Uno Speciale per Eduardo De Filippo
Articolo di Felice Di Maro
Nelle
edicole di Napoli è comparso un Supplemento al giornale Il Mattino con 16
articoli che hanno celebrato Eduardo De Filippo a quarant’anni dalla morte. Ho pensato di fare
un articolo anche per i momenti più salienti della vita di Eduardo, delle
commedie e dei luoghi di Napoli.
Con la collaborazione della “Fondazione Eduardo De Filippo” Il Mattino, quotidiano di Napoli, giovedì 31 ottobre ha pubblicato un Supplemento al giornale dedicato al ricordo di Eduardo, a quarant’anni dalla morte. 24 pagine con articoli di Tommaso De Filippo, Lina Sastri, Titta Fiore, Vincenzo Salemme, Tommaso La Pera, Mario Martone, Sergio Rubini, Francesco Somma, Massimo Ranieri, Luca Miniero, Vittorio Del Tufo, Eduardo De Angelis, Geppi Glijeses, Mimmo Borrelli, Antonio Sinagra, Gabriele Russo. Qui si presentano alcune osservazioni su alcuni articoli e della figura artistica di Eduardo che è stato un personaggio, secondo me unico, oltre che è stato un attore, scrittore, compositore di commedie e poeta ed
è stato Senatore a vita nominato da Sandro Pertini.
Non
risiedo a Napoli e per quanto posso seguo le vicende culturali della città e
umilmente penso che sia stato importante che almeno nella sua città, sia stato
pubblicato a quarant’anni dalla morte una pubblicazione che seppur modesta come
può essere considerato un Supplemento a un giornale, ha però un valore aggiunto
ed è entrato a pieno titolo nella
storiografia eduardiana perché la nostra storia deve vivere con noi e con le
nostre tensioni culturali al di là anche dei confini geografici locali e
soprattutto dalle fasi della politica che non sempre hanno avuto relazioni con le
dinamiche che agitano il quadro storico-culturale di Napoli. L’attenzione ai
personaggi che hanno avuto un ruolo obiettivamente importante per la formazione
e lo sviluppo della Nostra Repubblica
soprattutto a livello culturale è importante ricordarle e conoscerne la loro
biografia e le loro opere.
Il
Supplemento dal titolo “Speciale Il Mattino - De Filippo Quarant’anni dopo”
in prima pagina presenta un articolo di Tommaso De Filippo, Presidente della
Fondazione Eduardo De Filippo, che ha centrato con il titolo, “Eduardo è
qui: quando l’assenza diventa presenza” che le tensioni culturali di quanti
hanno conosciuto Eduardo e lo ricordano sono ancora vive e per i giovani che lo
hanno letto nei vari libri e hanno visto le sue commedie che sono state
trasmesse dalla Rai è un momento di approfondimento. Tra le varie notizie,
l’attenzione sui diritti dei testi delle commedie è davvero importante perché è
giusto che le commedie di Eduardo non vengano stravolte. I personaggi che hanno
firmato gli articoli successivi sono noti e non mi è possibile presentare tutti
i loro articoli che descrivono non solo i loro ricordi ma parlano del presente
come l’articolo di Sergio Rubini, p.9, che sta preparando un film dedicato al
trio: Eduardo, Titina e Peppino. Nel Supplemento si colgono anche tensioni e interpretazioni
poco note delle sue commedie come “La grande magia” una commedia del 1948 che
Gabriele Russo, p.23, ha offerto una recensione dei significati con
osservazioni critiche che vanno approfondite. Francesco Somma, p.9, Direttore
della Fondazione Eduardo De Filippo, presenta un articolo che va discusso
perché riguarda un tema molto dibattuto, ecco il titolo: “Fuitevenne: dietro
quel grido c’era un invito a sprovincializzarsi”. Fraintendimenti? No! Attenzione!
Oggi è storia ma posso dire che da emigrante interno non ho mai condiviso quell’uscita
di Eduardo e non la condivido neppure oggi. Quella, come dire, esternazione di
Eduardo all’epoca fece molto rumore perché, quando si lascia la propria città si
perdono diritti esistenziali che sono anche politici che a volte (ma quasi
sempre) è impossibile riacquistarli se non per caso, quindi, mai dire sì
all’emigrazione forzata come purtroppo per Napoli è avvenuto grazie, sia
chiaro, non certo per Eduardo s’intende ma per i vari partiti che hanno
amministrato Napoli e per i personaggi politici che poi, alcuni sono diventati
statisti di alto grado. Non entro nel merito dell’articolo del Direttore della
Fondazione, lascio il commento ai cultori di Eduardo, quelli che sono nati a
Napoli e non hanno mai lasciato la città. La storia di Napoli è anche storia
della Nostra Italia ed è stata caratterizzata negativamente dall’emigrazione
che non è soltanto quella verso altri Stati ma anche verso le altre regioni,
non è una mobilità volontaria ma à un’emigrazione con caratteristiche
sociopolitiche negative, quella frase di Eduardo lanciata da un artista quale
lui era, era rivolta ai giovani attori che gli avevano chiesto consigli per il
loro futuro professionale, ma poi è stata lanciata dai media continuamente ed è
diventata una specie di luogo comune negativo e merita di essere cancellato
anche se non è facile, ma proviamoci.
La
biografia di Eduardo De Filippo è complessa, era nato il 26 maggio del 1900, e non
il 24 come viene riportato dalle enciclopedie [1] da Luisa De Filippo figlia di
commercianti di carbone e da uno dei commediografi e attori più famosi del
tempo: Eduardo Scarpetta. I due non erano sposati, Scarpetta era infatti marito
di Rosa De Filippo zia di Luisa ed aveva già tre figli: Domenico (nato da
una relazione di Rosa con il re Vittorio Emanuele II), Maria (nata dalla
relazione di Eduardo con una maestra di musica) e Vincenzo. Luisa metterà al
mondo nel 1898 Annunziata (Titina), Eduardo e nel 1903 Giuseppe (Peppino). Eduardo,
come sua sorella e poi come Peppino, calca il palcoscenico fin da bambino: il 6
febbraio 1906 debutta al Teatro Valle di Roma nella parodia
dell’operetta La geisha di Sidney Jones [2]. Eduardo è stato sempre
un attore per tutta la sua vita ed ha sempre avuto una sua compagnia ed ha
sempre analizzato la realtà della società napoletana ma nelle sue commedie ha
presentato anche la realtà sociale più generale. Il momento di svolta è stato
una commedia, “Napoli milionaria” del 1945 presentata al teatro San
Carlo di Napoli il 15 marzo poche settimane
prima della liberazione, da allora una frase ha caratterizzato la nostra Italia: “Ha dda
passà 'a nuttata” [3] cioè, deve trascorrere la notte, e bisogna sopportare le
difficoltà della vita con la speranza che si risolvano “'A guerra nunn'è
fernuta” (la guerra non è finita). Da allora Eduardo è stato un riferimento obiettivamente
sociopolitico e non soltanto artistico tanto che poi alla fine quasi al termine
della sua carriera venne nominato Senatore a vita il 26 settembre del 1981 da
Sandro Pertini, Presidente della Repubblica. È stato per lui certo un impegno
di tipo diverso e cioè politico-istituzionale e si è dedicato con grande
impegno alla lotta contro la delinquenza minorile per una legge che salvaguardasse
i minori dando a loro l’opportunità di studiare e di imparare un mestiere [4].
Le
sue commedie sono state tante e non è possibile elencarle tutte. Il 31 ottobre
del 1984 Eduardo De Filippo morì e ci ha ha lasciato un'enorme
eredità drammaturgica e non solo che continua a risuonare idealmente in teatro,
in tv, giovedì 31 ottobre è stato celebrato nel teatro San Ferdinando con la
proiezione gratuita “Questi fantasmi” in versione restaurata dal Centro
Sperimentale di Cinematografia, “Cineteca Nazionale”, Un'iniziativa del Teatro
di Napoli presieduta da Luciano Cannito e diretta da Roberto Andò, per rendere
tributo anche ad un altro anniversario, i 70 anni dall'apertura del San
Ferdinando [5]. Come è noto, il teatro San Ferdinando fu da lui acquistato dopo
la fine della guerra e rinnovato a sue spese. È importante presentare qui la
sua ultima commedia “Gli esami non finiscono mai” che fi presentata il
21 dicembre del 1973 al Teatro della Pergola di Firenze dopo due anteprime
riservate ai giovani sotto i 21 anni [6]. La commedia è stata un’innovazione e
al di là dal titolo che è entrato si può dire nel linguaggio comune Eduardo
mette sulla scena i vari gradi delle prove della nostra vita , da quello degli
studi e del matrimonio e di una possibile relazione extraconiugale e in finale
la prova della morte che è un momento della vita.
Meritano
attenzione i luoghi di Napoli legati alle commedie e alla biografia di Eduardo
[7], soprattutto prima che egli si trasferisse a Roma dove è morto. Il
luogo di nascita di Eduardo non pare sia pienamente acquisito anche se per le memorie di Peppino De
Filippo contenute nella biografia “Una famiglia difficile” si è pensato
a Piazzetta Ascensione, sul retro del palazzo di via Vittoria Colonna
numero 4 appartenente a Eduardo Scarpetta, il grande commediografo e attore,
padre naturale dei fratelli De Filippo. Ma si è indicato anche via
Bausan come casa natale di Eduardo, recenti ricerche hanno individuato
in via Vittoria Colonna n. 14 l'abitazione in cui Eduardo nacque e
visse con la madre Luisa De Filippo, sarta teatrale e amante di Scarpetta.
Sì, il palazzo in cui abitò lo storico e politico Giustino Fortunato, ma
che al tempo risultava come civico numero 5 e aveva certamente un aspetto
diverso dall'attuale. In via Filangieri, vi è un altro luogo eduardiano poco
ricordato, l'attuale cinema Filangieri che era il Teatro Kursaal, dove dal
21 dicembre del 1931 andò in scena una delle commedie più amate di Eduardo: “Natale
in casa Cupiello”. Un successo immediato che decretò il lancio nazionale
della Compagnia del Teatro Umoristico dei fratelli de Filippo. I
luoghi eduardiani sono diversi [8] ma c’è il Vico San Liborio 80 che è davvero
particolare, nei pressi di piazza Carità, lì in un basso, viveva la
vera Filumena Marturano, una prostituta che negli anni della Seconda
guerra mondiale ispirò Eduardo a scrivere il relativo capolavoro, la storia di
una donna che riesce a far riconoscere e far mantenere i suoi figli da parte
del facoltoso Mimì Soriano. Un dramma che fu portato anche sullo schermo
da Vittorio De Sica con la versione che ne diede il “Matrimonio
all'italiana”, interpretato da Sophia Loren, il cui volto oggi non a caso
figura all'esterno del civico 80 di vico San Liborio. Diversi altri sono i
luoghi eduardiani a Napoli, tra cui spicca il Teatro San
Ferdinando che egli rilevò dopo i bombardamenti della guerra e per la cui
rinascita finì per indebitarsi.
Il
Supplemento non poteva contenere tutto e un vuoto, umilmente, secondo me c’è e
riguarda le lezioni che Eduardo ha fatto all’Università La Sapienza di
Roma. Com’è noto, dal professor Ferruccio Marotti, allora direttore
dell’Istituto del Teatro e successivamente del Teatro Ateneo, fu invitato a tenere
un ciclo di lezioni di teatro che furono registrate integralmente e oggi sono
conservate nell’Archivio Audiovisivo dello Spettacolo presso il Labs
(Laboratorio Audiovisivo dello Spettacolo) diretto dal professor Stefano
Locatelli. Queste registrazioni
costituiscono uno straordinario documento nel quale si può leggere la storia,
l’arte e l’umanità di Eduardo. Oltre alle lezioni si sono conservati alcuni
frammenti dell’incontro tra Eduardo e Carmelo Bene, nel 1981 misero in scena un
recital doppio, nel quale Bene proponeva al pubblico la sua Lectura Dantis,
Eduardo recitava le sue poesie. Questa rara testimonianza della loro
collaborazione risale al biennio 1981-82, un periodo in cui il recital fu
portato in tournée in diverse città fino alla rottura dei rapporti fra i due. C’è
anche la presentazione di Eduardo della Tempesta di William
Shakespeare, da lui recitata in napoletano [9]: l’alba del futuro? Fino ad oggi
però non si è visto.
Note:
[1] (https://www.ilmattino.it/cultura/libri/eduardo_de_filippo_compleanno_atto_nascita-7425222.html).
[2] (https://www.fondazionedefilippo.it/eduardo-de-filippo/).
[3] E. De
Filippo, “I capolavori di Eduardo” ed. Einaudi, 1973,
p.238.
[4] (https://www.fondazionedefilippo.it/eduardo-de-filippo/).
[5](https://www.ilmattino.it/spettacoli/cinema/eduardo_de_filippo_40_anni_morte_iniziative_napoli_e_roma-8448227.html).
[6] (https://www.valeriotagliaferri.it/gli-esami-non-finiscono-mai-di-eduardo-de-filippo/).
[7] (https://www.ilmattino.it/rubriche/scoprinapoli/scopri_napoli_luoghi_eduardo_de_filippo_rubrica_marco_perillo-8450323.html?refresh_ce).
[8] (https://www.ilmattino.it/video/glocal/la_napoli_di_eduardo-8450434.html).
[9](https://festival.ilcinemaritrovato.it/film/eduardo-de-filippo-lezioni-di-teatro-alluniversita-sapienza-di-roma/).
P.S.: Il Supplemento su Eduardo De Filippo è
stato pubblicato insieme al giornale Il Mattino di giovedì 31 ottobre 2024 in
distribuzione nelle edicole della Campania e Roma, non è in Rete è disponibile però
in: (https://shop.ilmattino.it/ricerca).
Si ringrazia Ciro Connola per avermelo
inviato.
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