Sardegna. Parco archeologico di Monte Baranta.
Articolo di Pierluigi Montalbano
Nel golfo di Alghero, in territorio di Olmedo, c'è un altopiano in trachite che nella sommità ospita un interessante sito archeologico costruito nell'età del rame, circa 4500 anni fa. Si tratta del complesso megalitico di Monte Baranta, caratterizzato da un recinto-torre, edificato sul margine dello strapiombo, e da una poderosa muraglia lunga 100 metri che protegge il villaggio. Il monumento a forma di ferro di cavallo presenta due grandi portali rettangolari che attraverso un corridoio lungo 4 metri immettono in un ampio cortile che si affaccia sulla scarpata. La funzione di questo edificio è ignota ma una delle interpretazioni più sconvolgenti è che fosse un'area sacra destinata al sacrificio dei vecchi, una pratica conosciuta con il termine geronticidio, tuttavia il mio parere è che l'uccisione dei padri non sia da prendere in considerazione. La presenza delle due porte, invece, suggerisce un rituale più intrigante e utilizzato ancora oggi in vari luoghi: palazzi di potere per l'elezione di un nobile, università per la laurea, conclave per il papa, e altri simili. È un percorso iniziatico in cui si entra da un ingresso, ci si immerge in una pratica, ammantata di sacralità, che sancisce un cambio di vita, e si esce dall'altro portale investiti del nuovo ruolo. In altre parole, l'iniziato abbandona il ruolo rivestito fino a quel momento, subisce una morte apparente attraverso un rituale sciamanico, risorge a nuova vita e, infine, è autorizzato a fregiarsi del nuovo titolo. Alcuni esempi pratici sono quelli del passaggio dalla pubertà all'età adulta, alla condizione di guerriero, all'elezione di un sovrano o di un papa. Un viaggio in cui si viene illuminati da una simbolica luce sacra e si passa di grado attraverso una prova iniziatica.
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