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mercoledì 28 dicembre 2022

Elisabetta Montaldo - Donatella Pandolfi «Procida ispira - Un'isola crocevia di culture ». Recensione di Felice di Maro

 Elisabetta Montaldo - Donatella Pandolfi 

 «Procida ispira - Un'isola crocevia di culture » pp. 112 ISBN: 9788865948712 € 15,20.

 Recensione di Felice di Maro

Due donne, le immagini in fig. 2 (uno scatto durante un incontro di lavoro) tra i vari studiosi davvero impegnati sull’isola di Procida e su Vivara, un isolotto che è collegato all’isola con un ponte, hanno presentato venerdì 17 giugno 20221 presso “Villa Eldorado Giardini di Elsa Morante” il loro libro dal titolo:

                                              Procida ispira - Un'isola crocevia di culture.

Le autrici, ringraziano, per la collaborazione: Domenico ‘Chiodo’ Ambrosino, Phil Bray, Aldo Capasso, Giancarlo e Andrea Cosenza, Libero De Cunzo, Giovanna De Feo, Francesco Di Donato, Amedeo Feniello, Antonio Ferrajoli, Luciano Ferrara, Fondazione Biblioteca Europea di Informazione e Cultura

venerdì 23 dicembre 2022

Sardegna arcaica e potere del femminino; società matriarcali sull'isola e nel mondo. Articolo di Mauro Atzei.

Sardegna arcaica e potere del femminino; società matriarcali sull'isola e nel mondo.

Articolo di Mauro Atzei.

 


Su un centinaio di società matriarcali ancora esistenti al mondo le più numerose sarebbero quelle delle popolazioni Minangkabau dell’Indonesia, con tre milioni di persone, seguiti dalla società Mosuo in Cina e da quella Yuchiteca in Messico.

Qualche anno fa acquistai un bel ritratto(lo vedete tra le foto) di Frida Khalo dipinto dal bravissimo artista cagliaritano Alessandro Pili, proprio perché le donne Yuchiteca di Juchitàn ispirarono la grande artista Frida Kahlo, che indossava e dipingeva spesso abiti di quella particolare etnia.

Il mio interesse, sia per la Kahlo, che per le donne di Juchitàn, nasce dagli studi sulle società matrifocali e, più in particolare, sullo sciamanesimo femminile che  da tempo immemorabile ha inesorabilmente travolto il mio modo di essere e di pensare.

Ho letto che tuttavia gli occidentali si avvicinano di solito allo sciamanesimo concentrandosi solo sui

giovedì 15 dicembre 2022

Archeologia. Altare di Monte d'Accoddi, monumento preistorico dedicato alle nozze degli dei e alla loro unione sessuale. Articolo di Mauro Atzei.

Archeologia. Altare di Monte d'Accoddi, monumento preistorico dedicato alle nozze degli dei e alla loro unione sessuale.

Articolo di Mauro Atzei.


Questo è l'altare prenuragico di Monte d'Accoddi, non lontano dalla città di Porto Torres. E' stato costruito tra il 4000 e il 3650 a.C. e poi riadattato nel corso dei secoli.

La nostra ipocrisia, tipica dell'uomo moderno, non ci fa dire esattamente cosa fosse, cioè il motivo per cui fu realizzato dai nostri predecessori.
Eppure il motivo è semplice, e gli antichi ce lo direbbero se potessero parlare e, anzi, ce lo dicono chiaramente grazie ai loro lasciti culturali: è un tempio della ierogamia, oppure anche detta "teogamia" Che cos'è la ierogamia, o teogamia?
E' l’unione sessuale sacra, le nozze celebrate dagli dei, e viene definita “hieros gamos” nei miti greci.
Sappiamo che la festa veniva celebrata con l'accoppiamento sessuale dello ierofante e della ierofante, o se volete possiamo parlare di sacerdote e di sacerdotessa, anche se non è esattamente la stessa cosa, e prevedeva l’offerta di un maialetto al Dio maschile (il Dio fertilizzante del Toro, forse già chiamato il luminoso Sardus Pater o qualcosa di analogo) e una serie di banchetti, mentre si

lunedì 12 dicembre 2022

Archeologia e Società. "ma…siete davvero incazzati!" Ricordi sull'artista ferrarese Mario Macciocchi

 ma…siete davvero incazzati!

Articolo di Felice Di Maro


Fig.1, Mario Macciocchi, anni Novanta.


Archeologia e Società. Certo oggi abbiamo la Rete e l’informazione sui ritrovamenti archeologici in generale è in tempo reale e con i vari siti grazie proprio alla Rete di Internet sono disponibili immagini degli scavi archeologici e dei reperti a volte con video, anche non pubblicati oppure pubblicati ma in opere spesso poco accessibili o per costi assurdi oppure disponibili alla visione solo in biblioteche specializzate, ma all’inizio degli anni Settanta non era così ed era quasi impossibile conoscere in tempo reale le scoperte archeologiche e per gli approfondimenti neanche a parlarne, e chi si avvicinava all’archeologia oltre alle associazioni, e dove erano operative, s’intende, davvero non c’era quasi nulla a parte qualche rivista e conoscere e gestire poi, per cercare di approfondire le

martedì 6 dicembre 2022

Cartografia Nautica. Le antiche carte per navigare erano opera dei romani. Articolo di Rolando Berretta.

Cartografia Nautica.

Le antiche carte per navigare erano opera dei romani.

Articolo di Rolando Berretta.

Quando si invecchia, si sente il bisogno di lasciare qualcosa a quelli che verranno dopo, per non farli ripartire da zero, quindi farò un veloce riassunto della situazione che ho trovato sulle vecchie carte.

Abbiamo visto Cesare Ottaviano Augusto ordinare, per volere del SENATO, il CENSIMENTO di tutte le terre; come ricorda P.Orosio in un pezzo andato perduto ma ricordato nel Mappamondo di HEREFORD. I Romani avevano le navi adatte? Si, avevano gli scafi rivestiti con fogli di piombo.  A riguardo vedere le navi rinvenute nel Lago di Nepi. Ho collocato Roma al centro di una carta moderna e

lunedì 5 dicembre 2022

Archeologia. Neapolis e l'Asklepieion di Κῶ

Archeologia. Neapolis  e l'Asklepieion di Κῶ

Articolo di Felice di Maro.

Abstract

Κῶς. We are in 242 BC, and in front of the Asklepion an opistograph stele is displayed in which the decree of the asylìa of Neapolis is presented which recognizes his immunity. The epigraph names, and highlights, the archons and not the demarcos as magistrate of Neapolis mentioned by Strabo (V 246). The topic has always been in the attention of scholars, but a question arises: why did Neapolis accept the asylìa, i.e., the immunity for the temple of Asclepius, proposed by Κῶ?

It is a crucial question for the history of Neapolis and this article presents some motivations and investigates the questions of the formation of the Hellenistic economy and the importance of the cult of Asclepius in Pompeii with the archaeological and historiographical documentation available.

Asclepius, Greek divinity, god of medicine, in the III century. BC, it is also documented in Pompeii, and, with Rome where there was a temple on the Tiber Island, and, with Velia where there was an important medical school, it is theorized that even in Neapolis there could be active health services with doctors such as Gaius Stertinio Xenophon active between Neapolis, Rome and the Flegrea area in the 1st century AD. Christ.


Fig. 1: Decreto Asyla di Neapolis, Lato B della stele esposta nella Sala Sud - Collezione Epigrafica di Kῶς -
ritrovata il 14 ottobre 1902 davanti al tempio di Asclepio (da Herzog-Klaffenbach 1952 p.20 ). Per gentile
concessione (YYPOA 16/08/2022 - AP: 392184) Hellenic Republic «Eforato delle Antichità del Dodecaneso
- Copyright Ministero della Cultura e dello Sport (N.4858/2021) "designazione del monumento" - Iscrizione
onoraria. Collezione epigrafica di Asklepiion di Kos, Sala Sud n.3».

Neapolis  e l’Asklepion di Κῶ

Il decreto dell’asylìa di Neapolis  del 242 a.C., fig.1, approvato dagli archontes, dal consiglio e cioè dalla σύνκλητος, e dalla δεσμός (assemblea popolare) che è stato inciso con quelli di Elea (Velia) e di Pella su una stele, opistografa, che è stata ritrovata da Rudolf Herzog, fig. 2, il 14 ottobre del 1902 davanti all’Asclepieion di Κῶ insieme ad altre stele recanti copia dei decreti delle città greche e dei Re ellenistici, è stato ottimamente analizzato al riguardo della citazione nel testo della presenza dell’arconte1 come magistrato della città di Neapolis  indicando che in quella fase, III secolo a.C., la

venerdì 2 dicembre 2022

Archeologia e storia della Sardegna. Il Castello di Burgos. Articolo di Daniele Vacca.

Archeologia e storia della Sardegna. Il Castello di Burgos.

Articolo di Daniele Vacca.

Il castello di Burgos fu costruito dal nuovo sovrano Gonnario II nel 1130 grazie all’aiuto del suocero, Ugo di Pagano Ebriaci, e dei cognati che l’avevano scortato al suo rientro nell’Isola. Gonnario II, infatti, aveva deciso di lasciare la sua residenza fortificata di Ardara, capoluogo del Regno, per trasferirsi nella solida fortezza che egli aveva progettato e fatto realizzare perché non si sentiva più al sicuro dai propri nemici, soprattutto dalla potente famiglia degli Athen che lo riteneva un usurpatore e che era già in forte contrasto con il sovrano defunto. L’imponente struttura fortificata si erge sulla sommità di un aspro colle roccioso situato alla base del versante sud-occidentale del monte Rasu. L’importanza strategica di questo territorio era dovuta al fatto che, essendo la curadoria posta al