Sardegna. Romani a Bannari, l’attuale Villa Verde (Pau)
Articolo di Vitale Scanu
I romani non hanno mai apprezzato la nostra Sardegna
millenaria al di là dell’aspetto utilitaristico, di sfruttamento senza limite o
di deportazione per condannati “ad minas”, cioè ai lavori forzati in miniera.
Roma non ha lasciato in Sardegna neanche uno straccetto di monumento
all'altezza del suo nome.
E’ quell’isola che il signor Cicerone Marco Tullio (sospettato numero uno dell’assassinio di Cesare), mai messo piede in Sardegna, definiva “mala insula”. Quell’isola che perfino il grande san Girolamo definiva “insula excerpta”, regione dimenticata e desolata, che neanche Gesù Cristo si è degnato di considerare. Mai la nostra isola è stata vista come un deposito singolare, non clonabile, di una cultura da millenni antecedente a Roma, alla quale aveva parecchie cose da insegnare e raccontare. Una civiltà ricca di grandi valori, “endemica”, nata ed evolutasi nella solitudine dei millenni senza prestarsi niente da nessuno. L’unico prestigioso periodo storico che ancora oggi riempie la Sardegna di fierezza e di