giovedì 31 agosto 2017
Archeologia, riti iniziatici e culti. La discesa dell'Anima sulla Terra, l'intelletto, il corpo e i riti dell'immortalità. Riflessioni di Pierluigi Montalbano
Archeologia, riti iniziatici e culti. La discesa dell'Anima sulla Terra, l'intelletto, il corpo e i riti dell'immortalità.
Riflessioni di Pierluigi Montalbano
L’anima, nella sua discesa verso la Terra, percorre
molti gradini nel suo procedere verso la vita materiale e deve risalire di
grado in grado per riconquistare lo stato originario. Molti autori antichi
hanno affermato che l’anima, in origine atto intellettuale puro, prima di
unirsi a un corpo associa vari elementi. Aristide Quintiliano, citando Platone,
ha descritto la discesa delle anime spiegando l’affinità tra corpo umano e
musica e dicendo che il suono degli strumenti a corda e a fiato agisce direttamente
su nervi e arterie con il “soffio del logos” e il “soffio dell’anima”. L’anima,
finché risiede nella zona più pura del cosmo, non ha unione con il corpo e non
subisce alcuna alterazione. Quando scende e fa esperienza dei luoghi terrestri,
le sopravviene la dimenticanza della realtà superiore ed è attirata verso il
basso facendosi invadere da impulsi irrazionali, lasciandosi trasportare verso
le cose più materiali e diventando incapace di portarsi in unità con il tutto.
Platone, nel Fedone, dice che l’anima, poco prima della discesa, viene sospinta
verso il corpo trepidante di ebbrezza, alludendo al liquido che l’impregna e
l’appesantisce e poi la trascina giù. Questo pensiero è
martedì 29 agosto 2017
Archeologia. 3000 anni fa in Sardegna nasce un sistema urbanistico dedicato ai commerci. Riflessioni di Pierluigi Montalbano
Archeologia. 3000 anni fa in Sardegna nasce un sistema urbanistico dedicato ai commerci.
Riflessioni di Pierluigi Montalbano
Gli scavi di Sant’Imbenia, nei pressi di Alghero, condotti dallo staff di archeologi guidato da Marco Rendeli, ha messo in luce uno spazio collettivo centrale che calamita attorno a sé una serie di ambienti chiusi e spazi aperti, una sorta di intervento urbanistico che si compie nel villaggio. Coinvolge una serie di più antiche abitazioni che vengono abbattute, pesantemente modificate o entrano a far parte di strutture edilizie complesse a più vani. In questa fase si passa da un’edilizia di tipo circolare, generalmente con un unico ambiente, a una complessa nella quale alcune parti di antiche abitazioni sono rimodulate. Parte delle murature diventano rettilinee, gli stipiti degli ingressi sono curati, si realizzano progetti con alternanza di vani chiusi e di ambienti aperti. Nella parte di villaggio scavata è presente una sola capanna circolare, denominata dei ripostigli, anch’essa però profondamente ristrutturata. L’odierno accesso alla capanna a sud, non è
Riflessioni di Pierluigi Montalbano
Gli scavi di Sant’Imbenia, nei pressi di Alghero, condotti dallo staff di archeologi guidato da Marco Rendeli, ha messo in luce uno spazio collettivo centrale che calamita attorno a sé una serie di ambienti chiusi e spazi aperti, una sorta di intervento urbanistico che si compie nel villaggio. Coinvolge una serie di più antiche abitazioni che vengono abbattute, pesantemente modificate o entrano a far parte di strutture edilizie complesse a più vani. In questa fase si passa da un’edilizia di tipo circolare, generalmente con un unico ambiente, a una complessa nella quale alcune parti di antiche abitazioni sono rimodulate. Parte delle murature diventano rettilinee, gli stipiti degli ingressi sono curati, si realizzano progetti con alternanza di vani chiusi e di ambienti aperti. Nella parte di villaggio scavata è presente una sola capanna circolare, denominata dei ripostigli, anch’essa però profondamente ristrutturata. L’odierno accesso alla capanna a sud, non è
lunedì 28 agosto 2017
Archeologia. Le iniziazioni e gli Dei: Demetra, Persefone, Dioniso e i Misteri. Riflessioni di Pierluigi Montalbano
Archeologia. Le iniziazioni e gli Dei: Demetra, Persefone, Dioniso e i Misteri.
Riflessioni di Pierluigi Montalbano
L’inno omerico a Demetra canta come la Dea istituì i
Misteri di Eleusi in occasione del soggiorno in questa città, svelando ai
sovrani amministratori della giustizia, a Trittolemo, a Diocle e a Keleo, la
perfetta celebrazione dei riti sacri. Associata a Demetra è Persefone, o Core,
sua figlia, e ovunque, insieme a lei,
sono onorate le ninfe come cooperatrici in tutte le sue opere. Esse presiedono
alla generazione e abitano in vicinanza delle acque, a causa dell’umidità
necessaria alla nascita. Core fu allevata dalle Ninfe e a lei si innalzano
statue nei pressi delle sorgenti. I Misteri racontano anche l’unione di Zeus
con Demetra, dalla quale nasce Persefone, e di quella di Zeus con Persefone che
genera Dioniso. Demetra, oltre ai Grandi Misteri, istituì anche i riti per la
purificazione degli omicidi, chiamati Piccoli Misteri e dedicati a Eracle, commemorati
per l’uccisione dei Centauri. Demetra sancisce la dignità di re e regine, e in
quanto corrisponde alla Terra, è colei che costituisce il principio della
città, la concordia nel vivere civile, ed è la custode della costituzione, ad
Atene come altrove. Ella presiede ai giochi, alle gare e ai concorsi teatrali.
Secondo Aristide, gli uomini, che un tempo camminavano carponi, assunsero la
posizione eretta una volta che il frutto di Demetra fu scoperto e, per
dimostrare la loro gagliardia, partecipavano alle gare di corsa. Demetra dona
la perfezione della
domenica 27 agosto 2017
Archeologia. La nascita dell'agricoltura Riflessioni di Matteo Riccò
Archeologia. La nascita dell'agricoltura
Riflessioni di Matteo Riccò
Uno dei "punti forti" dei libri di scuola elementare e media degli anni '80 era la c.d. "Mezzaluna Fertile".
Per farla breve, secondo i suddetti libri, circa 5-6,000 anni fa, i nostri antenati avrebbero più o meno casualmente scoperto come coltivare la terra, e ciò sarebbe successo nelle pianure alluvionali dei Grandi Fiumi, iniziando così la loro risalita verso la civiltà.
Bene: prendete tutto questo e buttatelo al macero, perché la moderna archeologia ci racconta tutt'altra storia.
Tutto inizia intorno al 12,000 a.C. mentre i ghiacciai piano piano si ritirano, alcune aree geografiche del nostro pianeta godono di una particolare e transitoria fertilità, determinata sia dal regime climatico, sia dai depositi glaciali - particolarmente fertili.
Ciò accade soprattutto nell'area dell'odierno Israele, a ridosso della valle del Nilo, nell'area orientale della
sabato 26 agosto 2017
Archeologia, miti e misteri. La resurrezione, l'Ade e gli antichi riti legati alle Divinità. Riflessioni di Pierluigi Montalbano
Archeologia, miti e misteri. La resurrezione, l'Ade e gli antichi riti legati alle Divinità.
Riflessioni di Pierluigi Montalbano
In tema di religiosità e
filosofia, quando si parla dei Misteri Eleusini, gli autori scrivono che ad
istituirli fu Orfeo, il quale compose i carmi che venivano recitati durante i
riti. Gli stessi autori precisano che Orfeo, dopo essere stato istruito in
Tracia, prima di istituire i Misteri andò in Egitto ad apprenderli. Orfeo era
un grande poeta e musico, ispirato da Apollo e dalle Muse, capace con le
armonie della sua lira di guidare gli uomini, incantare gli alberi e le rocce,
arrestare il corso dei fiumi, calmare i furori delle fiere. Era un capace
veggente, un grande civilizzatore che insegnò l’agricoltura, l’arte di usare le
piante e di curare le malattie, un grande filosofo che ammaestrava nella
scrittura, nella saggezza e nella religione. Gli autori antichi
hanno spesso sottolineato i rapporti che legano Orfeo all’Egitto. Egli avrebbe
portato da lì la maggior parte delle iniziazioni (teletài) misteriche, ossia i
riti orgiastici che rievocano il racconto mitico di quanto avviene nell’Ade, il
regno dei morti. Secondo Erodoto, nei riti, Osiride coincide con il Dioniso greco
e Iside con la Demetra greca, cambiano solo i nomi. In Egitto si inscenano
sacre rappresentazioni sulle vicende di Iside, di come
venerdì 25 agosto 2017
Eventi. Manifestazione di archeologia a Domus de Maria: Note di Settembre 2017
Eventi. Manifestazione di archeologia a Domus de Maria: Note di Settembre 2017
Imperdibile appuntamento con l'archeologia Sabato 2 e Domenica 3 Settembre a Domus de Maria, nella piazza del Museo Archeologico. Nell'ambito della manifestazione "Note di Settembre", giunta alla settima edizione consecutiva, l'amministrazione comunale e l'Associazione Ugo Tomasi hanno organizzato due serate dedicate agli approfondimenti culturali della storia e dell'archeologia del territorio. Saranno relatori il soprintendente Gianfranca Salis, le archeologhe Carlotta Bassoli e Valentina Chergia, il presidente di Legambiente Sardegna Annalisa Colombu, il geologo Luigi Sanciu e lo scrittore Pierluigi Montalbano nella doppia veste di relatore e coordinatore delle serate. L'inizio è previsto alle 19.30 con i saluti del
mercoledì 23 agosto 2017
Archeologia, miti e misteri. Scienze segrete e culti oscuri dell’antichità Riflessioni di Pierluigi Montalbano
Archeologia, miti e
misteri. Scienze segrete e culti oscuri dell’antichità
Riflessioni di
Pierluigi Montalbano
Gli autori antichi non offrono mai spiegazioni sulla loro
religione misteriosa, come, d’altra parte, su qualsiasi argomento importante.
Procedono per allusioni e per dati frammentati, diventa quindi necessario
connettere fra loro il corpo di dottrine e l’insieme d’idee, così da ottenere
un quadro leggibile del pensiero antico. Ad esempio, Aristide Quintiliano
racconta come l’anima sia discesa dal suo soggiorno superiore e nella discesa
abbia subìto diverse modificazioni, ricevendo una serie di involucri sino all’ultimo
che è il corpo. Platone racconta che dopo il trapasso l’anima si dirige verso
la nascita, e che durante la vita si nutre della terra. Porfirio ci da notizie
precise della traversata del fiume, o del braccio di mare, che il futuro re
deve compiere. Gli antichi greci non concepivano che chiunque, indistintamente,
potesse partecipare alle scienze, alle arti e alle dottrine spirituali, per
essi la medicina era una scienza segreta e doveva rimanerlo. I discendenti di
Asclepio costituiscono una
martedì 22 agosto 2017
Archeologia. I riti misterici dell'iniziazione regale. Riflessioni di Pierluigi Montalbano
Archeologia. I riti misterici dell'iniziazione regale.
Riflessioni di Pierluigi Montalbano
Riflessioni di Pierluigi Montalbano
L'iniziazione
regale è un rito misterico in cui il re è sottoposto a una serie di passaggi
successivi al termine dei quali, se ne è degno, è posto al disopra degli
uomini, degli iniziati e dei dignitari. Egli viene assimilato a Dioniso, a Zeus
o a Cronos. Con il rinnovamento del corpo e dell'anima egli diventa pastore,
nocchiero e capo dell'agricoltura, le tre figure che simbolicamente lo pongono
a capo degli uomini, del mare e della fertilità.
La successione
dei riti, nell'ordine, è la seguente:
- Il futuro re si
esercita in riti preparatori, come la custodia di animali e la caccia.
- Durante un
ritiro giunge a conoscere i mali che affliggono l'umanità.
- Compie la
traversata di un fiume, o di un simbolico braccio di mare, dapprima a nuoto e
poi con una
domenica 20 agosto 2017
Archeologia della Sardegna. Porti e approdi del Sulcis. Riflessioni di Piero Bartoloni
Archeologia della Sardegna. Porti e approdi del Sulcis
Riflessioni di Piero Bartoloni
Il Sulcis-Iglesiente è la regione della Sardegna in cui troviamo la maggior concentrazione degli insediamenti fenici. La ragione è la ricchezza mineraria della zona, soprattutto per quanto riguarda l’argento, metallo di riferimento per i popoli del vicino oriente: 7.2 grammi di argento erano l’unità di misura della moneta orientale. I sardi, proprietari delle miniere d’argento scambiavano questo metallo con il rame perché le miniere di questo elemento sono solo 8 e non erano sufficienti al fabbisogno dell’isola. Solo Funtana Raminosa forniva una buona quantità di rame, le altre miniere erano povere. Oggi è l’oro il metallo di riferimento, ma anticamente avevamo l’argento nel Vicino Oriente e il rame in Sardegna. I fenici avevano bisogno di porti, luoghi dove sostare con le navi che offrivano anche la possibilità di penetrare verso l’interno. Qualunque porto, per quanto grande e attrezzato possa essere, se ha le montagne alle spalle perde quasi completamente il suo valore strategico. Da Guspini, a nord, fino all’attuale Carbonia, si trovano miniere di piombo argentifero e di galena argentifera. I greci affermavano che la Sardegna era l’isola dalle vene d’argento, e sono state censite 399 miniere di
Riflessioni di Piero Bartoloni
Il Sulcis-Iglesiente è la regione della Sardegna in cui troviamo la maggior concentrazione degli insediamenti fenici. La ragione è la ricchezza mineraria della zona, soprattutto per quanto riguarda l’argento, metallo di riferimento per i popoli del vicino oriente: 7.2 grammi di argento erano l’unità di misura della moneta orientale. I sardi, proprietari delle miniere d’argento scambiavano questo metallo con il rame perché le miniere di questo elemento sono solo 8 e non erano sufficienti al fabbisogno dell’isola. Solo Funtana Raminosa forniva una buona quantità di rame, le altre miniere erano povere. Oggi è l’oro il metallo di riferimento, ma anticamente avevamo l’argento nel Vicino Oriente e il rame in Sardegna. I fenici avevano bisogno di porti, luoghi dove sostare con le navi che offrivano anche la possibilità di penetrare verso l’interno. Qualunque porto, per quanto grande e attrezzato possa essere, se ha le montagne alle spalle perde quasi completamente il suo valore strategico. Da Guspini, a nord, fino all’attuale Carbonia, si trovano miniere di piombo argentifero e di galena argentifera. I greci affermavano che la Sardegna era l’isola dalle vene d’argento, e sono state censite 399 miniere di
giovedì 17 agosto 2017
Archeologia. Nuragici e fenici: un’interessante questione di globalizzazione di merci, uomini e idee. Riflessioni di Pierluigi Montalbano.
Archeologia. Nuragici e fenici: un’interessante questione di globalizzazione
di merci, uomini e idee.
Riflessioni di Pierluigi Montalbano.
Fin dall’alba dei tempi, ogni popolo vive, più o meno pacificamente, in un continuo intreccio con altre genti. La Sardegna antica, quella di epoca nuragica, è lo specchio di queste continue modifiche culturali e identitarie poiché la frequentazione dell’isola da parte di mercanti alla ricerca di metalli condiziona il modo di vivere dei sardi fino al punto di trasferire le nuove conoscenze sia nell’ambito dell’organizzazione urbanistica sia per le questioni religiose e funerarie. Il piano urbanistico mostra la volontà di attrezzare luoghi costieri e villaggi dell’interno con tutto ciò che serve per immagazzinare risorse, trasportarle rapidamente e scambiarle in sicurezza. L’analisi dell’articolato mondo nuragico non può, dunque, prescindere dall’apporto di tutto quel complesso di novità introdotte dai
mercoledì 16 agosto 2017
Archeologia. Solchi paralleli nella roccia. Segni del passaggio di carri agricoli o di slitte? Riflessioni di Franco Sarbia
Archeologia. Solchi paralleli nella roccia. Segni del passaggio di carri agricoli o di slitte?
Riflessioni di Franco Sarbia
Non è chiara la datazione dei solchi paralleli nella roccia dei diversi siti trovati in rete: in Spagna, Malta, Sardegna e Turchia, e la loro configurazione non pare quella di canalette per l'acqua. Non s'è mai visto un acquedotto con due condotte parallele di piccola portata anziché una sola di grande portata. Per il rapporto quadratico tra superficie e volume un canale appena più ampio può raddoppiare la portata senza dover spendere il doppio di tempo e fatica a realizzare due condotte parallele incise nella
Riflessioni di Franco Sarbia
Non è chiara la datazione dei solchi paralleli nella roccia dei diversi siti trovati in rete: in Spagna, Malta, Sardegna e Turchia, e la loro configurazione non pare quella di canalette per l'acqua. Non s'è mai visto un acquedotto con due condotte parallele di piccola portata anziché una sola di grande portata. Per il rapporto quadratico tra superficie e volume un canale appena più ampio può raddoppiare la portata senza dover spendere il doppio di tempo e fatica a realizzare due condotte parallele incise nella
lunedì 14 agosto 2017
Archeologia. Cosa è l'archeologia? Qual è il compito dell'archeologo? Riflessioni di Pierluigi Montalbano
Archeologia. Cosa è l'archeologia? Qual è il compito dell'archeologo?
Riflessioni di Pierluigi Montalbano
L’archeologia è una disciplina scientifica che si occupa di
ricostruire le società e il modo di vivere degli uomini nelle ere passate. Ci
sono vari percorsi che uno studioso può intraprendere nel suo lavoro, e il sistema
più sicuro per ridurre il margine di errore è di cercare informazioni da fonti diverse
per poi incrociarle, elaborarle, approfondirle e, infine, proporre un’interpretazione
dei dati. Dopo l’invenzione della scrittura, i popoli antichi ci hanno lasciato
tanti documenti, tuttavia non è facile leggere i testi dell’antichità. Riuscire
a leggerli significa ascoltare le parole che vengono dal passato. Tutti gli antichi
documenti sono fonti letterarie, ma un posto di rilievo spetta all’interpretazione
delle immagini che gli uomini primitivi ci hanno lasciato. Ad esempio, abbiamo le
fonti iconografiche: pitture in grotte, statuine della Dea Madre, vasi
decorati, rilievi incisi o scolpiti e tanto altro. Per ricostruire una società
antica queste fonti sono molto importanti, e ogni archeologo ne tiene conto, ma
non sempre sono disponibili testi scritti e immagini da analizzare. La
disciplina archeologica è nata proprio per questo, e gli studiosi sono
specializzati nel cercare le tracce lasciate dagli uomini antichi nella loro
vita quotidiana: i resti dei pasti, gli utensili e le stoviglie buttate via, i ruderi
di un edificio crollato, i corredi funerari, i relitti affondati. L’archeologo
è quindi specializzato nell’interpretare le
venerdì 11 agosto 2017
Archeologia della Sardegna. Bitti – Romanzesu, la magia di un suggestivo santuario nuragico costruito 3500 anni fa alla sorgente del Tirso. Riflessioni di Pierluigi Montalbano
Archeologia della Sardegna. Bitti – Romanzesu, la magia di un suggestivo santuario nuragico costruito 3500 anni fa alla sorgente del Tirso.
Riflessioni di Pierluigi Montalbano
Passeggiare in questo scrigno naturale di
sughere regala l’emozione di ammirare suggestivi affioramenti granitici che custodiscono
una delle più preziose e affascinanti eredità della Civiltà Nuragica. La
frequentazione del villaggio inizia nel 1500 a.C. e prosegue ininterrottamente
fino al 650 a.C. circa. L’abitato mostra una serie di edifici in granito locale
legati al sacro, immersi in una vegetazione che mostra altre strutture d’uso
non cultuale. L’edificio che più colpisce l’immaginario dell’osservatore è uno
straordinario recinto gradonato che raccoglie le acque convogliate da un
martedì 8 agosto 2017
Archeologia della Sardegna. Le spade Sant'Iroxi, l'alba della Civiltà Nuragica. Riflessioni di Pierluigi Montalbano
Archeologia della Sardegna. Le spade Sant'Iroxi, l'alba della Civiltà Nuragica.
Riflessioni di Pierluigi Montalbano
Riflessioni di Pierluigi Montalbano
Nel XVII a.C. l’utilizzo della lega denominata rame
arsenicato era ben conosciuta dai sardi che, allo stesso tempo, edificavano i
grandi edifici senza torri che conosciamo con il nome di nuraghi a corridoio. Sono
strutture primordiali che non presentano ancora le slanciate tholos ogivali ma
possiedono già il concetto di camere cupolate con ingressi derivati dalla
concezione di architrave poggiata su pietre posate a formare stipiti paralleli.
La forma tronco ogivale arriverà il secolo successivo, intorno al 1500 a.C. La
lega arsenicata, più dura del rame, era utilizzata quando si volevano ottenere armi
efficaci nel combattimento, con una superiore soglia di resistenza a carichi di
lunedì 7 agosto 2017
Archeologia della Sardegna: L'arca di Noè, una nave votiva in bronzo che racconta il mondo dei nuragici. Riflessioni di Pierluigi Montalbano
Archeologia della Sardegna: L'arca di Noè, una nave votiva in bronzo che racconta il mondo dei nuragici.
Riflessioni di Pierluigi Montalbano
Riflessioni di Pierluigi Montalbano
I
rapporti tra nuragici ed etruschi sono intensi fin dal IX secolo a.C. Ecco allora
che diventa intrigante riscoprire alcuni interessanti materiali provenienti da
tombe etrusche di Populonia e Vetulonia, i centri maggiormente in contatto con
i naviganti Sardi. Perché mai troviamo in Etruria navicelle nuragiche e bronzetti provenienti
dalla Sardegna? E perché così numerosi? Per meglio capire l’intensità dei
contatti tra Sardegna e Toscana, tracciamo un quadro della situazione nel Primo
Ferro, un periodo in cui la disponibilità di metalli sulle coste toscane e
sull’Isola d’Elba spinge i sardi a stringere strette relazioni con le
aristocrazie etrusche. Il processo che porta alla formazione di grandi
agglomerati di popolamento a Populonia, direttamente sul mare, e a Vetulonia,
sulla collina che domina la laguna costiera del Prile, è legato alle
straordinarie ricchezze minerarie controllate dalle
venerdì 4 agosto 2017
Archeologia. Shardana e Sardegna, un problema ancora irrisolto. Riflessioni di Gabriella Scandone Matthiae
Archeologia. Shardana e Sardegna, un problema ancora irrisolto
Riflessioni di Gabriella Scandone Matthiae
Il canonico Giovanni Spano, dotto e illustre studioso di antichità sarde ed autore di numerose pubblicazioni sull' argomento, che ancora oggi presentano notevole interesse, scriveva sul Bollettino Archeologico Sardo del 1861 riguardo alla necropoli della città di Tharros: "Nessuna tomba o sepoltura si è scoperta, per piccola che sia, dalla quale non sia venuto fuori qualche amuleto o figurina di divinità che allude ai misteri d'Iside o alla religione egiziana ... è forza conchiudere che qualche colonia egizia vi si fosse stabilita fin da remotissimi tempi". Le sue parole fanno comprendere quanto fortemente la presenza egiziana in terra sarda risaltasse agli occhi dei primi scavatori che abbiano rivolto la propria attenzione alle antichità isolane con fini strettamente scientifici, e non per avidità di tesori o per farne commercio: e ci sembrano la migliore introduzione a un' opera che intende narrare la storia dei rapporti tra la grande isola mediterranea ed il paese del
Riflessioni di Gabriella Scandone Matthiae
Il canonico Giovanni Spano, dotto e illustre studioso di antichità sarde ed autore di numerose pubblicazioni sull' argomento, che ancora oggi presentano notevole interesse, scriveva sul Bollettino Archeologico Sardo del 1861 riguardo alla necropoli della città di Tharros: "Nessuna tomba o sepoltura si è scoperta, per piccola che sia, dalla quale non sia venuto fuori qualche amuleto o figurina di divinità che allude ai misteri d'Iside o alla religione egiziana ... è forza conchiudere che qualche colonia egizia vi si fosse stabilita fin da remotissimi tempi". Le sue parole fanno comprendere quanto fortemente la presenza egiziana in terra sarda risaltasse agli occhi dei primi scavatori che abbiano rivolto la propria attenzione alle antichità isolane con fini strettamente scientifici, e non per avidità di tesori o per farne commercio: e ci sembrano la migliore introduzione a un' opera che intende narrare la storia dei rapporti tra la grande isola mediterranea ed il paese del
mercoledì 2 agosto 2017
Archeologia della Sardegna. L’Età del Ferro, l’epoca dei mercati Riflessioni di Pierluigi Montalbano
Archeologia della Sardegna. L’Età del Ferro, l’epoca dei mercati
Riflessioni di Pierluigi Montalbano
Parlare
dei rapporti fra i mercanti navali e le comunità costiere del Mediterraneo
Occidentale comporta un’esposizione di cronologie, di spazi geografici e di
modelli d’insediamento. L’epoca in questione inizia all’alba del Primo
Millennio a.C. e si conclude intorno al 600 a.C. Le aree interessate
comprendono Malta, la Sicilia nord-occidentale, la Sardegna, il Nord-Africa e
la Penisola iberica. In passato gli studiosi attribuivano all’età fenicia una
valenza commerciale, tuttavia occorre sottolineare i cambiamenti climatici che
colpirono il Mediterraneo durante la prima età del Ferro causando una forte
riduzione delle terre coltivabili e una conseguente crisi alimentare. Inoltre,
una serie di popolazioni che fino a quel momento vivevano stabilmente nelle zone
interne, attratte dai movimenti economici che si svolgevano negli approdi,
furono spinte a insediarsi, non sempre pacificamente, nei
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