Ötzi, svelati i misteri dell'Uomo di Similaun: aveva 45 anni, il padre era sardo, soffriva di varie patologie e aveva 61 tatuaggi.

Ötzi, svelati i misteri dell'Uomo di Similaun: aveva 45 anni, il padre era sardo, soffriva di varie patologie e aveva 61 tatuaggi.

La prof. Martina Tauber, responsabile della mummia racconta che ogni 8-10 anni viene accompagnato in radiologia per varie analisi. Nonostante uno stile di vita salutare soffriva di colesterolo alto, arteriosclerosi e artrite. A fare da guida nel museo di Bolzano è Martina Tauber, responsabile della conservazione di Otzi. Rinvenuta nel 1991 in Val Senales, a 3200 metri, la mummia richiama ogni anno 300mila visitatori che lo ammirano dietro una finestra di vetro, per un incasso di circa 15 milioni. Naturalmente, il museo ha macchinari per ricreare le condizioni in cui il ghiacciaio ha conservato Oetzi. Il suo giaciglio di vetro è dotato di una bilancia che monitora e registra tutti i valori: nonostante la disidratazione pesa quasi 20 kg ed era alto 1.60 m. La stanza è sterile, misura cinque metri quadri e imita le condizioni naturali del ghiaccio: 6 gradi sotto zero e umidità quasi del 100%. Le pareti sono raffreddate da tubazioni in cui corre una miscela di acqua e glicolopropilene e sono coperte da elementi di ghiaccio. In caso di guasti c’è una seconda cella identica alla prima, servita da un sistema elettronico e di alimentazione completamente autonomo. In caso di emergenza Ötzi può essere trasferito in pochi istanti. Il rischio maggiore è trasmettere microbatteri o germi alla mummia, quindi medici e tecnici indossano dispositivi di protezione sterili e monouso. Il secondo rischio sono le variazioni delle condizioni di conservazione: con meno umidificazione la pelle si seccherebbe e la mummia inizierebbe a sgretolarsi; d’altra parte il ghiaccio è acqua e una piccola variazione di temperatura potrebbe riattivare batteri e microorganismi dormienti migliaia di anni. Ötzi era un uomo di 45 anni, con capelli marroni ondulati ma non sappiamo il luogo di nascita perché sotto il profilo genetico, l’aplotipo materno si è estinto. Invece quello paterno è individuato in Sardegna o in Corsica. Sappiamo che era predisposto alle malattie cardiovascolari. Mangiava tanta carne per ottenere energia dal grasso, e nonostante le grandi camminate aveva placche di colesterolo e segni di arteriosclerosi nell’arteria addominale e nelle coronarie. Indossava abiti perfettamente cuciti, scarpe con suola in cuoio con legacci che tenevano saldo un guscio di erba secca che rivestiva i piedi, una sorta di coibentazione arcaica. Curiosa la scoperta di 61 tatuaggi sui meridiani dell’agopuntura. È morto per un'emorragia dovuta alla ferita di una freccia tutt’ora conficcata nella spalla sinistra. Ha un livido sullo zigomo destro e una ferita sulla nuca. Stomaco e intestino hanno fornito informazioni importanti, ma polmoni e cervello sono stati sottoposti solo a piccole biopsie e nascondono tanti misteri.