Custu documentu est sa bortadura literale dae s’ispagnolu a su sardu, de sa declaratzione publica de s’attu de fide, impreada dae s’Inquisitzione ispagnola segundu sa previsione de sa prammatiga reale de su mese de martu 1567.
Sicomente sa postiglia in accabu chi cunzedit baranta dies d’indulgentzia a sos presentes a sa lettura de s’attu de fide, est firmada cun su sambenadu “Zampero”, su documentu est istadu impreadu a su mancu dae su 1656 a su 1659, cando fit Episcopu de Ampurias e Civita Larentu Sanpero. “.
Faguimus a ischire che dae nantis nostru et comparsidu su promotore fiscale de custu santu Offisiu, & nos hat fatu relasione narende qui bene isquiamus, & nos fuit notoriu, chi suin algunos dies & tempus chi in multas cidades, villas, & logos de custu ditrictu nò si fuit per nois fata inquisisione, ne visita generale, pro sa cale causa a notisia nostra non suint venidos multos delictos chi si suin comissos & perpetrados contra sa nostra santa Fide Catholica chi si devian punire & castigare, & chi de custu si seguiat deservisiu a nostru Siñore & grande dannu & periudisiu a sa religione Christiana, chi nois haeremus cumandadu, & fatu sa dita Inquisisione & visita generale, leinde pro cussu edictos publicos, & castigande sos chi si agataren culpados, de manera chi sa nostra santa Fide Catholica semper esseret insalfada & auméntada. Et nois vista sa dimànda sua esser iusta cherende provider circa de custu su chi convenit a su serviciu de Deus Nostru Siñore hamus cumandadu dare & dadu sa presente pro boisateros & dognia unu de bois ateros pro sa dita raxone, azio chi si ischides, o intendides, hagis vistu, o intesu chi alguna, o algunas personas vivas, presentes, o absentes, o mortas, hapan fatu, o naradu, o cretidu algunas opiniones, o paraulas hereticas, suspetosas, erroneas, temerarias, male sonantes, scandalosas o blasfemia hereticale contra Deus nostru Siñore, & sa sua santa Fide Catholica, & contra su chi tenet, preigat, & insignat sa nostra santa mater Ecclesia Romana, lu naredes, & manifestedes dae nantis nostru.
ILL Zampero
A faguer cando si leet su editu de sa fide
Alcen totu sa manu, & naret dognia unu comente & eo.
IURO a Deus, & a santa Maria, & a custu signale de sa Rugue, & a sas paraulas de sos santos Evangelios chi hapo a esser in favore, & agiudu de fa santa fide catholica, & de sa santa inquisicione, officiales, & ministros de cudda, & hapo a manifestare, & ifscoberrer tottu, & cales si chergiant hereticos, & a sos chi los favorin, defenden incoberrin, & perturban, & impedin su santu officiu, & chi non lis hapo a dare favore, ne agiudu, ne los hapo a incoberrer, antis subidu chi lu isca lu hapo a revellare, & declarare a fos signores Inquisidores, & si su contrariu faguere, Deu mi lu dimandet, comente a icuddu, o a icuddos, chi a posta si perjuran. Naren totu. Amen.
Cattolica che si dovevano punire e castigare, e che da questo conseguiva disservizio a nostro Signore e grande danno e pregiudizio alla religione Cristiana, che noi avessimo comandato, e fatto la detta Inquisizione e visita generale, leggendo per questo editti pubblici, e castigando coloro che si trovassero colpevoli, in modo che la nostra santa Fede Cattolica sempre fosse esaltata e aumentata. E noi vista la sua richiesta essere giusta volendo provvedere intorno a quanto ciò che conviene al servizio di Dio Nostro Signore abbiamo comandato dare e dato la presente per voialtri e ognuno di voi altri per la detta ragione, così che se sappiate, o sentiate, o abbiate visto, o sentito che qualcuna, o alcune persone vive, presenti, o assenti, o morte, abbiano fatto, o detto, o creduto alcune opinioni, o parole eretiche, sospettose, erronee, temerarie, mal sonanti, scandalose o blasfemia ereticale contro Dio nostro Signore, e la sua santa Fede Cattolica, e contro chi ritiene, predica, e insegna la nostra santa madre Chiesa Romana, lo diciate, e manifestiate davanti a noi.
E a sapere se sapete, o abbiate sentito dire che alcuna o alcune persone abbiano curato alcuni sabati per onore, cura, e osservanza della legge di Mosè, vestendosi in quei (sabati) con camicie pulite, e altri vestiti buoni, e dei giorni di festa mettendo sulle tavole tovaglie pulite, e nei letti lenzuola pulite per onore del su detto sabato non facendo in quei (sabati) fuoco, ne altra cosa alcuna avendolo fatto tutto dal venerdì sera. O che abbiano pulito, o disossato la carne che dovranno mangiare gettandola nell’acqua per levargli il sangue. O che abbiano tolto il grasso delle ghiandole dalla coscia del castrato, o di qualsiasi altro animale. O che abbiano scannato bestie, o volatili da mangiare preparati dicendo certe parole provando prima il coltello sull’unghia per vedere se è affilato, coprendo il sangue con terra. O che abbiano mangiato carne in quaresima, o in altri giorni proibiti dalla santa madre Chiesa senza necessità, sostenendo, e credendo che la potevano mangiare senza peccato. O che abbiano digiunato il “digiuno maggiore”(Yom Kippur) che dicono del perdono, andando quel giorno scalzi, o se dicessero orazioni di Giudei, e alla notte se domandassero perdono gli uni con gli altri mettendo i padri ai figli la mano sopra la testa senza segnarli (con il segno della croce), e dire nulla, o dicendo da Dio, e da me siate benedetti secondo quanto dispone la legge di Mosè, e le cerimonie sue. O se digiunassero il digiuno della “Regina Ester”, o il digiuno di “Rebeasso” (Tisha BeAv) che chiamano della perdita della casa santa o altri digiuni di Giudei durante la settimana, come è il lunedì e il giovedì non mangiando in detti giorni fino alla notte, uscita la stella, e in quelle notti non mangiando carne, e lavandosi un giorno prima per detti digiuni, tagliandosi le unghie, e le punte dei capelli, conservandoli, o bruciandoli, dicendo orazioni Giudaiche, alzando e abbassando la testa voltati con la faccia al muro, e prima di dirle lavandosi le mani con acqua, o terra, vestendosi vestiti di “saraga” , “istamegna”, o “tela”, con certe corde, o cordicelle appese alle teste con certi nodi. O celebrassero la pasqua del pane azimo senza lievito iniziando a mangiare lattuga, finocchi, e altre verdure in tali giorni. O osservassero la pasqua delle capanne mettendo rami verdi o agitandoli, mangiando e prendendo colazione dandosela gli uni agli altri. O la festa delle candeline accendendole ad una ad una fino a dieci e poi spegnendole ancora dicendo orazioni Giudaiche in tali giorni. O se benedicessero la tavola secondo il costume dei Giudei. O bevendo vino di casa. O facessero il “Baraha”(kos shel beracha) prendendo in mano il bicchiere del vino dicendo sopra di quello certe parole dando da bere ad ognuno un sorso. O se mangiassero carne uccisa da mani di Giudei. O mangiassero a tavola con loro e dei loro cibi. O se dicessero i salmi di Davide senza il “Gloria al Padre”. O se aspettassero il Messia, o dicessero che il Messia promesso nella legge non è venuto, e che dovrà venire, e lo aspettassero per liberarli dalla prigionia nella quale dicono di trovarsi, e li portasse alla terra promessa. O se alcuna donna aspettasse quaranta giorni dopo aver partorito senza entrare in chiesa per la cerimonia della legge di Mosè. O se quando nascono i bambini li circoncidessero, o imponessero nome di Giudei chiamandoli in quel modo, o se gli facessero raschiare il chrisma, o li lavassero dopo essere stati battezzati la dove gli impongono l’olio (dei catecumeni) e il chrisma. O alla settima notte dalla nascita del bambino mettendo un bacino con acqua, e gettandovi oro, argento, perle piccole, grano, orzo, e altre cose, lavando il detto bambino in quell’acqua dicendo certe parole. O avessero fatto divinazioni ai figli. O se alcuni sono sposati al modo Giudaico. O se facessero il “Ruaya”, che è quando qualche persona parte per un viaggio. O se portassero elenchi o amuleti di Giudei. O se al tempo che nel quale s’impasta, prendessero la parte finale dell’impasto e la gettassero nel fuoco a bruciare per sacrificio. O se quando qualche persona si trova in punto di morte la voltassero verso il muro per morire, e morta la lavassero con acqua calda, rasandogli la barba, e sotto le braccia (ascelle), e altre parti del corpo, legandole, o, avvolgendole con tela nuova, calzoni, e camicia, e cappa piegata sopra il collo mettendogli sotto la testa un cuscino con terra vergine, o in bocca moneta delle perle piccole, o altra cosa. O facendo loro il lamento funebre, e gettassero l’acqua dei bacini, e giare nelle case del morto, e nelle altre del vicinato come cerimonia Giudaica, mangiando dietro la porta pesce e olive, e non carne come doglianza per il morto, non uscendo da casa per un anno, per osservanza della detta legge. O se li sotterrassero in terra vergine, o in ossario di Giudei. O se alcuni se ne fossero andati a ridiventare giudei. O se qualcuno ha detto che la legge di Mosè è buona tanto, quanto quella del redentore nostro Gesù Cristo.
ILL Zampero
Il signore Inquisitore per l’autorità che possiede e per le Bolle della Santa Sede… concede quaranta giorni di Indulgenza a tutte le persone che si sono trovate presenti a sentire il presente editto e che dovessero fare qualche atto in favore del Santo Officio.
Fare quando si legge l’editto della fede
Alzino tutti la mano, e dica ognuno come me.
Dicano tutti. Amen
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