Diretto da Pierluigi Montalbano

Ogni giorno un nuovo articolo divulgativo, a fondo pagina i 10 più visitati e la liberatoria per testi e immagini.

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Associazione Culturale Honebu

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mercoledì 29 novembre 2017

Archeologia. Oxford, svelato il mistero dell'abominevole uomo delle nevi, lo Yeti?

Archeologia. Oxford, svelato il mistero dell'abominevole uomo delle nevi, lo Yeti?

Nuova teoria degli scienziati della celebre università inglese sull'esistenza del fantomatico yeti, il “Dna” sarebbe assimilabile a quello di un orso bianco preistorico ricavato da un resto fossile.
La scoperta dello yeti è ancora da rinviare ma ne è stata fatta una che potrebbe essere altrettanto straordinaria. Gli scienziati dell’Università di Oxford cercando (invano) prove dell’abominevole uomo delle nevi, fra 57 peli sospetti inviati da tutto il mondo hanno individuato due campioni che

lunedì 27 novembre 2017

Archeologia. Quando iniziò l’uomo a provocare le prime scintille mediante l’utilizzo dei suoi arnesi e a controllare il fuoco?

Archeologia. Quando iniziò l’uomo a provocare le prime scintille mediante l’utilizzo dei suoi arnesi e a controllare il fuoco?

Si dice sia stato l’utensile a determinare la crescita intellettuale dell’ominide, a fare di lui ciò che siamo oggi. Se ciò è vero, lo fu soprattutto perché gli permise di accendere il primo fuoco. Questa fu la scoperta umana esclusiva, il passo che gli altri esseri viventi non furono in grado di fare. Il momento essenziale che rivoluzionò la sua esistenza. Senza la padronanza del fuoco l’evoluzione umana non sarebbe stata quella che fu. Il fuoco ha fornito l’input decisivo, l’ha accelerata, plasmata. Era un elemento essenziale per proteggersi dagli animali feroci, riscaldarsi durante il grande freddo, cuocere gli alimenti, far luce nella notte, dissodare il terreno favorendo la caccia. Era la componente essenziale del „pacchetto culturale“ dell’Homo erectus: fuoco, abitazione e vestiario.
I miti greci narrano del titano Prometeo, l’eroe che decise di rubare il fuoco a Giove e riportarlo sulla

venerdì 24 novembre 2017

Archeologia. “L’apertura della Zecca a Marciana, nell'Isola d'Elba, è stata davvero una brutta sorpresa. Intervista alla Prof.ssa Lucia Travaini dell’Università degli Studi di Milano sulle zecche inventate

Archeologia. “L’apertura della Zecca a Marciana, nell'Isola d'Elba,  è stata davvero una brutta sorpresa.  Intervista alla Prof.ssa Lucia Travaini dell’Università degli Studi di Milano sulle zecche inventate


La Prof.ssa Travaini è attualmente docente di Numismatica presso il dipartimento di Studi Storici dell’Università degli Studi di Milano. Ma è nota e stimata anche all’ estero per la sua vasta cultura professionale  tanto da essere stata insignita a Londra della prestigiosa medaglia della Royal Numismatic Society ed essere anche la  prima studiosa italiana nominata tra i 10  membri  onorari  di una delle più antiche e autorevoli società del settore, ossia  la Société Royale de Numismatique de Belgique.
Presentare la Prof.ssa Travaini non è soltanto un atto doveroso nei confronti di una studiosa nel settore della numismatica, riconosciuta per il suo prestigio anche all’estero, ma per quanto più possa riguardare i lettori, un rafforzativo che il parere espresso sull’argomento trattato sia difficilmente  confutabile, proprio in virtù delle sue intrinseche qualità professionali.
In altri termini si vorrebbe esprimere con questa intervista un giudizio informato ai massimi livelli sulla travagliata vicenda della zecca di Marciana, ritenuta tale dal Comune anche se non si

mercoledì 22 novembre 2017

Archeologia. Eccezionale scoperta in Inghilterra: la tomba di una giovane donna dell'età del Bronzo con un corredo ricco di ambra, stagno e gioielli.

Archeologia. Eccezionale scoperta in Inghilterra: la tomba di una giovane donna dell'età del Bronzo con un corredo ricco di ambra, stagno e gioielli.



Una sepoltura di 4000 anni fa potrebbe riscrivere la storia dell'Età del Bronzo britannica. In questa sepolture vennero deposti i resti, cremati, di una giovane donna con quanto rimaneva del legno utilizzato nel rogo e con il corredo della giovane accuratamente avvolto in una pelliccia. L'involto era stato, a sua volta, deposto in una piccola scatola di pietra.
Fra gli oggetti scoperti vi sono 34 borchie di stagno, che costituiscono la prima prova della lavorazione del metallo nel sudovest dell'Inghilterra, una cintura in fibra d'ortica con una frangia in

lunedì 20 novembre 2017

Archeologia. Quando l’imperatore di Spagna Carlo V sbarcò a Cagliari. Riflessioni di Maurizio Corona

Archeologia. Quando l’imperatore di Spagna Carlo V sbarcò a Cagliari.
Riflessioni di Maurizio Corona



“Sabato 12 giugno dell’anno del Signore 1535.

Per la città di Cagliari è un giorno speciale. Quasi tutti i suoi abitanti si sono assiepati vocianti sulle banchine del porto e lungo il Carrer de Barselona nel quartiere di Lapola. Vogliono vedere, magari soltanto scorgere, l’imperatore Carlo V, che, accolto dalle più alte cariche cittadine, è appena sbarcato in città con il suo sfarzoso seguito di grandi personaggi.
Nelle acque del Golfo degli Angeli si è radunata l’imponente flotta cristiana, giunta da ogni parte del Mediterraneo occidentale. L’Imperatore spagnolo ha dato ordine ai suoi alleati di fare vela su Cáller, «que es la cabeça deste reyno», come lui la definisce in una lettera scritta alla moglie Isabella di Portogallo quello stesso 12 giugno dopo essere risalito a bordo della sontuosa bastarda dell’ammiraglio genovese Andrea Doria, che gliela mise a disposizione per l’intera durata della campagna militare.
Immaginiamo quale stupore e quale impressione destò nei Cagliaritani lo spettacolo che si presentò ai loro occhi in quei giorni: il golfo era punteggiato dai mille colori delle navi dei Regni di Spagna e di

sabato 18 novembre 2017

Archeologia. "Sardegna, l'alba di una civiltà"- Capone Editore - Lecce. E' uscito il nuovo libro di Pierluigi Montalbano.

Archeologia. "Sardegna, l'alba di una civiltà" - Capone Editore - Lecce. E' uscito il nuovo libro di Pierluigi Montalbano.


Pubblicato! Dalla prossima settimana inizierà il tour per presentarlo al pubblico. Sarà disponibile nei siti archeologici Nuraghe Losa, Nuraghe Santu Antine, Pozzo Santa Cristina e, a Cagliari, nella Libreria Succa. Naturalmente anche presso l'editore o posso spedirlo io richiedendolo con una mail a pierlu.mont@libero.it   Il costo è 18 Euro.

Invito tutti gli amici a sensibilizzare le associazioni e le amministrazioni per organizzare conferenze. Prometto di rispondere a tutti. 

Sardegna.
L’alba di una civiltà

 IL LIBRO Dopo l’invenzione della scrittura, l’uomo ci ha lasciato tantissimi documenti, le cosiddette fonti letterarie, leggerli significa ascoltare le parole che vengono da un passato piuttosto recente se rapportato a quanto abbiamo “ereditato”, invece, dagli uomini che per primi abitarono la terra.  Di essi, della loro civiltà, abbiamo soprattutto fonti iconografiche – pitture o incisioni in grotta, statuine della Dea Madre, vasellame decorato, graffiti su ciottoli – ma anche resti di pasti, utensili e stoviglie, ruderi dei primi ricoveri in pietra, corredi funerari, relitti affondati lungo le coste e tanto, tanto altro. Con tutte queste fonti, ogni

venerdì 17 novembre 2017

Linguistica. Alfabeto greco e alfabeto fenicio. Perché l’alfabeto greco finisce così? Riflessioni di Fabio Copani

Linguistica. Alfabeto greco e alfabeto fenicio. Perché l’alfabeto greco finisce così?
Riflessioni di Fabio Copani


L’alfabeto greco è lì, con i suoi ventiquattro segni riprodotti sui libri di testo e sui siti internet. Alfa, beta, gamma, delta, epsilon… Quando s’inizia a studiare una lingua generalmente non ci si pone molte domande su ciò che si sta apprendendo. L’insegnante dice che l’alfabeto è quello, dunque s’impara così e basta.

In questo articolo:
L’alfabeto greco non nasce come lo conosciamo oggi, ma ha una lunga storia
Derivazione dell’alfabeto greco da quello fenicio
Le ultime cinque lettere dell’alfabeto sono un’aggiunta dei Greci
Distinzione tra u vocalica e semivocalica
L’introduzione dei segni complementari: importante spia storica
L’ultima esigenza: distinguere vari tipi di o
In realtà ogni lettera dell’alfabeto greco, prima di essere incasellata nelle griglie che conosciamo, ha alle spalle una storia lunga anche secoli. Lo stesso segno è stato usato per suoni diversi, con un

mercoledì 15 novembre 2017

Archeologia. S’Arcu ‘e Is Forros, un sito fra i monti della Sardegna dove si incontravano nuragici, filistei e fenici. Articolo di Maria Ausilia Fadda.

Archeologia. S’Arcu ‘e Is Forros, un sito fra i monti della Sardegna dove si incontravano nuragici, filistei e fenici. 
Articolo di Maria Ausilia Fadda.
(fonte: Archeologia Viva)

















L’antico villaggio alle falde del Gennargentu ha restituito una grande quantità di oggetti di bronzo e di ferro che lo attestano come il centro metallurgico più importante della Sardegna nuragica, in stretto rapporto di scambi con l’Etruria e il Levante tanto da riservarci la straordinaria scoperta di un’iscrizione in caratteri filistei e fenici graffita su un’anfora arrivata nell’isola insieme ad altri prodotti dell’Oriente mediterraneo.
Nel villaggio santuario di S’Arcu ‘e is Forros (Villanova Strisàili), risorge il più grande centro metallurgico della Sardegna nuragica, gestito da principi sacerdoti che coniugavano autorità religiosa, tecnologia e potere economico. Il sito era già noto dal 1986, e la campagna di scavo del 2010 si concluse con l’esplorazione di un tempio a megaron con altare interno e di un ambiente con forno per

lunedì 13 novembre 2017

Archeologia della Sardegna. Bosa nel contesto del Giudicato di Arborea. Riflessioni di Attilio Mastino

Archeologia della Sardegna. Bosa nel contesto del Giudicato di Arborea. 
Riflessioni di Attilio Mastino


Con la morte di Adelasia avvenuta nel castello di Burgos (a. 1259) e il crollo del Giudicato di Logudoro, i Malaspina della Lunigiana finalmente costituirono uno “stato signorile” a Bosa ed in Planargia, includendovi l’antica curatoria di Frussia: gli studiosi ritengono che solo allora fu costruito il castello fortificato sul colle di Serravalle (le date del 1112-21 proposte da Giovanni Francesco Fara non sono considerate credibili), a protezione dell’antico approdo fluviale, dei fondaci e del borgo che rapidamente finì per raccogliere l’eredità della Bosa Manna (la città romana e bizantina), dove attorno al 1065 secondo una fonte iberica più tarda era nata Marcusa de Gunale, figlia di Gonario di Lacon, moglie del giudice di Torres Costantino.
Ad epoca malaspiniana si datano gli Statuti della villa di Bosa, scritti in volgare italiano, di cui rimangono solo alcuni capitoli sopravvissuti al “Vespro antipisano” del 17 aprile 1323: i territori di

sabato 11 novembre 2017

Archeologia. Bronzetti nuragici, pregiate sculture in bronzo che il mondo ci invidia. Riflessioni di Pierluigi Montalbano

Archeologia. Bronzetti nuragici, pregiate sculture in bronzo che il mondo ci invidia.
Riflessioni di Pierluigi Montalbano

Fra i personaggi sacri del mondo nuragico, spicca per bellezza e importanza “l’acquaiolo”, un bronzetto sardo (n° 60 del libro di Lilliu “Sculture della Sardegna Nuragica”) che saluta con la mano destra, e nella sinistra impugna una fune da cui pende un vaso del tipo di quello in terracotta inciso trovato a Sant’Anastasia di Sardara. Anch’esso proviene da Serri ed è conservato al Museo di Cagliari. Il legame con la religiosità è testimoniato dai tre elementi che sono sempre presenti nella sfera sacra: eleganza, relazione con l’acqua e dono votivo. Il recipiente ha il corpo ovale col fondo stretto e piano. Il colletto è alto e rovescio ed è diviso dal corpo con una profonda gola. Sul ventre presenta un colatoio per versare il liquido. La tunica, con l’orlo inferiore prolungato a coda, è priva di maniche. Il pugnale a elsa gammata, sospeso nella fascia a tracolla, costituisce l’arma, simbolo di prestigio e potere, del personaggio. Un cordone con nodo sul davanti chiude il vestito all’altezza della vita. Occhi a

giovedì 9 novembre 2017

Archeologia e Astronomia, il parere di un esperto. L’archeoastronomo Mauro Peppino Zedda: “L’archeologia ufficiale? Oscurantista e arrogante”

Archeologia e Astronomia, il parere di un esperto.
L’archeoastronomo Mauro Peppino Zedda: “L’archeologia ufficiale? Oscurantista e arrogante”
Intervista di Francesca Mulas per www.sardiniapost.it


Archeologi sardi contro iI Fantarcheosardismo: non è una novità che gli accademici, quelli che occupano le poltrone di Università e Soprintendenza o che da anni lavorano e studiano in ambito archeologico prendano posizione contro gli appassionati di antichità, ‘colpevoli’ di inquinare un serio dibattito scientifico attorno al nostro passato con teorie più o meno credibili. L’archeologo Rubens D’Oriano, funzionario della Soprintendenza Archeologica si è espresso duramente contro gli improvvisati dell’archeologia etichettandoli come ‘Fantarcheosardisti’. Tra le discipline guardate con diffidenza dagli accademici c’è anche l’archeoastronomia: secondo questa teoria i monumenti antichi della Sardegna avrebbero un orientamento che segue il sole e la luna. Mauro Peppino Zedda, archeoastronomo isolano, è citato nelle riviste di tutta Europa ma non ha lo stesso successo in terra sarda. 52 anni, contadino e laureando in Beni Culturali, ha pubblicato le sue osservazioni in riviste internazionali e ha dato alle stampe diverse monografie sul tema. L’ultima, ‘Archeoastronomia nella

lunedì 6 novembre 2017

Archeologia subacquea. Il lingotto di stagno di Porto Ferro (Sassari). Articolo di Mario Galasso

Archeologia subacquea. Il lingotto di stagno di Porto Ferro (Sassari)
Articolo di Mario Galasso


















La Nuova Sardegna ha riportato il 23 giugno 2010 la notizia del ritrovamento di un lingotto di stagno di circa 10 kg, dal fondale di Porto Ferro (Nurra, NO. Sardegna), da parte di un gruppo di subacquei dell’ass. sportiva Corallo sub di Alghero. Il loro istruttore Alberto Sechi fortunatamente non ha confuso il lingotto con uno zinco di quelli che si usano contro le correnti galvaniche sotto le chiglie delle barche e dopo averlo fotografato sia in situ, sia durante il recupero che fuori dall’acqua lo ha consegnato ai CC di S. Maria La Palma, per il successivo inoltro alla Soprintendenza Archeologica di Sassari. In un primo momento il fortunato rinvenitore si è convinto di aver trovato un lingotto di epoca punica per la somiglianza della forma dello stesso con quello a tutti familiare del simbolo della

domenica 5 novembre 2017

Incontri di archeologia della Sardegna nell'Associazione Culturale Honebu a Cagliari. Saranno dedicati interamente alla Civiltà Nuragica.

Incontri di archeologia della Sardegna nell'Associazione Culturale Honebu a Cagliari. Saranno dedicati interamente alla Civiltà Nuragica.


L'Associazione Culturale HoNeBù, in collaborazione con Pierluigi Montalbano, organizza 5 incontri di Archeologia della Sardegna interamente dedicati alla “Civiltà Nuragica”.

Con l'ausilio di immagini proiettate, saranno approfonditi gli aspetti riguardanti le architetture dei vivi e dei defunti, la religiosità e le straordinarie forme artistiche in bronzo e in pietra che realizzarono gli scultori sardi di 3000 anni fa.

Tutti gli incontri si svolgeranno nella sala conferenze Honebu di Cagliari/Pirri in Via Fratelli Bandiera 100. 
Il relatore utilizzerà un linguaggio divulgativo per consentire una facile comprensione dei nodi più

sabato 4 novembre 2017

Archeologia: Piramidi e dintorni. Kufu e le stanze segrete della Piramide del faraone Cheope. Riflessioni di Matteo Riccò

Archeologia: Piramidi e dintorni. Kufu e le stanze segrete della Piramide del faraone Cheope.
Riflessioni di Matteo Riccò


D. Che cosa è successo?
R. Nei mesi scorsi, un gruppo di ricercatori francesi e giapponesi ha studiato la struttura interna della Grande Piramide di Giza, il monumento funerario del Faraone Kufu, meglio noto come Cheope, utilizzando una rivoluzionaria tecnica conservativa (che non richiede cioè scavi o carotaggi nella struttura della piramide) basata sull’assorbimento dei raggi cosmici. Per farla breve, una specie di TAC ipervitaminizzata di una struttura in muratura.
D. Perché questa notizia sarebbe clamorosa?
R. Pare sia stata identificata una camera di grandi dimensioni, si parla di almeno 30 m di lunghezza, situata all'altezza del già noto sepolcro di Kufu (Cheope). La notizia è clamorosa perché la piramide di Kufu, oltre ad essere una delle struttura più note al mondo, è anche una delle più antiche. Risale infatti al 2500-2600 a.C., e sebbene gli archeologi ammettano da decenni di avere le idee poco chiare su come sia stata costruita, la sua struttura interna era considerata ben definita da almeno un secolo. Certo: si sapeva della presenza di condotti interni a funzione probabilmente più simbolica che

venerdì 3 novembre 2017

Archeologia. La più antica città del mondo: Cayonu, in Turchia, a poche decine di km da Göbekli Tepe

Archeologia. La più antica città del mondo: Cayonu, in Turchia, a poche decine di km da Göbekli Tepe

Ubicato ai piedi dei Monti Tauro, il sito di Cayönü fu scoperto nel 1963. La sua importanza nel panorama del Neolitico preceramico intorno a Göbekli Tepe è grande, soprattutto perché qui furono costruite le prime abitazioni risalenti al 10.000 a.C. che videro lo sviluppo delle prime comunità di cacciatori-agricoltori d’Anatolia. Si tratta, insomma, di un divenire che andò di pari passo con lo sviluppo degli imponenti santuari del vicino centro di Göbekli Tepe e che può aiutarci a ricostruire l’universo sconosciuto di quelle genti. Per millenni esistettero delle comunità a Cayönü, le loro case si trasformarono da semplici capanne rotonde a solidi edifici rettangolari più complessi. Una costruzione in particolare ha concentrato l’attenzione degli esperti: la casa dei crani.
Edifici a due piani, pavimenti di lucido terrazzo e una piazza.
Il sito di Cayönü si trova vicino al villaggio di Sesverenpinar, a circa 40 km da Diyarbakir, presso la

giovedì 2 novembre 2017

Archeologia. La più grande meraviglia circa i Giardini pensili di Babilonia? Non erano in Babilonia.

Archeologia. La più grande meraviglia circa i Giardini pensili di Babilonia? Non erano in Babilonia.
di Pierluigi Montalbano




Un illustre storico, il Dr. Stephanie Dalley, dell’Oriental Institute dell'Università di Oxford, raccoglie la prova che dimostra che l'antica meraviglia è situata a 300 chilometri di distanza.
I giardini pensili di Babilonia, una delle sette meraviglie del mondo antico, non erano a Babilonia, sono stati invece trovati a 300 miglia a nord di Ninive, la più grande rivale di Babilonia, secondo un eminente storico di Oxford.
Dopo più di 25 anni di ricerca, lo studioso ha messo insieme sufficienti prove per dimostrare oltre ogni ragionevole dubbio che i famosi giardini sono stati costruiti a Ninive dal grande sovrano assiro Sennacherib, e non come gli storici ho sempre pensato dal re Nabucodonosor di Babilonia.
Dr. Dalley per primo propose pubblicamente la sua idea che Ninive, e non Babilonia, era il luogo dei giardini nel 1992, quando la sua ricerca è stata riportata in The Independent, ma ci sono voluti altri

mercoledì 1 novembre 2017

Teti, la terra degli uomini lupo. Articolo di Agostino De Santi Abati

Teti, la terra degli uomini lupo.
Articolo di Agostino De Santi Abati
(per ingrandire le immagini cliccarci sopra)


«Homo homini aut deus, aut lupus»; 
l'uomo per il suo simile può essere simile a un dio o simile a un lupo.
(Erasmo da Rotterdam).

Così è nata la leggenda dei LUPI MANNARI
Un reperto molto discusso per via del mistero sul suo ritrovamento, ma soprattutto per la presenza di glifi su di essa e in particolar modo, del simbolo del pugnale ad elsa gammata, un arcano pittogramma con valore simbolico e fonetico e una serie di glifi che compongono la parola LUPO, che ci porteranno in un viaggio tra miti e leggende in luoghi lontani.
Teti, città al centro della Sardegna, distante 15 km da quella che è considerata l’ombelico, Sorgono, territori con una natura ancora incontaminata e ricchi di storia antichissima. Il territorio di Teti, è il più ricco di tutta la Sardegna per quanto riguarda i ritrovamenti nuragici, qui sono stati trovati la maggior parte dei bronzetti e altri manufatti, tra questi, la navicella fittile di cui parleremo, un mistero ancora da decifrare per la comunità scientifica internazionale. In questo articolo, proporremo una nuova versione del significato dei glifi impressi sul reperto nuragico, la barchetta fittile ci condurrà così, in un viaggio con una meta inaspettata. La scoperta del significato fonetico del pugnale ad elsa gammata e della conseguente frase di cui fa parte, ci permetterà di dare nuovi significati ad antichi reperti, di scoprire il significato della città di Teti, e i segreti dei suoi abitanti guerrieri, delle