Pedalare a Procida: la bicicletta diventa un mezzo per produrre energia elettrica.
Articolo di Felice di Maro
Domenica
15 gennaio, quando verso le ore 20 e 30 circa, il concerto, seguito da me online,
della chiusura di Procida Capitale della Cultura 2022 si è concluso, sul
mio computer sono comparse come ultime immagini del panorama di Procida le Case
Rosa che caratterizzano la skyline
dell’isola, in fig. 2 una illustrazione.
Rappresentano il quadro più bello dell’architettura del Mediterraneo ed è come se queste case, in ideale dialogo s’intende, dicessero: parti pure io resto qui e ti aspetterò. I colori sono sempre belli perché rilanciano allegria, ma solo nell’insieme rappresentano la speranza, il rosa però, è femminile e quindi lancia provocazioni continue a chi è uomo naturalmente, e non raccoglierle è impossibile, ed è forse questa la ragione nascosta della tristezza strisciante post-ecoconcerto che mi ha colpito in quanto ho
raccolto il messaggio, ma poiché per me non si presenta alcuna prospettiva di ritorno, la tristezza è diventata padrona della mia serata domenicale.Sia chiaro. Emigranti e naviganti come è noto non sono sinonimi, sociologicamente sono categorie diverse e fanno i conti continuamente con due tipologie di tristezze, quella degli emigranti è sistemica, mentre quella dei naviganti è strisciante, progressiva quando partono e regressiva quando gli manca non molto per ritornare e quando sono a casa si azzera. Domenica sera però questo schema è saltato perché essendo io emigrante interno ho ricevuto attenzione, senza ragione s’intende, da parte della tristezza strisciante.
Abituato con la tristezza sistemica con la quale combatto continuamente e, vinco sempre io, sia chiaro, ho avuto disagi diffusi perché mentre la tristezza sistemica si presenta in me sempre uguale a sé stessa e alberga dentro di me come una vecchia signora che non cura più il suo look e quindi non ama più farsi vedere in pubblico ed è silenziosa e, si agita e non si agita, e quindi si fa controllare, ma mai ammazzare, purtroppo, quella strisciante invece ha presentato valori progressivi sempre più alti ed è stata ingestibile.
Ora, il fatto in sé, che si è presentata in me la tristezza strisciante significa che si è rotto un equilibrio socioculturale che preesisteva anche se io assicuro sono sempre stato ai margini, ma questa rottura ha provocato in me una crisi aprendo un varco attraverso il quale questa tristezza strisciante è entrata dentro di me e per gestirla non ero attrezzato a canalizzarla per gestirla.
Complice, secondo me, è stato l’ecoconcerto
della band dei Têtes de Bois, in quanto, alla piacevole leggerezza delle
performances degli artisti che si sono
esibiti sul palco, palco che è stato attivato a pedali, ne parlerò più avanti,
spegnendo il computer è calato oltre al silenzio come sempre mi accade quando
seguo questo tipo di manifestazioni, si è presentata questa tristezza
strisciante che è, generalmente, riservata
ai naviganti e non agli emigranti e quindi assolutamente, non dovevo essere io a
riceverla.
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Dell’ecoconcerto della band dei Têtes de Bois ne parlerò più avanti, prima è necessaria qualche osservazione sulla sintesi dell’evento conclusivo di Procida 2022 che è stato presentato con una espressione programmatica denominata “Procida Impara” ecco il link:
(https://www.procida2022.com/evento-conclusivo).
Le principali lezioni -come leggo- sono state, e, in questo lungo anno di sperimentazione e innovazione culturale che hanno guidato il percorso, due:
in ambito culturale cooperare è meglio che competere;
la funzione della cultura è creare legami.
Per la prima condivido pienamente ma è chiaro che occorrono strumenti adeguati di analisi e risorse finanziarie adeguate senza le quali è difficile cooperare, per l’altra ho qualche difficoltà proprio ad accettarla perché contiene componenti vuote in quanto i legami tra enti come Comuni, Regioni e varie che sono classificati come istituzionali sono spesso effimeri in quanto non appena si spengono le telecamere evaporano come bolle di sapone oppure come i palloncini che si danno ai bambini in Villa comunale che spesso volano in cielo, naturalmente quelli tra le persone sono alquanto sicuri, anche se a volte sono deboli in sé, ma quando le persone sono impegnate su programmi condivisi i risultati arrivano, si vedono, e sono per tutti.
È chiaro che le persone impegnate a livello culturale rappresentano esse stesse la cultura e nei vari stadi che essa si articola. Sono anche un riferimento? Ho molti dubbi al riguardo perché la comunicazione spesso si blocca e non raggiunge il grande pubblico però dipende anche dai settori e dagli obiettivi condivisi. Non è, che una volta che i processi culturali si sono attivati è scontato che si formano legami. Certo la sequela degli incontri dà vita ad aggregazioni ma in questa fase Post-Pandemia che vede oscurati ed emarginati anche quasi tutti i processi di riscatto sociale occorre fare di più in quanto cultura significa anche imparare facendo; quindi, capitalizzare le occasioni di incontro è importante per rafforzare le aggregazioni ma non è sempre facile in quanto i legami culturali per formarsi e consolidarsi debbono passare attraverso quell’intreccio dinamico fatto di incontri pubblici e privati e scambi mirati di conoscenze, e proprio quest’ultimi spesso sono ostacolati per svariate ragioni che sono anche sociologiche che fanno perno su differenze sociali che sono diffuse in Italia.
Calando queste osservazioni proprio sull’evento della chiusura di Procida Capitale 2022 devo riconoscere che Procida è stata per me un caso di studio ed il concerto e dintorni è stato, e lo è ancora, un momento d’analisi mirata, ecco il link:
(https://procidainsieme.regione.campania.it/streaming/news/procida-chiusura-2023/).
Il palco a pedali è stato un riferimento importante perché rappresenta una possibile alternativa alla crisi energetica che al di là delle opinioni c’è, e non può essere ignorata, non è che per i concerti la si può mette da parte senza attivare alternative mirate, almeno così io la penso in quanto siamo in una fase congiuntura economica e abbiamo problemi sia economici e sia sociali senza un quadro di prospettive con orizzonti credibili. Ha rappresentato nell’insieme un riferimento non solo musicale, importante e di qualità, ma anche una spia che si sta formando in Italia una diversa aggregazione sociale e in tempo reale ha caratterizzato la chiusura delle manifestazioni di Procida 2022 e per certi aspetti è stato un surplus in ordine al ciclo degli incontri e alle aggregazioni collaterali delle manifestazioni che sono state fatte.
I messaggi inviati sono stati tanti e non mi è possibile presentarli tutti però quello lanciato da Marianna Ferri, fig. 1, penso che sia stato il più importante almeno come io ho interpretato:
mentre pedala mostra con la mano destra il segno della vittoria.
La mia interpretazione
è che, Pedalare, e per questo concerto s’intende, per Marianna Ferri ha significato
vincere, e mi piace perché la vittoria c’è stata ed è stata davvero di tutti, e
… per tutti: rappresenta anche l’inizio di un nuovo percorso esistenziale verso il futuro?
L’interrogativo è lanciato. No comment!
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Dalla band dei Têtes de Bois ho ricevuto una mail come risposta ad alcune mie richieste (accolte e ringrazio) con informazioni di rilievo, ecco il testo:
«Volevamo precisarle infine che normalmente l'energia prodotta dai circa 90 ciclisti del pubblico basta ad alimentare non solo le luci, come vedo nel suo scritto, ma tutto ciò che serve allo spettacolo, quindi anche l'impianto audio e le eventuali proiezioni. Per l'evento di Procida in particolare, visto il sovradimensionamento dell'istallazione, il numero di artisti con relativo cambio palco e il ledwall che è particolarmente energivoro, i pedali hanno azionato esclusivamente la parte audio e non il resto».
Il palco a pedale come è stato possibile?
Montato
in Piazza Marina Grande è stato ideato dalla band Têtes de Bois, e
rappresenta il primo eco-spettacolo al mondo alimentato dal pubblico in
bicicletta. L’energia elettrica che rende possibile l’esibizione dei musicisti è
stata generata da novanta spettatori, ciclisti volontari, che, con le loro
biciclette agganciate a uno speciale cavalletto collegato a una dinamo, fig. 3,
hanno pedalato per tutta la durata dello spettacolo.
In pratica l’energia del singolo è diventata energia collettiva e in questo modo si è dato vita allo spettacolo. La bicicletta, da mezzo per spostamenti in città in situazioni ordinarie, a Procida è stata montata in posizione statica ed è diventata un mezzo per produrre energia elettrica per alimentare un concerto. C’è da osservare che imbarcarsi con la propria bicicletta e raggiungere Procida e assistere ad un concerto e pedalare è una svolta negli stili di vita perché in generale non esiste andare ad un concerto ed essere protagonisti. I volontari che hanno pedalato per il concerto sono venuti a Procida con la propria bicicletta per essere nell’insieme anche protagonisti della volata finale di Procida Capitale Italiana della Cultura 2022.
I requisiti della bicicletta:
una ruota da 24’’ a 29’’ per essere agganciata ai cavalletti e posizionata sui rulli collegati al palco.
Naturalmente come si vede in fig. 5, si tratta di
biciclette normali come ci capita di vederle ogni giorno. Dell’aggancio se ne
sono occupati i tecnici del palco e non potevano essere a pedalata assistita
cioè con sensori che rilevano all'istante la forza che si mette
sui pedali che viene codificata con l’impiego di una centralina calibrando il
sostegno che si restituire al ciclista, oppure elettrica e né rimossa durante lo spettacolo,
durato circa 2 ore, ma potevano darsi il cambio con un accompagnatore o altra persona presente nel
pubblico che voleva pedalare, qualora ci fosse stato chi voleva darsi il cambio
durante la pedalata bastava segnalarlo ai volontari a disposizione.
Nel comunicato, presente sul sito di Procida Capitale 2022 si legge che si potevano essere accolte fino a 6 biciclette di bambino, ruota 20′′ e si doveva prenotare , dalla terraferma, il 12 gennaio 2023 ed entro le 23:59, da Marina Grande, di fronte al cinema Procida Hall per permettere ai tecnici di agganciare le biciclette recate a Piazza Marina Grande dalle 15.00. L’inizio dello spettacolo previsto alle ore “17:00” in online si è atteso un po’. Importante: la prenotazione è stata singola, vale a dire solo per la propria bicicletta.
Ci saranno discussioni su questo palco a pedali sia perché coinvolge in maniera diversa gli spettatori rispetto concerto in sé, e sia perché è nata una nuova tipologia di partecipazione mirata ad una manifestazione pubblica che si voglia o no, quella di un concerto è caratteristica della nostra società contemporanea. Avrà applicazione in altre tipologie di manifestazioni?
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Il concerto si è caratterizzato per il
trionfo del jazz, hanno partecipato vari musicisti di jazz e non solo, e si
sono alternati sul "Palco a Pedali" con coinvolgenti esibizioni, Stefano
Di Battista,
Nicky Nicolai,
Fabrizio Bosso, Julian Oliver Mazzariello,
e i cantautori campani Francesco Di Bella,
Giovanni Truppi,
Giovanni Block e gli
'A67, in fig. 4, un momento del concerto.
Procida
è un’isola del Tirreno situata all' imbocco del Golfo di Napoli, fra Ischia a
ovest e Capo Miseno a est. Ad ovest di Procida e collegato con un ponte
guardando verso Ischia, c’è l'isolotto disabitato di Vivara, completamente
ricoperto di quella nota vegetazione denominata macchia mediterranea. Dichiarato
Riserva naturale è chiuso al pubblico per mancato rinnovo del protocollo con i
proprietari recentemente dichiarati tali da due sentenze, della Cassazione e del
Tribunale di Napoli.
Procida è di origine vulcanica, e si possono tuttora riconoscere nei suoi tipici golfi a mezzaluna, le tracce degli antichi crateri, le fonti parlano di 5 o 7 crateri. Il suolo è costituito da tufi giallastri in profondità e da uno strato di tufo grigio in superficie, raggiunge un'altezza massima di 91 metri ed è obiettivamente piatta, le case sono policrome ma si evidenzia il rosa come presentato in inizio di quest’articolo che ha una sorta di potere magico. Con la vegetazione si fonde quella tipica architettura mediterranea con il mare limpido e splendente e si generano scorci paesaggistici che una volta visti diventano indimenticabili.
Pedalare a Procida, isola di quattro chilometri quadrati circa, potrebbe forse aver tratto in inganno come titolo di quest’articolo, ma davvero a Procida domenica 15 gennaio si è pedalato molto, come mostra la fig. 5: è un’immagine generale del concerto, che però per me idealizza il manifesto iconografico di Procida 2023 ed ha un aggancio ideale con il suo passato che ha il suo focus sull’isolotto di Vivara che con le sue presenze archeologiche micenee, XVII-XV secolo a.C., rappresenta una risorsa dell’isola ed è come un chiodo sul territorio sul quale ogni ricerca sui traffici nel Mediterraneo in età antica deve necessariamente fare perno.
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