croce centrale e quella sulle diagonali (in azzurro). Pendiamo un compasso e, dal centro della figura, prendiamo le misura con il punto A (o B) e tracciamo il nostro giro di compasso. Sarà un giro di compasso idoneo alla grandezza del supporto. Notare che la croce centrale, quella indicante le 4 direzioni principali N-S e E-O verrà attraversata dal giro di compasso FUORI dal quadrato. A questo punto, con il compasso, misuriamo la distanza tra A e B. Con questa misura possiamo ricavare le altre linee rosse. Possiamo tracciarle tutte e sedici (16). Con la stessa misura di compasso possiamo andare sulle linee azzurre e ricavare le 16 linee azzurre. Da queste ultime 16 linee azzurre possiamo ricavare lo schema della carta con le 16 direzioni della Rosa dei Venti. Le 16 linee rosse le possiamo definire ausiliarie; servono per la parte tecnica.
giovedì 21 giugno 2018
Cartografia Nautica. Lo “Schema Portolano” secondo Vesconte Maggiolo. Riflessioni di Rolando Berretta
Cartografia
Nautica. Lo “Schema Portolano” secondo Vesconte Maggiolo
Riflessioni
di Rolando Berretta
Quando
si parla di “Antiche Carte” si studia (e ci spiegano) di tutto. Per gli schemi
bisogna fare da soli.
Questo è
uno schema completo. Sono 16 direzioni principali della Rosa dei Venti e 16
direzioni intermedie (color rosso); totale 32.
Vediamo come
si realizza uno schema simile. Iniziamo dalle 16 linee rosse.
Prendiamo
un “qualsiasi” materiale per disegnare la Carta; pergamena, pelle di montone o
altro.
Disegniamo
un QUADRATO interno assegnando un valore di 10 a ciascuno lato. Tracciamo le
prime 8 linee rosse come illustrato dal disegno rispettando le misure segnalate
dal quadrato. Tracciamo la
croce centrale e quella sulle diagonali (in azzurro). Pendiamo un compasso e, dal centro della figura, prendiamo le misura con il punto A (o B) e tracciamo il nostro giro di compasso. Sarà un giro di compasso idoneo alla grandezza del supporto. Notare che la croce centrale, quella indicante le 4 direzioni principali N-S e E-O verrà attraversata dal giro di compasso FUORI dal quadrato. A questo punto, con il compasso, misuriamo la distanza tra A e B. Con questa misura possiamo ricavare le altre linee rosse. Possiamo tracciarle tutte e sedici (16). Con la stessa misura di compasso possiamo andare sulle linee azzurre e ricavare le 16 linee azzurre. Da queste ultime 16 linee azzurre possiamo ricavare lo schema della carta con le 16 direzioni della Rosa dei Venti. Le 16 linee rosse le possiamo definire ausiliarie; servono per la parte tecnica.
croce centrale e quella sulle diagonali (in azzurro). Pendiamo un compasso e, dal centro della figura, prendiamo le misura con il punto A (o B) e tracciamo il nostro giro di compasso. Sarà un giro di compasso idoneo alla grandezza del supporto. Notare che la croce centrale, quella indicante le 4 direzioni principali N-S e E-O verrà attraversata dal giro di compasso FUORI dal quadrato. A questo punto, con il compasso, misuriamo la distanza tra A e B. Con questa misura possiamo ricavare le altre linee rosse. Possiamo tracciarle tutte e sedici (16). Con la stessa misura di compasso possiamo andare sulle linee azzurre e ricavare le 16 linee azzurre. Da queste ultime 16 linee azzurre possiamo ricavare lo schema della carta con le 16 direzioni della Rosa dei Venti. Le 16 linee rosse le possiamo definire ausiliarie; servono per la parte tecnica.
Osserviamo
come si presenta una Carta di Vesconte Maggiolo (1541) seguendo le mie
indicazioni.
Se non ricordo
male, nel 1594, l’inglese Thomas Blundeville spiegò come costruire uno schema
simile nel: “Della Carta dei Marinai e della marcatura di questa”. (Non mi ha mai convinto.)
Innanzitutto disegnate con un paio di compassi
un cerchio tanto grande quanto pensate possa adattarsi alla vostra carta, il
quale cerchio rappresenterà l’Orizzonte; poi dividetelo in quattro quarti
uguali, tracciando due diametri che si incrociano l'un l'altro, nel centro del
suddetto cerchio ad angoli retti, di cui la linea perpendicolare è la linea del
Nord e del Sud, e l’altra che attraversa la stessa è la linea dell'Est e
dell'Ovest; alle quattro estremità di questi diametri dovete porre i quattro
venti principali, ovvero Est, Ovest, Nord e Sud, contrassegnando la parte del
Nord con un fiore e quella dell'Est con una croce. Poi dividete ogni
quarto del suddetto cerchio con i vostri compassi in due parti uguali, mettendo
le punte nel mezzo di ogni quarto; attraverso queste punte o anche attraverso
il centro del cerchio disegnate altre due linee trasversali, che devono
estendersi alquanto al di là della circonferenza dell'Orizzonte; queste due
linee trasversali insieme alle prime due linee trasversali divideranno il
cerchio in otto parti, e in tal modo avrete gli otto venti principali. Fatto
ciò, dividete ognuna delle otto parti del suddetto
Orizzonte in due parti uguali tracciando altre due linee trasversali attraverso
il centro e estendendole alquanto oltre la circonferenza dell'Orizzonte come
prima; in tal modo tutto il cerchio sarà diviso in sedici parti, che saranno
sufficienti senza il bisogno di altre divisioni, che causerebbero una
confusione di linee …
Questo
particolare schema fece la sua prima apparizione nella seconda metà del 1200.
Lo
troviamo, con questa impostazione a 16 linee (direzioni), nella CARTA PISANA.
Il
quadrato da 10 unità per lato è presente
ma è solo una coincidenza? Sembra ignorare l’esistenza delle 16 linee rosse. Torniamo a Vesconte Maggiolo
Questa
in azzurro è la parte “geografica”. Lo
schema che si vede in tutte le carte.
Questo è
un utilizzo, ulteriore, delle linee rosse:
Tutto
qui. Poi ci sarebbero altre 2 inclinazioni …(in rosso)
Vedo che
il giovane Vesconte Maggiolo “il collega”
si è studiato bene le 16 linee rosse nel 1504.
Procurato
il supporto?
Disegniamo
il QUADRATO e dividiamo i lati in 10 parti.
Giriamo
il quadrato a ROMBO e disegniamo, di nuovo, le linee rosse. Per le linee
azzurre bisogna inserire quelle che mancano, è semplice. Cancelliamo i due quadrati. Completiamo lo schema completo azzurro: la
parte geografica. (Ringraziamo Vesconte Maggiolo e le sue linee rosse.)
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