venerdì 6 gennaio 2017
Astronomia: la precessione degli equinozi, di Mariano Piras
Astronomia: la precessione
degli equinozi.
di Mariano Piras
Osservando la Terra, mettendo il Nord in altro, la vediamo girare intorno al sole in senso
antiorario. Come sappiamo, la terra ha un sistema di coordinate, paralleli e
meridiani utilizzabili per localizzare qualsiasi punto sulla superficie
terrestre.
Esternamente, la sfera
terrestre ha una sfera concentrica che la racchiude, la sfera celeste, dove si
trovano tutti gli astri (stelle, pianeti, sole…) che possiamo immaginare appiccicati
sulla sua superficie. Quindi la Terra è una sfera avvolta da un’altra sfera
infinitamente più grande.
Date le enormi distanze degli
astri rispetto a noi, la Terra rispetto alla sfera celeste è considerata un
punto, e spostandosi da un punto sulla superficie terrestre al suo opposto non si
rileva errore di paralasse rispetto alla sfera celeste. L’unica variazione è la
nostra verticale, quindi gli astri che vedremo sulla testa e tutti gli altri
come posizione relativa rispetto a noi, alla nostra verticale e al nostro
orizzonte.
La sfera celeste presenta un
sistema di coordinate identico a quello della Terra, utile per individuare i punti
sulla sua superficie. La proiezione dell’asse terrestre, che sulla superficie
della terra individua il polo Nord e il
polo Sud, sulla sfera celesta individua
il polo Nord celeste e il polo sud celeste. Il piano normale a quest’asse, a
metà globo interseca la superficie terrestre generando l’equatore, e il
prolungamento di questo piano interseca la sfera celeste formando l’equatore
celeste. Ciò vale per tutti gli infiniti piani normali all’asse terrestre che
formano sulla superficie della Terra gli infiniti paralleli: sulla sfera
celeste formano i paralleli celesti. Per ora escludiamo i meridiani.
La sfera celeste ha
l’equatore celeste, ossia la proiezione dell’equatore della terra, al quale
assegniamo il valore 0° di latitudine sulla Terra e valore 0° di declinazione
sulla sfera celeste. Ricordiamo che sulla sfera celeste, la latitudine si
chiama declinazione, e la longitudine si chiama ascensione retta. Poi ci sono i
poli che sulla terra hanno latitudine 90°Nord e 90°Sud, mentre sulla sfera
celeste hanno declinazione 90°Nord e 90°Sud. Se andiamo al polo Nord vedremo
sulla nostra testa il polo Nord celeste, e andando all’equatore vedremo sulla
testa l’equatore celeste. Se andassimo al quarantesimo (XL) parallelo di
latitudine Nord sulla nostra testa vedremmo il quarantesimo (XL) parallelo di
declinazione Nord. In qualsiasi punto ci troviamo sulla superficie terrestre,
la retta che passa dal centro della Terra, ci incontra e prosegue sino alla
sfera celeste intersecandola e generando un punto che si chiama Zenit. Al suo
opposto sulla sfera celeste si trova il Nadir.
Ora rimane da mettere sulla
sfera celeste i meridiani, come sulla Terra. Il problema creato dai meridiani é
che la Terra gira intorno a se stessa. Questa rotazione non ha effetti sul
sistema dei paralleli celesti, né sull’equatore celeste né sui poli celesti,
che continuano a corrispondere con quelli terrestri. Si capisce bene che anche
girando la Terra, paralleli e poli terrestri continuano a corrispondere a
paralleli e poli celesti. Naturalmente parliamo di rotazione della terra
intorno a se stessa. La rotazione della Terra intorno al Sole non ha effetti
sulle coordinate, e date le immense distanze degli altri astri tutto il sistema
solare è considerato un punto rispetto alla sfera celeste.
Ora, poiché la Terra gira, i
suoi meridiani girano con lei e quindi le loro proiezioni sulla sfera celeste
girerebbero e non sarebbero adatte a individuare un punto su di essa. Come è
stato risolto questo problema?
Sulla Terra il meridiano di
longitudine 0° è quello di Greenwich, per cui si è presa la proiezione di
questo meridiano in un momento preciso che corrisponde al 21 marzo a
mezzogiorno di Greenwich e lo si è inserito nella sfera celeste in quel
momento.
Il nostro dato di riferimento
è il 21 marzo a mezzogiorno di Greenwich. In sostanza, il meridiano di
Greenwich che ha longitudine 0° corrisponde in cielo al meridiano celeste fondamentale,
che ha 0° di ascensione retta. Da quello partono i meridiani celesti in
progressione verso est. Mentre sulla Terra i meridiani hanno longitudine
crescente sia verso ovest sia verso est sino all’antimeridiano, in cielo la
longitudine che è l’ascensione retta si inizia a contare dal meridiano
fondamentale, andando verso est per tutti i 360°. Così anche la sfera celeste
ha un sistema fisso di coordinate per individuare un punto su di essa.
Ogni astro ha una
declinazione e un’ascensione retta, come ogni punto della Terra ha una latitudine
e una longitudine. La declinazione e l’ascensione retta degli astri più noti
sono riportati annualmente sulle effemeridi nautiche per stabilire il punto
nave con gli astri. Annualmente perché a causa della precessione le coordinate
degli astri variano, e la variazione anche se minima sulla superficie terrestre
si trasforma in certi casi, in alcune miglia.
Quindi i meridiani celesti
corrispondono ai meridiani terrestri solo il 21 marzo a mezzogiorno di
Greenwich, e ogni giorno dell’anno quando il meridiano 0° terrestre (quello di
Greenwich) passa in corrispondenza del meridiano fondamentale celeste, ma non
più a mezzogiorno. Per sapere dove sarà il meridiano fondamentale celeste tra
un’ora, sappiamo che la terra compie un giro su se stessa (360°) in 24 ore,
ossia 15° in un’ora, quindi, dopo un’ora, il meridiano di Greenwich sarà
spostato di 15° a est rispetto al meridiano fondamentale celeste, e di
conseguenza il meridiano celeste sarà spostato di 15° a ovest rispetto al
meridiano di Greenwich.
In pratica l’ascensione retta
non si misura in gradi ma in angolo orario, cioè in ore, minuti e secondi a
partire dal meridiano celeste fondamentale e aumenta andando verso est sulla
sfera celeste. Il meridiano celeste fondamentale come coordinate orarie ha 0
ore, 0 minuti e 0 secondi di ascensione retta e nello stesso tempo 24 ore,
0minuti e 0 secondi di ascensione retta.
Per ora su questo discorso
fermiamoci qua, e vediamo come avvengono le stagioni. L’asse di rotazione della
Terra è inclinato di 23° 27’ rispetto al suo piano orbitale. Quindi la Terra
gira intorno al Sole con l’asse inclinato sempre di quel valore (vedi foto 1).
Durante gli equinozi l’asse si presenta al Sole inclinato si, ma parallelo al
suo piano verticale, per cui il Sole illumina la terra per metà dal polo Nord
al polo Sud, tutti i punti della Terra vedono il sole (naturalmente non la
notte).
Dopo l’equinozio di
primavera, la Terra continua il suo moto intorno al Sole e si trova dopo tre
mesi nel punto in cui il suo asse, che è sempre inclinato della stessa
angolazione, presenta la parte nord verso il Sole. Per cui all’emisfero nord
sarà estate. In quel periodo oltre il circolo polare artico il Sole non
tramonta, invece oltre il circolo polare antartico il Sole non sorge. Quando la
Terra sarà dalla parte opposta, il suo asse presenterà la parte meridionale
verso il Sole e sarà estate all’emisfero meridionale e inverno a quello
settentrionale. Oltre il circolo polare artico il Sole non sorge. La parola
solstizio deriva dal fatto che se osserviamo il Sole con le ombre proiettate a
terra da puntatori, man mano che ci si avvicina al solstizio l’ombra proiettata
a mezzogiorno si accorcia, se si tratta del solstizio d’estate, nei giorni
prossimi al solstizio l’ombra non si accorcia più e alcuni giorni dopo il
solstizio l’ombra si allunga, quindi è come se il Sole si fermasse in quei
giorni per arrivare alla fermata totale il giorno preciso del solstizio e poi
ritornasse indietro. Infatti, il Sole a mezzogiorno, dall’equinozio di
primavera sino al solstizio d’estate sale sempre più in alto rispetto
all’orizzonte in direzione Sud, poi il giorno del solstizio si ferma e infine
ritorna a scendere. Si troverà alla stessa altezza che aveva all’equinozio di
primavera durante l’equinozio di autunno, sino a scendere al minimo il giorno
del solstizio di inverno. Dalla foto1 si capisce il fenomeno guardando la luce
e l’ombra sulla superficie terrestre. Si chiamano solstizio d’estate perché
nell’emisfero nord è estate e solstizio d’inverno perché all’emisfero nord è
inverno.
Ritornando alle coordinate,
il punto in cui si incontrano l’equatore celeste e il meridiano celeste
fondamentale si chiama punto dell’Ariete o punto Gamma e si indica con Y (ho scritto Y ma è
Gamma) come si vede dalle foto 2 e 3. Quel punto ha declinazione 0° e
ascensione retta 0 ore, 0 minuti e 0 secondi. Nelle effemeridi viene data la
posizione del punto Gamma (che si trova sulla sfera celeste ed essendo il punto
di incontro tra equatore celeste e meridiano fondamentale celeste è l’origine
delle coordinate celesti), e quindi del meridiano fondamentale celeste,
rispetto al meridiano di Greenwich (che si trova sulla Terra). Questa
differenza si chiama tempo siderale del punto Gamma. Viene dato in ore, minuti
e secondi. A mezzogiorno di Greenwich del 21 Marzo, il tempo siderale del punto
Gamma è 0 ore, 0 minuti e 0 secondi. In quel momento l’ascensione retta di un
astro qualsiasi, trasformata da ore,minuti e secondi, in gradi, primi e secondi,
ci da la longitudine del meridiano terrestre sulla cui proiezione si trova
l’astro. Sempre in quel momento coordinate terrestri corrispondono a coordinate
celesti. In altri momenti il tempo siderale del punto gamma avrà un valore che
sottratto all’ascensione retta di un astro (che è la distanza in ore dal
meridiano passante per l’astro, al meridiano celeste fondamentale, che contiene
il punto Gamma) ci darà, trasformando le ore in gradi, la longitudine del punto
sulla terra sulla cui verticale si trova il meridiano celeste passante per
l’astro.
C’è ancora da inserire un
elemento: l’eclittica.
Il piano orbitale della Terra
che passa per il centro del Sole e per il centro della Terra (quello colorato
di rosa nella foto 1) non è parallelo all’equatore terrestre perché l’asse
terrestre è inclinato proprio rispetto a questo piano, e di conseguenza neanche
a quello celeste, perché l’equatore celeste è la proiezione di quello
terrestre.
La proiezione di questo piano
orbitale sulla sfera celeste, (foto 2 e 3) intersecandola genera una linea o,
meglio, un cerchio chiuso chiamato eclittica ed è inclinata rispetto
all’equatore sia terrestre sia celeste, perché è contenuta nel piano orbitale,
che a sua volta è inclinato rispetto agli equatori, come ho già scritto.
L’eclittica è un cerchio
della sfera celeste che rappresenta (sulla sfera celeste) il movimento
apparente del sole in un anno. Questo perché essendo l’eclittica la proiezione
del piano orbitale, il piano orbitale contiene i centri di Sole e Terra, e
quindi dalla Terra, traguardando il piano orbitale dalla parte del Sole,
vediamo sullo sfondo il Sole e le stelle che appartengono alla regione
dell’eclittica. In un anno il Sole descriverà col suo moto apparente tutta
l’eclittica, spostandosi approssimativamente di un grado al giorno, e passerà
apparentemente sopra le stelle e costellazioni che si trovano a contorno
dell’eclittica (foto 2 e 3). Ricordiamoci che è la Terra che gira intorno al
Sole ma noi vediamo apparentemente il Sole spostarsi sull’eclittica sullo
sfondo delle stelle.
In realtà, noi non vediamo
neanche apparentemente il Sole spostarsi sullo sfondo delle stelle perché se
guardiamo il Sole vuol dire che è giorno e non possiamo vedere lo sfondo delle
stelle. Ma chi conosce la sfera celeste e le costellazioni, specialmente quelle
dell’eclittica, sa che guardando, ad esempio, il Sole al tramonto, dopo
mezz’ora si vedranno le stelle, e si noterà che ogni giorno successivo le
stelle al tramonto sono andate avanti verso ovest, cioè verso il sole, di circa
un grado, e a un certo punto, con l’avanzare dei giorni, non si vedranno più
perché il Sole le copre passandoci sopra, apparentemente. Stesso fenomeno, ma
al contrario, avviene se osserviamo il Sole all’alba prima del sorgere, quando con
la sua luce nasconde le stelle, e ogni giorno vediamo le stelle avanzare di un
grado verso ovest (tutta la volta celeste avanza di circa un grado verso ovest)
come se si liberassero della luce del Sole che le ha coperte passandoci sopra.
Il punto Y gamma, come ho detto,
è il punto di intersezione tra il meridiano celeste fondamentale e l’equatore
celeste, ma anche dell’eclittica. In altre parole, il meridiano celeste
fondamentale, l’equatore celeste e l’eclittica si incontrano nel punto Gamma.
All’opposto del punto Gamma si incontrano ancora nel punto Omega. Il punto
Gamma è il punto sull’eclittica dove si trova il Sole all’equinozio di
primavera, quindi quel giorno il Sole si trova sull’eclittica (come sempre) ma
anche sull’equatore e illumina il globo
terrestre da Nord a Sud. E’ l’equinozio di primavera, il punto Gamma corrisponde
all’inizio dell’Ariete perché da quel punto inizia il segno dell’Ariete, che è
esteso 30° sull’eclittica come tutti gli altri segni, e il Sole impiega, con il
suo avanzamento di circa un grado al giorno sull’eclittica, un mese per
attraversarne ognuno. Nelle foto 2 e 3, il Sole dal punto Gamma si muove
sull’eclittica verso destra della foto, cioè verso Est. Nella foto 2, il punto
Gamma si trova tra la fine dell’Acquario e l’inizio dei Pesci, mentre nella
foto 3 si trova tra la fine dei Pesci e l’inizio dell’ Ariete. Sono entrambi
giusti, si tratta dello stesso punto, solo che nel primo caso, foto 2, sui
settori dell’eclittica sono riportati i nomi delle costellazioni che si trovano
sullo sfondo in corrispondenza di ciascun settore, mentre nel secondo caso,
foto 3, sono riportati i nomi, anzi ci sono solo i simboli, dei segni di quel
settore che non corrispondono più alla rispettive costellazioni a causa del movimento
di precessione degli equinozi.
Cosa è la precessione degli
equinozi?
La Terra durante la rotazione
intorno a se stessa si comporta come una trottola. Il suo asse, pur rimanendo
con la stessa inclinazione rispetto al piano orbitale, compie un movimento che
descrive un cerchio sulla sfera celeste. Si vede nella parte in alto delle foto
2, 3 e 5. Nella trottola questo movimento diventa sempre più ampio man mano che
la trottola rallenta, sino a quando si ferma. La Terra, che mostra un movimento
di rotazione costante, presenta anche un movimento di precessione dell’asse
terrestre costante e con la stessa inclinazione. Il tempo perché l’asse
terrestre descriva sulla sfera celeste un cerchio completo è di circa 26000
anni. Cosa comporta questo movimento? Innanzi tutto il variare della proiezione
dell’asse terrestre sulla sfera celeste che individua i 2 poli, Nord e Sud.
Nella nostra epoca il polo nord celeste si trova in prossimità della Stella
Polare, tra circa 12000 anni si troverà sulla stella Vega. Ma, se cambia la
posizione dei poli sulla sfera celeste, cambieranno anche le coordinate di
tutti i punti sulla sfera stessa. Conseguentemente cambierà anche l’orizzonte
di un osservatore qualsiasi sulla Terra. Per essere precisi, cambierà
l’orizzonte verso Nord e verso Sud con costellazioni che prima l’osservatore non
vedeva mai e che poi si scoprono, e costellazioni che prima vedeva e poi non
sorgono più. Mentre verso Est e Ovest, dato che la Terra gira, si vedranno le
costellazioni determinate dalla loro posizione ma in orari diversi, con diverse
coordinate.
Il movimento di precessione
comporta, come è facile intuire, lo slittamento del punto Gamma sull’eclittica,
perché l’equatore che è normale all’asse terrestre, rimanendo sempre normale
all’asse terrestre, subisce il suo movimento di rotazione della sua
inclinazione. Quindi, il punto di intersezione tra equatore celeste ed
eclittica, che è il punto Gamma, e che è il punto in cui si trova il Sole
all’inizio della primavera, slitta verso sinistra sull’eclittica spostandosi
nei segni con movimento contrario all’avanzamento annuale apparente del Sole
tra i segni, quindi va incontro al movimento apparente del Sole e il Sole lo
incontra prima dell’anno precedente. Il movimento di precessione è molto lento.
Esso comporta uno spostamento annuale del punto Gamma (e di conseguenza di
Omega e dei solstizi, non sono solo gli equinozi che si anticipano)
sull’eclittica di circa 50’’ di grado, che corrispondono a circa 20 minuti di
tempo all’anno. Gli Equinozi e i solstizi avvengono ogni anno 20 minuti prima,
e in settanta anni si anticipano di un giorno. Per fare in modo che il punto
Gamma passi dall’inizio dell’Ariete all’inizio dei Pesci, che sono 30° di
eclittica, occorrono 2000 anni. Oggi il punto Gamma si trova tra l’inizio dei
Pesci e la fine dell’Acquario. Prossimamente entrerà nell’Acquario. Entrerà
dalla fine perché, come ho detto, il movimento di precessione del punto Gamma è
contrario al movimento di avanzamento apparente annuale del Sole, e l’ordine
dei segni procede secondo l’avanzamento apparente del Sole.
Questo spiega anche la non
corrispondenza attuale tra segni e costellazioni dello zodiaco. Quando ai tempi
di Tolomeo decisero di creare una carta delle costellazioni zodiacali (la
fascia che contorna l’eclittica circa 7° verso Nord e 7° verso Sud si chiama
zodiaco e contiene le 12 costellazioni zodiacali) il Punto gamma si trovava
come sempre nell’intersezione tra equatore celeste ed eclittica, e sullo sfondo
c’era l’inizio della costellazione dell’Ariete e la fine della costellazione
dei Pesci. La primavera avveniva con il Sole come sempre sul punto Gamma,
perché la primavera avviene quando il sole è sull’equatore celeste (anche
l’autunno avviene quando il Sole è sull’equatore celeste ma dall’altra parte).
A causa del movimento di precessione, il punto gamma in 2000 anni da allora è
slittato di 30° che corrisponde all’ampiezza della costellazione dei Pesci ed è
finito tra l’inizio della costellazione dei Pesci e la fine della costellazione
dell’Acquario.
Quindi, il Sole, nel suo
movimento apparente annuale, percorre l’eclittica che interseca le
costellazioni dello zodiaco, da ovest verso est, (verso destra nelle foto 2 e 3)
e impiega un anno a compiere il giro dell’eclittica. Ribadisco che in realtà è
la Terra che gira, e in seguito a questa rivoluzione terrestre vediamo il Sole
che si sposta sullo sfondo delle stelle. Invece, il movimento di precessione
degli equinozi sposta il punto Gamma, e di conseguenza anche gli altri, di 50’’
di grado all’anno sull’eclittica, da est verso ovest, quindi il Sole ogni anno
lo incontra 50’’ di grado in anticipo che sono 20 minuti di tempo.
Il Sole, all’inizio della
primavera, quando è nel punto gamma, inizierà a percorrere il segno
dell’Ariete, ma all’interno dello spezzone di eclittica chiamata Ariete si
trova oggi la costellazione dei Pesci, proprio a causa del movimento di
precessione, cioè dello spostamento del punto Gamma.
A causa del suddetto
movimento di precessione cambiano tutte le coordinate dei punti della sfera
celeste, per cui le carte celesti hanno segnato il tempo in cui sono valide.
L’unica cosa che non cambia è la linea dell’eclittica perché è lo sfondo del
piano orbitale della Terra sulla sfera celeste, e il piano orbitale non cambia.
Nella foto 4 si vedono le costellazioni dello zodiaco in cui si trovava il
punto Gamma nelle varie epoche.
Negli aggiustamenti che si
fanno durante gli anni bisestili, c’è compreso anche il tempo precessionale,
per cui la primavera anche tra 100 o tra 1000 o tra 10000 anni inizierà sempre
il 21 Marzo, ma lo sfondo delle stelle sul punto gamma continua a variare come
sempre.
E per quanto riguarda
l’astrologia, il nostro sistema, cioè quello di cui si parla in un oroscopo e
che si chiama tropicale, non tiene conto del movimento di precessione degli
equinozi, e prevede che il 21 marzo il Sole entra in Ariete cioè nel primo
settore che viene chiamato Ariete con tutte le sue caratteristiche, ma che
invece contiene una costellazione che dipende dall’era zodiacale.
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