"I frammenti sono rivestiti di una pellicola uniforme di legno bruciato: la prova che sono stati modellati con il fuoco", ha detto all'ANSA Aranguren. Il fuoco serviva "sia a modellare le estremità, sia a eliminare la corteccia e i nodi” e, riproducendo la tecnica in laboratorio, “abbiamo visto che era richiesta molta abilità".
“E' la prima prova che i Neanderthal usavano il fuoco per lavorare il legno", ha rilevato l'esperta, e la scoperta indica che questi uomini primitivi, che abitavano in Europa prima dei Sapiens, "avevano sviluppato "una tecnologia più sofisticata di quanto si immaginasse”.
Nel complesso sono stati rinvenuti 40 frammenti di bastoni in legno di bosso, alcuni quasi completi e molto particolari: hanno un manico e una punta e sono lunghi fino a un metro. I Neanderthal li hanno lasciati in un luogo che frequentavano molto spesso per procurarsi del cibo: 171.000 anni fa, infatti il sito dello scavo corrispondeva a una baia costellata di pozze d'acqua termale e queste ne facevano un'oasi di calore ricca di animali e piante, all'interno di un ambiente più freddo.
All'epoca, infatti, si era a ridosso di una glaciazione e in questo rifugio più caldo le donne Neanderthal si recavano per cacciare piccoli animali da tana, come i conigli, e per scavare radici e tuberi. Questi strumenti erano multiuso e, una volta arrivate nelle grotte, le donne li utilizzavano anche per preparare il cibo, probabilmente come pestelli. Gli studiosi lo ipotizzano perché strumenti simili sono stati usati dalle donne di tutte le società di cacciatori-raccoglitori, comprese le tribù primitive dei nostri giorni.
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