Sardegna, archeologia. Il pozzo Is Pirois di Villaputzu.
Il pozzo sacro Is Pirois, in agro di Villaputzu, nella Sardegna sud orientale, tuttora funzionante vista la vicinanza al corso d'acqua sottostante. Si nota un suggestivo contrasto di materiali diversi: scisti di 500 milioni di anni fa, usati per la facciata, e rocce metamorfiche (porfiroidi) antiche 470 milioni di anni per la scala rovescia. Oltre alla policromia, è evidente la ricerca di una bellezza architettonica che offre un impatto emotivo al visitatore, il quale percepisce subito di trovarsi davanti a un luogo magico. Spicca l'architrave in roccia magmatica (granito rossastro) antico 350 milioni di anni, che si staglia sull'ingresso. L'area prospiciente il monumento mostra un bacile per l'acqua con al centro una coppella. Uno dei rituali praticati era il controllo della quantità d'acqua nel sottosuolo mediante la misurazione di un preciso fenomeno legato al sole. I raggi penetrano attraverso la struttura in pietra posta sopra il pozzo e si riflettono sullo specchio d'acqua andando a illuminare la scala rovescia. L'angolo a V formato dal raggio diretto con il raggio riflesso si amplia o si riduce secondo il livello d'acqua presente. Da metà febbraio a metà marzo, inoltre, un raggio di sole attraversa una piccola fessura della scala rovescia e illumina il bacile di fronte all'ingresso, una ierofania che certamente veniva enfatizzata con rituali che coinvolgevano sacerdoti e comunità.