, stavolta nei dintorni di Olbia, riconducibile allo stesso periodo. Inoltre, il sito di Tavolara è l'unico che presenta una connotazione così forte, un legame così stretto con il mare: vivevano addirittura in un'isola.
UOMINI DI MARE
Per gli addetti ai lavori non è una sorpresa: "Noi siamo certi che gli isolani navigassero già nel 6000 a.C. Ma certo questo tipo di scoperte spero possano contribuire frantumare tra i cittadini la vecchia concezione dei sardi isolati e asserragliati al centro dell'isola". Il secondo scavo, fatto a Proratora, ha messo in evidenza la presenza di una serie di edifici di stoccaggio di epoca romana, intorno al 200 a.C. «Ai tempi la Sardegna era stata appena conquistata da Roma e strappata a Cartagine, ma persistevano sacche di resistenza molto forti. Riteniamo che i romani abbiano costruito dei magazzini sull'isolotto per evitare degli assalti da parte dei sardi ribelli». Entrambi gli scavi sono stati finanziati dall'Area marina protetta, che intende continuare a sostenere iniziative in grado di dare nuovi elementi all'identità del territorio. «Tra l'altro la presenza di questi insediamenti rafforza la necessità di proteggere e al contempo valorizzare e promuovere le isole dell'Amp» ha commentato il direttore, Augusto Navone.

Fonte: L'Unione Sarda

6 commenti:

  1. sicuramente i sardi hanno navigato nel 6000 a.c.;
    una marineria così avanzata come era qella del 1200 a.c. non si concretizza in pochi secoli.
    tuttavia credo che tavolara nel 6000 a.c. fosse ancora unita alla sardegna.
    uno sconvolgimento delle linee di costa creò migliaia di isole in tutto il mediterraneo nel 1200 a.c. circa, così anche tavolara.
    sarebbe interessante uno studio approfondito, mirato alla datazione delle terre sommerse che collegano le isole della sardegna e i bassi fondali che si estendono per decine di km, le quali mostrano una sardegna molto più estesa di quella esistente oggi.

    RispondiElimina
  2. Qualche informazione sulle antiche coste della Sardegna la fornisco nel libro che sarà pubblicato ad inizio Novembre. Per obblighi editoriali non posso fornire dati...ma se sarai a Serri il 29 Ottobre porterò una copia del libro da sfogliare.

    RispondiElimina
  3. a serri è difficile
    ma quando vieni a sinnai ci sarò

    ... sono molto curioso di conoscere la metodologia utilizzata per la datazione della "immersione" delle antiche coste sarde,
    (se esiste e se l'hanno applicata al nostro territorio), e in particolare se è avvenuta in tempi brevi o al contrario in tempi lunghissimi.
    a quanto ne sò, si è sempre fatto un discorso generico per tutto il mediterraneo basato su alcuni dati imprecisi e intuitivi.
    ciao

    RispondiElimina
  4. Ma esiste davvero la teoria dei "sardi nemici del mare"?
    I Sardi navigavano, certo: ma non erano né i primi, né i migliori, né gli unici a farlo, ovviamente...

    RispondiElimina
  5. E' un'idea ormai superata. Nessuno studioso la ritiene più valida. I primi non li conosciamo, i migliori nemmeno, ma tutti navigavano, dall'Asia all'Europa, dall'Africa all'America, compresi i popoli dei fiumi e dei laghi. Chi ritiene errata questa ipotesi non ha elementi significativi che possano supportare la sua idea.

    RispondiElimina