Diretto da Pierluigi Montalbano

Ogni giorno un nuovo articolo divulgativo, a fondo pagina i 10 più visitati e la liberatoria per testi e immagini.

Directed by Pierluigi Montalbano
Every day a new article at the bottom of the 10 most visited and disclaimer for text and graphics.
History Archaeology Art Literature Events

Storia Archeologia Arte Letteratura Eventi

Associazione Culturale Honebu

Translate - Traduzione - Select Language

venerdì 26 maggio 2023

Vivara tra archeologia e Riserva naturale*. Articolo di Felice di Maro

Vivara tra archeologia e Riserva naturale*

Articolo  di  Felice  di  Maro


Fig. 1, da C. Giardino, T. Zappatore, in   AA.VV., Missione Archeologica

Vivara Aspetti della Ricerca Scientifica degli Ultimi Anni, in Bollettino
di Archeologia on line Direzione Generale Archeologia, Belle Arti E Paesaggio
XI, 2020/1-4, p.58, fig.54, a p.57 la presentazione con descrizione,

a: frammento di minerale metallico, dallo scavo subacqueo, inv. V00S11M/1;
b: diffrattogramma della mineralizzazione ferrosa inv.
V00S11M/ p.58 fig.54;
(https://bollettinodiarcheologiaonline.beniculturali.it/numeri-1-4-2020-anno-xi/).

ABSTRACT - Vivara. Islet connected with the island of Procida (Italy, in Campania, Gulf of Naples) by a pier that can only be traveled on foot. Archaeological excavations have documented Mycenaean and pre-Mycenaean presences dating from the 16th to the 13th century. B.C., highlighting stable population phases documented by a hut village, Punta d'Alaca, already from the beginning of the 17th century B.C.

It presents important naturalistic features such as flora and fauna and a part that has remained intact of the Mediterranean forest in the north-eastern section. The finds of the archaeological excavations begun in 1976 are kept in the Civic Museum of Procida. In this article some archaeological finds are presented and some naturalistic assets that characterize this islet are outlined.

Dopo anni di lotte ambientaliste l’isolotto di Vivara è oggi «Riserva Naturale Statale Isola di Vivara» grazie al Decreto del 24 giugno 2002: Istituzione della riserva naturale statale dell'isola di Vivara, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale italiana n. 225 del 25 settembre 2002.

Questo atto istituzionale è stato molto importante perché all’archeologia e alla storia con pari dignità scientifica, i vari aspetti naturali come la flora e la fauna sono stati maggiormente indagati e costituiscono con l’archeologia un unicum culturale in quanto Vivara è oggi è uno dei siti più importanti per lo studio dei rapporti tra il mondo miceneo e le culture del Mediterraneo occidentale dell'età del

venerdì 12 maggio 2023

Miniera di Sos Enattos, una ricerca etimologica. Articolo di Antonio Salezzari

Miniera di Sos Enattos, una ricerca etimologica

Articolo di Antonio Salezzari

Vediamo quale dovrebbe essere il significato del nome di questo sito di recente assurto agli onori delle cronache per la possibile installazione dell'Einstein Telescope svelandone la potenza evocativa della parola.

Intanto “enattos” lo sentiamo come un sostantivo maschile plurale, così evidenziato anche dall'articolo che lo precede, poi osserviamo che nel panorama dei toponimi sardi il Geoportale Sardegna, salvo che a Lula, non lo riporta altrove. Anche al singolare solo ad Alà dei sardi troviamo “Enattu e conchedda” e “Senatu (s'enatu?) tenniru” entrambi riferiti a regione geografica. Mentre più comuni sono enatzu, benatzu, benazzu, benazzus, quasi sempre nomi di una regione geografica e di

venerdì 5 maggio 2023

L'arco composito di Ulisse era di tipologia sarda? Articolo di Pierluigi Montalbano.

L'arco composito di Ulisse era di tipologia sarda?

Articolo di Pierluigi Montalbano.

A differenza di Itaca, la Sardegna era terra di arcieri. Nel racconto di Omero scopriamo che nessuno riesce a tendere la corda, solo Antinoo intuisce che l’arco per funzionare deve essere prima scaldato e ingrassato, per cui ordina che sia acceso il fuoco, ciononostante, tutti i Proci provano inutilmente a tenderlo per cui Antinoo, per evitare altre brutte figure, propone di rinviare la gara all’indomani, con la scusa che, evidentemente, il dio Apollo non vuole che si faccia sfoggio di bravura nel giorno della sua festa. Dopo aver fatto sbarrare le porte della reggia per iniziare la mattanza, Ulisse prende l’arco e inizia a palparlo accuratamente; nessuno a Itaca aveva mai visto un grande arco di quel tipo, non era un semplice pezzo di legno ricurvo con una corda tesa alle estremità, Omero ci racconta che era molto più complesso, assemblato con legno e corno animale, e la corda veniva tesa con forza, aiutandosi col ginocchio per fare leva e riuscire a invertire la forma rispetto alla sua curvatura naturale nella posizione di riposo. A quel punto Ulisse infila la corda, già preparata con due cappi legati in due scanalature alle estremità (un'operazione che richiedeva tecnica, esperienza e addestramento), prende la mira, scaglia la freccia e infila al primo colpo gli anelli delle dodici scuri, tra lo stupore generale. Un'istante dopo, Telemaco gli si mette accanto e inizia la strage. I sardi rappresentati nei bronzetti sono formidabili arcieri che utilizzano vari strumenti, e fra essi c'è la tipologia di arco usato da Ulisse, lo usa l'arciere di Urzulei.

Sardegna. Parco archeologico di Monte Baranta. Articolo di Pierluigi Montalbano

Sardegna. Parco archeologico di Monte Baranta.

Articolo di Pierluigi Montalbano

Nel golfo di Alghero, in territorio di Olmedo, c'è un altopiano in trachite che nella sommità ospita un interessante sito archeologico costruito nell'età del rame, circa 4500 anni fa. Si tratta del complesso megalitico di Monte Baranta, caratterizzato da un recinto-torre, edificato sul margine dello strapiombo, e da una poderosa muraglia lunga 100 metri che protegge il villaggio. Il monumento a forma di ferro di cavallo presenta due grandi portali rettangolari che attraverso un corridoio lungo 4 metri immettono in un ampio cortile che si affaccia sulla scarpata. La funzione di questo edificio è ignota ma una delle interpretazioni più sconvolgenti è che fosse un'area sacra destinata al sacrificio dei vecchi, una pratica conosciuta con il termine geronticidio, tuttavia il mio parere è che l'uccisione dei padri non sia da prendere in considerazione. La presenza delle due porte, invece, suggerisce un rituale più intrigante e utilizzato ancora oggi in vari luoghi: palazzi di potere per l'elezione di un nobile, università per la laurea, conclave per il papa, e altri simili.

È un percorso iniziatico in cui si entra da un ingresso, ci si immerge in una pratica, ammantata di sacralità, che sancisce un cambio di vita, e si esce dall'altro portale investiti del nuovo ruolo. In altre parole, l'iniziato abbandona il ruolo rivestito fino a quel momento, subisce una morte apparente attraverso un rituale sciamanico, risorge a nuova vita e, infine, è autorizzato a fregiarsi del nuovo titolo. Alcuni esempi pratici sono quelli del passaggio dalla pubertà all'età adulta, alla condizione di guerriero, all'elezione di un sovrano o di un papa. Un viaggio in cui si viene illuminati da una simbolica luce sacra e si passa di grado attraverso una prova iniziatica.