Archeologia. Costruiamo un nuraghe da noi in otto mesi…senza colla e cemento
Articolo di Pierluigi Montalbano
Cari amici, abbiamo un po’ di tempo
libero e uno spazio nell’orto? E allora dai…facciamoci un nuraghe e rinverdiamo
i fasti dei nostri avi costruttori.
Cosa ci vuole e quanto tempo? Seguite le
istruzioni e lo saprete: buon divertimento!
Un’ultima cosa: diversamente da Art
Attack non servono i cilindri di cartone della carta igienica né la colla
vinilica.
Individuate un’area libera di 12x12 mq
nel vostro orto; assicuratevi che sia facilmente raggiungibile dal cancello e
che disponga di un’area adiacente (il parcheggio dietro il supermarket accanto
a casa andrà benissimo) in cui stoccare gli ingredienti per il gioco;
Prendete una corda intrecciata con fibre vegetali (le foglie di asfodelo vanno benissimo) lunga una decina di braccia; Piantate un piolo nel terreno al centro dell’area individuate e legateci la corda; Tagliate un ramo alla lunghezza di un braccio; Misurate otto braccia sulla corda partendo dal piolo e fate un nodo; Tracciate un cerchio in corrispondenza del nodo; Ripetete la
procedura per una lunghezza di quattro braccia circa 2,25 m).A questo punto abbiamo ottenuto la
pianta del nostro nuraghe. Sì è vero, somiglia moltissimo alla pianta del
nuraghe Sa Pedra di Macomer (cfr. Moravetti). A questo punto decidete che materiale
intendete usare. Abitate in periferia? Benissimo, allora non avrete difficoltà.
Nella zona di Macomer? Fantastico, perché nel raggio di 300 m da casa vostra
(in media) troverete tutto il materiale di cui abbisogniate. Se così non fosse
leggete fino alla fine e saprete come fare.
Contattate un amico, proprietario di
quattro buoi per le due traccas che usa a carnevale e ditegli che volete fare
un nuraghe nell’orto; se non vi manda immediatamente a quel paese, visto che ci
siete, chiedetegli anche se ha tre amici che non hanno niente da fare (andranno
benissimo tre operai in cassa integrazione che risparmieranno un sacco di soldi
evitando di bere birra al bar) e fatelo
Adesso prendete una quarantina di metri
di corda intrecciata con fibre vegetali (bella robusta), quattro robusti pali
di ginepro dritti e lunghi dieci braccia, sei o sette pali di ginepro da
utilizzare come leva e come slitta;
Quando gli amici arrivano, dite loro che
avete bisogno di portare qualche pezzo di trachite nel parcheggio del
supermarket dietro casa, e mostrate loro l’elenco di fig. 1;
Se per caso vi dicono che siete matto,
fategli notare che in fondo si tratta di sassi non troppo grandi e specificate
che i più grandi in assoluto (quelli da 1 mc di media) sono solo 75 e devono
essere allungati (ad esempio l= 2m; h=0,4m; d=0,7m) quindi più facili da
movimentare di un cubo da un metro di spigolo; dite anche che di quelli davvero
grossi ne servono pochi, e possono prenderli anche da 0,8mc, o 0,7mc, basta che
siano di forma allungata e ragionevolmente piatti;
Quando finalmente li avrete convinti (se
avete un bel po’ di cannonau sarà più facile) spiegate loro che devono fare
come segue: trovato il sasso devono sollevarlo con due leve ad un’estremità e
poggiarla su un palo di ginepro lungo due braccia o poco meno; imbragarlo al
palo e ripetere l’operazione con un altro palo (i pali vanno imbragati
trasversalmente al senso della lunghezza alle due estremità); una volta che il
masso è imbragato si solleva con due leve e si caccia sotto uno dei pali,
orientato in direzione del parcheggio del supermarket; poi si ripete con un
altro palo, disposto parallelamente al primo a distanza di un braccio; per
tirarlo sui binari si usano i buoi; a questo punto si fanno tirare i quattro
buoi e ci si muove; quando i pali sono stati percorsi, se ne mettono altri due,
si prendono quelli rimasti indietro e si mettono davanti; se tutto va bene e
non ci sono muretti a secco o altri ostacoli, si va facilmente ad una velocità
di 200 m/h (includendo il tempo perso per l’imbragatura, anche se si va in
pendenza, basta che non sia troppo accentuata); naturalmente non devono partire
dai sassi più grandi, lo faranno se li trovano vicini, altrimenti prenderanno
quello che c’è spuntando di volta in volta dall’elenco, e facendo carichi da 1
mc circa, che è un volume facile da trasportare; nel caso di pietre piccole (ad
esempio da 300 kg, se ne prenderanno tre o quattro alla volta, usando una
slitta;
A questo punto almeno uno degli amici si
ricorderà che il nonno, quando aveva spietrato un campo per coltivare il grano,
aveva usato i buoi per tirare via i massi di dimensioni più grandi, che erano
più o meno come quelli che occorrono, e li aveva fatti semplicemente strisciare
per terra trainandoli con i buoi; voi fategli notare che con la vostra tecnica
si fa molto prima, perché si evita che i massi si piantino nel terreno; se non
sono convinti, cercate altri amici, tanto oggi in Sardegna di gente in cassa integrazione
ce n’è moltissima;
Mentre loro si allontanano, ricordatevi
di ringraziare la Madonna del Rimedio perché nessuno (a causa del
cannonau bevuto) ha pensato di domandarsi quanto tempo impiegheranno; per
saperlo basta moltiplicare la distanza media a cui si trovano i massi (300m,
quindi parecchi anche più lontani) per la cubatura da trasportare (circa 842
mc), che risulta di 158 giorni se si lavora otto ore al giorno o 126 se si
lavora dieci ore; naturalmente se avete molti amici e costituite due squadre
(otto uomini, otto buoi), impiegherete 80 gg oppure 65; ma se si usano quattro
squadre (sedici uomini sedici buoi), allora i tempi si riducono a 40 gg e 33 gg;
insomma: se avete molti amici (sedici non è un numero elevato), in un mese o
poco più avete finito;
A questo punto avvertite il proprietario
del supermarket che avrà qualche problemino per un po’ di tempo e partite per
un viaggio alle Fiji, avendo l’accortezza di lasciare le chiavi della cantina a
disposizione degli amici che portano i sassi;
Dopo un mese (voi avete molti amici e ne
avete trovato sedici senza problemi) tornate a casa abbronzati da fare schifo e
non trovate parcheggio al supermarket. La vostra riserva di Cannonau è esaurita
e la casa è ridotta un disastro, ci sono bottiglie dappertutto e vostra moglie
chiede il divorzio. A questo punto fate un salto al Rimedio per lasciare un ex
voto e lungo il ritorno fermatevi ad ordinare un’autobotte di cannonau perché
ne avrete bisogno: state per avviare la realizzazione del nuraghe.
I vostri sedici amici (con vostro
stupore) sono contentissimi del lavoro che hanno svolto (e del vino che hanno
bevuto); non vedono l’ora di dare l’avvio ai lavori; addirittura ce ne sono
altri quattro che vorrebbero aggiungersi all’impresa e voi non sapete dire di
no;
Lasciatevi convincere perché otto
braccia in più fanno comodo e, visto che ci siete, chiedetevi se raddoppiando
le risorse (arrivando a quaranta uomini) non si potrebbe fare prima; presi dal
dubbio, cercate pure Tziu Tottoi, che da una vita costruisce muretti a secco (e
sa bene come fare ad incastrare le pietre l’una con l’altra) e chiedetegli se
ha voglia di darvi una mano;
Siccome siete fortunati (la fortuna
arride sempre ai folli) Tziu Tottoi si rende disponibile e vi suggerisce di
cercare altri venti volontari per un totale di quaranta, da suddividere in
quattro squadre da dieci (con due buoi ciascuna) per tirare su i primi quattro
o cinque metri di torre;
Ordinate subito un’altra autobotte di
Cannonau;
Andate alla sede del locale partito
indipendentista e manifestate l’intenzione di realizzare un Nuraghe; un gruppo
di attivisti si renderà immediatamente disponibile anche senza chiedervi per
quanto tempo, basta che ci sia vino a sufficienza;
Tziu Tottoi aggiunge alla pianta del
nuraghe alcuni elementi che avevate dimenticato: il corridoio d’ingresso
strombato verso l’interno, una nicchia di corridoio a destra e l’attacco della
scala a sinistra; lasciatelo fare perché significa che sa quello che fa;
Tziu Tottoi porta le quattro squadre nel
parcheggio del supermarket e indica loro le pietre da portare per il primo
filare, che sarà alto circa ½ metro; per fortuna le pietre più grandi sono
ancora imbragate, mentre le più piccole vanno mosse con una slitta;
Tziu Tottoi parte dall’ingresso e
dispone due massi da circa 0,32 mc (0,8x0,8x0,5 mc), poi procede verso
l’interno definendo il contorno della nicchia e quello dell’attacco del vano
scala; mentre le squadre lavorano, Tziu Tottoi indica di volta in volta le
pietre da portare; quando si sbaglia, lascia i massi in vicinanza del Nuraghe e
ne sceglie altre; il lavoro procede come segue: a partire dall’ingresso si
dispongono i massi più regolari ed allungati lungo i perimetri esterno e
interno e , mano a mano che si procede, si riempiono i vuoti tra i due perimetri
con conci irregolari e di dimensioni più piccole, avendo cura di riempire i
vuoti con pietre di dimensioni adatte. (Si tratta della tecnica ‘a sacco’. Il
nuraghe è realizzato ‘a secco’, ‘a sacco’)
Fortunatamente, Tziu Tottoi è un
pensionato, quindi si dedica a tempo totale alla costruzione; ciascuna squadra
(in media tra conci grandi e piccoli) porta una pietra ogni mezza giornata di
otto ore (per vostra fortuna il parcheggio è a 20 metri dall’orto e,
per il primo filare, si devono solamente far strisciare sul terreno, per il
secondo, si devono sollevare solo di 50 cm; quindi il valore di una pietra
ogni mezza giornata di otto ore è una media tra i due filari). Dopo nove giorni
(di otto ore), il primo metro di nuraghe è completo; se siete riusciti a farli
lavorare per dieci ore, avete impiegato solo otto giorni, però non ne vale
granché la pena; decidete voi.
Tziu Tottoi, che sa quello che fa, ha
disposto un aggetto di un palmo ogni due filari per il paramento della camera
interna e un palmo ogni quattro per il paramento esterno, usando un triangolo
fatto con tre rami belli dritti e un pezzetto di corda legata a un sasso.
Quando fa poggiare i massi dei due perimetri esterno/interno verifica che
l’aggetto e la scarpa siano più o meno costanti;
Senza por tempo in mezzo, Tziu tottoi
sceglie pietre di taglia più piccola (in media 0,6 mc) e si dedica al secondo
metro di nuraghe; ci sono da poggiare (in media) altri 75 conci, però si devono
portare ad un’altezza maggiore (max 1,5 m); si può farlo senza ponteggi,
con leve e cunei, che è più laborioso; le squadre ne poggiano una al giorno (di
otto ore); per completare il secondo metro ci impiegano 31gg; se lavorano dieci
ore, sono 25gg;
A questo punto avete posato 151 mc di
massi; proseguite il metro successivo con massi da 0,3 mc (peso 750 kg); a
questo punto il sollevamento è più agevole perché in dieci si suddivide il peso
in ragione di 75 kg ciascuno; potete usare il principio della
carrucola e un ponteggio, o magari anche i buoi) oppure il solito metodo dei cunei
che fino a tre o quattro metri va benissimo; poggiando 7 massi ogni dieci ore
(in quattro squadre, quindi meno di due al giorno) ve la cavate in 45 gg (di
otto ore) o in 36 giorni di dieci ore;
Contenti? state lavorando da 85 gg ed
avete tirato su tre metri di nuraghe (oppure 68 gg, dipende); le maestranze
cominciano ad averne le tasche piene, ed allora dite loro che il più è fatto e
che, se costruiranno un altro metro; arrivando a quattro, avranno costruito i
tre quarti della torre, e i più stanchi di loro potranno tranquillamente
tornarsene a casa;
Siccome non sono scemi (anche se hanno
accettato di lavorare gratis) vi faranno notare che hanno messo in opera solo
226 mc, e ad arrivare a 842 ce ne corre! Allora ditegli che vi riferivate al
tempo, non al volume e, se vi daranno retta, dimostrerete come sia possibile;
mescete abbondante vino e procedete;
Per il quarto metro, si usano sassi da
0,25 mc; pesano meno ma devono andare più in alto, quindi la frequenza di posa
rimane la stessa, ma il numero di sassi è maggiore; ci vogliono 53 gg (di otto
ore) o 42gg (di dieci);
A questo punto, un sacco di gente vi
manda a quel paese e se ne va; stanno lavorando da quasi quattro mesi e la
torre è arrivata a soli quattro metri, il parcheggio è ancora ingombro di sassi
e il proprietario vi aspetta in fondo alla via per troncarvi in testa una mazza
da baseball; il vino è quasi finito, la vostra ex moglie vi tartassa con gli
avvocati (e fa bene), mentre la casa è ridotta ad un porcile; vi ritrovate con
venti persone (più Tziu Tottoi che sogghigna) e vi sentite persi; non
preoccupatevi, cementate il gruppo sparlando dei bastardi che vi hanno
abbandonato e procedete facendo leva sul nazionalismo, anche perché Tziu Tottoi
vi ha detto che nel cantiere non ci sarebbe stato spazio per quaranta persone,
visto che sul nuraghe non avrebbe saputo dove metterle; sono rimasti i conci da
0,125 mc (che pesano circa 300 kg) e questi si sollevano con facilità;
Ordinate un’altra autobotte di cannonau
e dividete gli uomini in tre squadre: due da sette e una da sei;
Le due squadre da sette lavoreranno alla
posa dei conci, quella da sei al trasporto; con Tziu Tottoi che bada solo alla
posa, (ed ha aumentato l’aggetto della camera interna di un altro palmo) il
lavoro si svolge come segue: i sei del trasporto portano 15 conci all’ora dal
parcheggio alla base della torre (con un paio di buoi è un giochetto, si tratta
di una ventina di metri) mentre le due squadre da sette tirano su i conci;
possono farlo in diversi modi, ma stiamo parlando di trecento chili suddivisi
tra sette persone, cioè una quarantina di chili a testa; inoltre si deve
considerare che solo i conci dei due paramenti esterno/interno devono essere
disposti con molta cura (rispettando la scarpa esterna mantenuta costante e
l’aggetto della camera interna) mentre il riempitivo è meno importante e Tziu
Tottoi se ne preoccupa meno, dando uno sguardo ogni tanto; si poggiano 15 conci
all’ora per i metri cinque, sei e sette; significa che la squadra trasporta
circa 2 mc /h (due viaggi da poco più di 1 mc, per 20 m) e ciascuna squadra
solleva ad un’altezza media di sei metri circa sette/otto sassi ora; non preoccupatevi
perché la gran parte dei massi saranno assai piccoli e soprattutto arrivati ai
sei metri e chiusa la cupola centrale (a 6,20 m) non occorreranno più
conci di forma particolare per il cuore dell’edificio, e si dovrà porre cura
solamente al paramento esterno; ci vogliono in tutto 14gg (di otto ore) o 12gg
da dieci;
Adesso i vostri amici sono entusiasti,
perché avete completato i tre metri in pochissimo tempo, e voi spiegate che per
i successivi sarà ancora più facile, perché non c’è da preoccuparsi di quel
buco al centro dove ogni tanto qualcuno rischia di cadere;
Se volete fermarvi adesso che la sommità
è chiusa, scordatevelo; Tziu Tottoi vi dice che ci vuole un po’ di peso per
stabilizzare tutto e bisogna andare avanti, con massi tutti più o meno della
stessa misura; continuate i metri 7,8,9 con una frequenza di posa più bassa (è
più semplice posarli ma si è anche più in alto) diciamo dodici massi ogni ora;
ci vogliono 15gg (o 12 gg);
infine altri tre metri per arrivare a
tredici con una frequenza di dieci massi ora; in tutto come in fig 2: 182gg di
otto ore, oppure 146gg di dieci ore (fig. 3);
Bello, no? Avete nell’orto di casa un
nuraghe alto 13 m con 11 m di diametro alla base, una cupola interna alta
6m con un diametro di 4,5 m ed una scala lunga 25m con una pendenza
di circa 30°.
Il tutto in 250gg o 215gg, con un numero
di amici pari a sedici per ramazzare i sassi e portarli al supermarket (con i
buoi), quaranta per i primi quattro metri di nuraghe e venti per gli altri
nove; più Tziu Tottoi perché siete degli ignoranti e non sapete come disporre i
conci!
Adesso godetevi la torre, l’ingiunzione
di demolizione richiesta dal comune, il processo per danni intentato dai vostri
vicini, la denuncia e la richiesta di risarcimento danni per l’occupazione
abusiva del parcheggio del supermarket, la costosissima cura contro la cirrosi
epatica, per voi ed i vostri amici, e la richiesta di interdizione per
incapacità mentale intentata dalla vostra ex-moglie: tutto in sei o sette mesi.
P.S. – A proposito della materia prima:
non ci sono nuraghi i cui conci provengano da distanze superiori ai 300m
(media); se voi foste così sfigati da capitare nell’unico posto della Sardegna
senza pietre, raddoppiate gli amici che portano i conci, da sedici a trentadue;
la distanza media salirà a 600m ed il tempo impiegato sarà lo stesso (se poi
non li trovate neppure così, chiedete all’infermiere dove vi trovate, perché
probabilmente il vostro manicomio non è in Sardegna!)
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