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lunedì 17 maggio 2021

Cartografia Nautica. Vespucci, Mercatore e Colombo, ma l’unico che sapeva come stavano le cose era Toscanelli. Articolo di Rolando Berretta

Cartografia Nautica. Vespucci, Mercatore e Colombo, ma l’unico che sapeva come stavano le cose era Toscanelli.  

Articolo di Rolando Berretta

 


Molte volte mi sento come l’avvocato delle cause perse. Sto cercando di far vedere Toscanelli e Vespucci in una veste diversa. Toscanelli, grande genio, è passato alla Storia, solo, per i suoi 26 settori da 250 miglia. I settori totali sono 80 e le miglia totali sono 20.000. Questo argomento l’ho trattato svariate volte. Vespucci viene denigrato, anche, per aver dedicato una Baia all’Abadia di Ognissanti di Firenze. Se quel toponimo è sulla carta ( il dono) di Alberto Cantino, questo vuol dire semplicemente che quella carta è stata rattoppata e corretta dopo la scoperta del Vespucci. Poi, quando leggo che

Caveri ha ricopiato la Carta che Cantino ha acquistato in Portogallo, mi chiedo su quali elementi poggia questa affermazione. Certe affermazioni andrebbero dimostrate.


Gli schemi di queste due carte sono completamente differenti.

Io consiglierei di dare una sbirciatina diversa, anche, al centro della carta Caveri.


Stesso discorso per l’altro genovese Vesconte Maggiolo ; de anno Dm 1 5 4.

 



Poi, se vogliamo parlare della rotazione dello schema di sinistra della Cantino, basta guardare la mia ricostruzione.  L’Autore ha allineato il suo schema al Parallelo di Alessandria. Grave errore geometrico. Datosi che la Raya, i Tropici e il Circolo Polare, con il suo schema hanno altra origine e che, con un giro di compasso da 24 unità non si possono ricavare, prima di parlare di certi argomenti bisognerebbe INIZIARE a studiare gli schemi. Ho accennato a vecchi argomenti molto sommariamente. Adesso viene il bello!


Molti anni fa notai che, la curiosa disposizione dei Tropici e dei C.Polari, andava bene solo con una proiezione omalografica discontinua. Notai, inoltre, che le loro carte iniziavano dal C.P.Antartico e finivano sul C.P.Artico … dalla parte dell’Asia dopo aver attraversato il Polo. Parlo del nostro emisfero. Anche tale G.Mercatore inizia dal C.P.Antartico. (Vista 21 giugno; solstizio d’estate.)

Ero sicuro che i settori sull’asse est-ovest fossero 80. Gli schemi suggerivano 34 settori sull’asse nord-sud.


Perfetto. Realizzai una nuova carta da 80 x 34. Misi sotto la proiezione omalografica e, a strisce di 10 gradi, piano piano ho completato quello che vedete. Dal C.P.Antartico fino al C.P.Artico dell’altro emisfero. Con questa carta, sincronizzata su Alessandria, seguendo Marino di Tiro e Toscanelli, ho iniziato le mie verifiche. Ho inserito, anche, il meridiano dei Sargassi.

Nella carta Cantino, il DONO, hanno usato questa configurazione da 34 unità. Inoltre: sopra la Penisola Scandinava, è riportato, in perfetto veneziano,  PARTE DE ASSIA. (complimenti!)  

Oggi vorrei approfondire  l’argomento dei Sargassi. Passiamo, quindi,  a quello che riportano le Lettere Rarissime di Colombo; date alle stampe immediatamente e … non modificabili.

III viaggio di Colombo.

….Quando io - venendo dalla Spagna alle Indie - giunsi a 400 miglia a ovest delle Azzorre avvertii un gran mutamento sia nel cielo sia nelle stelle, come pure nella temperatura del­l'aria e nelle acque del mare. E a questo fenomeno feci molta attenzione. Osser­vai che da nord a sud, oltrepassata la distanza di 400 miglia dalle suddette isole, l'ago della bussola che fino a quel punto tende a nord-est, si orienta d'im­provviso a nord-ovest una quarta di vento tutta intera. E ciò si verifica mentre ci si avvicina a tale linea, come chi stesse superando un pendio. Trovai pure il mare completamente pieno di un'erba fatta di rametti di pino e carica di frutti simili a quelli del lentisco. L'erba era così densa che nel mio primo viaggio temetti che si trattasse di una secca e che le navi vi si sarebbero arenate. E il fatto sorpren­dente è che fino al momento di arrivare a quella linea della stessa erba non se ne trova affatto. Arrivando in quel punto trovai il mare calmo e liscio e benché soffiasse il vento esso non si alzava mai. Inoltre all'interno di questa linea, dal lato di ponente, la temperatura era mite e senza grandi sbalzi sia d'inverno sia d'estate. Stando lì mi accorsi che la stella polare forma un cerchio con un diametro di cinque gradi e quando le Guardie sono nel braccio destro la stella sta nel suo punto più basso e si va alzando fino a raggiun­gere il braccio sinistro. È allora a cinque gradi e da questa posizione si abbassa progressivamente fino a tornare al brac­cio destro. Io dalla Spagna arrivai all'isola di Madera e da lì alle isole Canarie e quindi alle isole di Capo Verde. Da lì proseguii la navigazione in direzione sud fino ad oltrepassare - come ho detto - la linea equinoziale (Equatore). Una volta giunto all'altezza del parallelo della Sierra Leone, in Guinea, mi imbattei in una temperatura così torrida e in raggi del sole così caldi che temevo di bruciare. E benché fosse venuta la pioggia e il cielo fosse annu­volato restai gravemente preoccupato finché Nostro Signore non si compiac­que di mandarmi un buon vento spin­gendomi a prendere la rotta di ponente, nella convinzione che avvicinandomi alla linea di cui ho parlato sopra, avrei riscontrato il cambiamento di tempera­tura. E in effetti una volta postomi in corrispondenza di quella linea la tem­peratura del cielo diventò mite e quanto più io andavo avanti tanto più la tem­peratura si addolciva. Ma non c'era corrispondenza tra questo fenomeno e la posizione delle stelle. All'imbrunire notai che la stella del Nord era a un'al­tezza di cinque gradi e le Guardie stavano sopra la mia testa; a mezzanotte, poi, la stella polare era alta dieci gradi e all'alba - quando le Guardie erano ai piedi - a quindici gradi. Trovai una spiegazione soddisfacente per la quiete del mare ma non per l'erba. E il fenomeno della stella polare mi meravigliò molto. Per varie notti, con molta attenzione, l'osservai con il qua­drante ma notavo sempre che il filo e il piombo cadevano nello stesso punto. A mio parere questo è un fenomeno nuo­vo, e forse altri saranno della mia stessa opinione, perché è strano che in un'area così ristretta ci possa essere tanta diffe­renza nel cielo. Io ho sempre letto che il mondo, terra ed acqua, è di forma sferica. Le autorevoli teorie e le speri­mentazioni di Tolomeo e di tutti coloro che scrissero sull'argomento, lo confer­mano e lo dimostrano sia con le eclissi di luna e le altre verifiche compiute da est a ovest, sia con l'elevazione polare a nord e a sud. Ma dopo aver osservato una irregolarità così grande come quella di cui ho parlato mi sono fatta una mia idea del mondo in base alla quale esso non è rotondo come viene descritto ma ha una forma a pera molto rotonda, tranne che nel punto dove si trova il gambo che costituisce il suo punto più alto. O, detto altrimenti, esso ha la forma di una sfera molto rotonda che, però, su un suo punto ha una specie di capezzolo di donna. Questa parte della sfera è la sua parte più alta e la più vicina al cielo e va collocata sotto la linea equinoziale e, in questo oceano all’estremità dell’oriente ( e per oriente io intendo il punto dove finiscono la terra e le isole). E’ per questa ragione che io ho riferito le motivazioni suddette in merito alla linea che passa, da nord a sud, a 400 miglia  a occidente delle isole Azzorre: a cominciare da tale punto, infatti le navi si alzano dolcemente verso il cielo - spostandosi da lì verso ponente - ed è allora che si gode d'una temperatura più mite e la bussola muta direzione d'un quarto di vento per via di questa dolcezza di clima; più si sposta e più si eleva, più si accentua la declina­zione verso nord-ovest. Questa eleva­zione provoca la variazione del circolo che la stella polare descrive con le Guar­die quanto più quest'ultime sono vicino alla linea equinoziale tanto più si alzano nel cielo e maggiore è la differenza fra le stelle e le orbite da esse tracciate. Tolomeo e gli altri dotti che scrissero su questo mondo pensarono che l'emisfero occidentale fosse sferico come quello in cui essi abitavano. Questo ha il suo centro nel­l'isola di Arin posta sotto la linea equi­noziale tra il Golfo d'Arabia e il Golfo di Persia; il circolo passa per il capo San Vincenzo, in Portogallo, dal lato di ponente, e per Cangara (Catigara, nel Cabai) e Seri (il nome dato alla Cina da Tolomeo) dal lato orientale. Per quanto riguarda quest'emisfero non c'è nessuna difficoltà, da parte mia, a rite­nere che esso sia rotondo come essi affermano. Ma quest'altro, a mio parere, è come la metà d'una pera ben tonda che abbia il picciolo alto - come ho detto - o come una palla rotonda con sopra un capezzolo di donna. Tolomeo e gli altri che hanno scritto su questo mondo opinarono che era rotondo non sapendo nulla di questa sua parte che era sconosciuta e basandosi solo sull'e­misfero in cui essi vivevano e che è certamente - come ho detto e ripeto - sferico. Ma ora che le Maestà Vostre hanno ordinato di navigarlo, di esplo­rarlo e di scoprirlo, la mia affermazione si dimostra evidentissima

 

La lettera la trovate, tutta (ma in due parti. La seconda parte dopo una settimana), su:

 http://pierluigimontalbano.blogspot.com/2012/01/il-paradiso-terrestre-scoperto-da.html Delle Guardie (che, da sempre, sono le ultime due stelle del carro dell’Orsa Maggiore) e della bussola ne ho già parlato. Colombo non ha scoperto il magnetismo terrestre. Siamo in presenza di carte (quelle portolane) con l’inclinazione sbagliata rispetto alla linea dell’Equatore, dei Tropici e dei C.Polari. Inclinazione sbagliata di una quarta di vento precisi precisi. Anche sui Sargassi, scoperti da Colombo, vorrei dire la mia. Avevo in sospeso l’argomento. Ultimamente ho notato che i Romani ci avevano lasciato carte centrate sul meridiano di Roma. Ho fatto le mie verifiche. I Portolani riportano i 45° a est e a ovest di Roma. Gli emisferi, riportati al centro delle carte di Caveri e Vesconte Maggiolo riportano un emisfero di 180 gradi; da una parte di Cuba fino al Golfo del Bengala. (vedere, anche, la carta de anno domini 1 5 4 di Maggiolo, conservata alla Federiciana di Fano, e riportata nell’articolo.) La carta moderna, da me ricostruita, è sincronizzata su Alessandria. Vi ho evidenziato il meridiano di Roma con una linea nera. Ho contato 10 settori da 4,5 gradi per un totale di 45 gradi sia ad est che ad ovest di Roma. Esattamente a 45° da Roma, a ovest, Colombo segnala quello che riporta la lettera. Quindi: stiamo parlando di sargassi, anguille, Atlandite, di Bussola fino al Paradiso Terrestre oppure stiamo parlando di una carta romana mal allineata causa la Geografia di Ptolomeo? Ho segnato pure i 90° a est e ovest di Roma.

Per concludere: per avere uno schema da 80 x 40 unità bisogna aspettare l’anno 1525. Bisogna aspettare l’Atlante Castiglioni realizzato, secondo me, dal fiorentino Giovanni Vespucci ( già trattato nei miei vecchi pezzi).

Trovate tutto sui due blog che mi ospitano e che ringrazio di cuore

 

http://pierluigimontalbano.blogspot.com/2012/05/cartografia-nautica-una-disciplina-con.html

 

http://ilmulinodeltempo.blogspot.com/2013/04/

 

un avvertimento: troverete, anche, un mio grande abbaglio. Tutte le mie spiegazioni sullo zodiaco della Castiglioni sono errate. E dire che sono partito proprio da quello zodiaco. Misi da parte Malco e Magone e iniziai ad occuparmi di Carte. Capita!

Per concludere: oggi posso affermare che l’unico che sapeva come stavano le cose era Toscanelli: 26 settori da 250 miglia romane su 80 settori; davanti a Lisbona (meglio sopra Roma!)


 

 

  

 

 

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