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lunedì 8 aprile 2024

Vespucci autore del Planisfero di Pesaro? Articolo di Rolando Berretta

Amerigo Vespucci autore del Planisfero di Pesaro?

Articolo di Rolando Berretta

 


Bei tempi quando, con il mio schema RoBer, potevo inquadrare Battista Agnese. Potevo fare il giro di tutta la Terra. Carta dopo carta: era una passeggiata. (Vedere ultima parte dell’articolo)

(Piccolo ripasso veloce). Lo schema Rober è uno schema da 34 unità, con primario da 26 unità e un secondario da 13.  Ogni unità, per me vale 4,5° mentre per i vecchi cartografi varrebbe 5°. Diciamo che il giro di Compasso da 26 unità è il più usato. La mitica Carta Cantino usa due giri di Compasso da 24 unità mentre la GeoCarta di Giovanni Vespucci usa un giro di Compasso da 34 unità.   Di Toscanelli e Marino di Tiro ne ho parlato, troppo, nei miei vecchi articoli.

Datosi che il 2024 vede Pesaro come Capitale Italiana della Cultura una visitina al Planisfero di

Pesaro, o Oliveriana world map,  non poteva mancare.

Nulla di particolare. L’Autore ha usato il solito giro di compasso da 26 unità.




Ricavare un giro di compasso da 26 unità con quadrati da 24 non è semplice. Osservando con più attenzione quella ragnatela di linee, ho notato che l’Autore ha inserito i due incroci,  A e B, che non hanno nulla a che vedere con il resto del suo schema.




Se lo ha fatto uno scopo ci dovrà essere.

Approfondiamo un altro aspetto dello schema RoBer.







Come effettuavano il cambio di scala?

 

 

Un quadrato da 26 unità si trasforma in un quadrato da 13 unità. Cambia solo lo spazio occupato da una singola unità. La sequenza dei rapporti resta invariata. Però: per avere un giro di compasso da 34 unità non bisogna giocare con gli schemi. Ho già detto che con quadrati da 24 unità è difficilissimo ottenere il giro di compasso da 26 unità. Per ottenere un giro di compasso da 34 unità con un quadrato da 24 unità … occorrerebbe:




 solamente il mitico Organum Directorium di Mercatore. Per me era, già, in circolazione.

Si ricavano, subito, la maggior parte dei paralleli, da 50° in su verso il Polo. I miei quadratini permettono di quantificare i gradi dall’Equatore a 50° (piccola Verifica).

Gli Specialisti del Settore, quelli che conoscono la materia, AFFERMANO che il Planisfero




di Pesaro dovrebbe essere stato realizzato dal genovese Vesconte Maggiolo.

Basterebbe cercare il Parallelo di Alessandria per capire che gli Autori sono diversi.

Evito ogni commento a riguardo. Gli specialisti sono loro.

Ho controllato, solamente, se zio e nipote (i Vespucci) hanno usato la stessa griglia.

A giudicare dalla costa siriana, penisola di Crimea e punta di Cuba… parrebbe di si.

Equatore, Tropico del Cancro e Circolo Polare Artico vanno benissimo.


Diciamoci la verità: con lo schema RoBer sarebbe tutto più facile. Però: nessuno può darmi un giudizio per il semplice motivo che sono l’unico che lo usa. Magari sto dicendo un mucchio di sciocchezze. Pazienza!

Ho notato che i miei “pezzi” su Eratostene sono apprezzati sul web. Solo adesso si rendono conto

che il Tropico, a 24°, non va bene con il periodo di Eratostene.

 

Questa Carta, di Battista Agnese, è del 1542. C’è, ancora, l’Insula IVCATAN




Con Battista Agnese non tornano alcune cose.




Ognuno è libero di riprodurre carte. In queste due riproduzioni, per far coincidere le linee dello schema e i profili delle terra si altera totalmente il valore, dei gradi, segnati sull’Equatore. 

 

Stavo ipotizzando…

 


… basterebbe poco per avere un giro di compasso da 60° e una carta da 180° x 120°

 Tutto questo per dire che la Carta conservata a Pesaro dovrebbe essere opera di Amerigo Vespucci e che l’Organum Directorium, presente solo nella Carta di Mercatore, è lo strumento indiziato numero uno che giustificherebbe tutti “questo tipo” di schemi. 



 

 

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