Qualche giorno fa, in occasione del solstizio d’estate, ho accompagnato un gruppo di escursionisti in una visita guidata nel territorio di Fonni. Mete obbligate sono state le Tombe di Giganti Madau e il santuario fertilistico nuragico di Gremanu. Vorrei soffermarmi sulle 4 sepolture monumentali, realizzate con una perfezione tale da suscitare fra i partecipanti una serie di riflessioni, fra le quali la più gettonate è stata: “Le pietre sono lavorate una ad una?”. Ebbene sì, un lavoro certosino che certamente ha coinvolto i migliori specialisti dell’arte scultorea isolana di
martedì 23 luglio 2019
Archeologia. Tomba di Giganti Madau a Fonni. Una particolarità archeologica che scatena la curiosità: c'è un guerriero simile ai giganti di Mont'e Prama impresso sullo sfondo o è un effetto ottico? Articolo di Pierluigi Montalbano
Archeologia. Tomba di Giganti Madau a Fonni. Una particolarità archeologica che scatena la curiosità: c'è un guerriero simile ai giganti di Mont'e Prama impresso sullo sfondo o è un effetto ottico?
Articolo di Pierluigi Montalbano
Qualche giorno fa, in occasione del solstizio d’estate, ho accompagnato un gruppo di escursionisti in una visita guidata nel territorio di Fonni. Mete obbligate sono state le Tombe di Giganti Madau e il santuario fertilistico nuragico di Gremanu. Vorrei soffermarmi sulle 4 sepolture monumentali, realizzate con una perfezione tale da suscitare fra i partecipanti una serie di riflessioni, fra le quali la più gettonate è stata: “Le pietre sono lavorate una ad una?”. Ebbene sì, un lavoro certosino che certamente ha coinvolto i migliori specialisti dell’arte scultorea isolana di
Il sito è raggiungibile da Fonni, attraverso la SS 389 per Mamoiada, nei pressi di Pratobello.
Si tratta di edifici funerari orientati verso Sud-Est, che guardano verso il passo Corru ’e Boi, un valico che, osservato romanticamente, ha la conformazione delle corna di un toro, non a caso animale venerato nell’antichità e sacrificato agli dei.
La tomba maggiore, ha una struttura regolare realizzata con pietre sagomate a forma di blocchetto, è circondata da un temenos (recinto in pietra) ed è aperta verso una piazzetta racchiusa da un’esedra. Il vano di accesso, realizzato con cura a forma di dolmen, apre verso un corridoio pavimentato, perfettamente ogivale (ossia triangolare), chiuso in fondo dall’abside. Davanti all’ingresso giace il portello di chiusura.
Nella foto in alto, la prima delle tre, tutte di Alessandra Raspino, che ringrazio per averle messe a disposizione del quotidiano, si nota, sul fondo, una figura inquietante, sormontata da una sorta di finta finestra (o finta porta dell’aldilà) che potrebbe essere interpretata come cenotafio, come già visto in qualche domus de janas.
Questa figura pare poggiata su un bancone/altare e domina la scena. Curiosamente è simile alle rappresentazioni in pietra a tutto tondo conosciute con il nome di Giganti di Monte Prama. Se non fossi scettico direi che vediamo un gigante in una tomba di giganti. Ma il mio scetticismo lotta animatamente con la mia curiosità, e non posso lasciar cadere l’argomento perché ogni dubbio deve essere verificato alla luce di nuovi dati.
Chiedo ai lettori: “E’ suggestione…o siamo davanti a una novità”.
Tutti i diritti delle immagini sono riservati e di proprietà di Alessandra Raspino.
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