Archeologia della Sardegna: La grotta sacra nuragica di Morgongiori
Articolo di Francesco Manconi Quesada
Morgongiori e il suo territorio
Il territorio di
Morgongiori si estende per ben tre quarti della sua superficie, vale a dire per
circa 3.600 ettari, sul massiccio vulcanico del Monte Arci. Il paese ed il
monte sono quindi legati a filo doppio per quanto attiene alla storia passata,
alle attività economiche, agli usi e alle tradizioni. La valorizzazione
dell'ambiente e del territorio, con le testimonianze archeologiche che vi
insistono, può essere uno stimolo per il progresso sociale, culturale ed
economico della popolazione.
Il monte Arci è un
rilievo vulcanico, originato da effusioni magmatiche avvenute principalmente in
due epoche: il Miocene e il Pliocene (Era Terziaria). La prima fase risale a
circa 15 milioni di anni fa e ha visto lo svolgersi di un'intensa attività
vulcanica sottomarina da cui ha avuto origine un gigantesco ammasso di rocce
basiche, il massiccio basaltico. La seconda fase risale a un periodo compreso
tra 5 e 3 milioni di anni fa ed è consistita in un vulcanismo subaereo che ha
prodotto rocce basiche, acide (trachite) e intermedie (andesite, dacite), che
rivestono il primitivo massiccio come un mantello. Le rocce mioceniche
affiorano, in territorio di Morgongiori, a Pab'e
sa Murta (a sinistra della strada proveniente dal Campidano, prima del
bivio per Siris), sotto forma di 'pillows' (cuscini). I rilievi di