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mercoledì 18 settembre 2024

Archeologia della Sardegna. Pani Loriga

Archeologia della Sardegna. Pani Loriga 


L'antico insediamento di Pani Loriga si trova vicino a Santadi, in posizione strategica su una collina che dista circa 20 km dal mare di Sulky (Sant'Antioco) con cui è in contatto visivo. Le prime tracce risalgono al IV millennio a.C., come testimonia la necropoli di domus de janas utilizzata fino al Bronzo antico. Sono presenti anche fondi di capanna dell'età del rame, un menhir e delle coppelle legate ad un culto prenuragico. Il promontorio è  dominato dal Nuraghe Diana, un edificio a corridoio del XVI a.C. che consente il controllo visivo fra la linea di costa e l'hinterland, ricco di risorse minerarie e adatto alle

attività agropastorali. L'abitato dell'età del Ferro comprende una necropoli rupestre a incinerazione e un’area sacra. Il rituale funerario prevedeva che dopo la cremazione le ceneri venivano deposte in una fossa scavata nel terreno o nella roccia. Una tomba a fossa del VI a.C. conteneva i resti di un’incinerazione deposti sopra due individui inumati di cui si riconosce il corredo individuale: una brocca trilobata con decorazione a bande concentriche nere e bianche su fondo rosso per il primo, mentre il secondo indossava monili come orecchini, collane, bracciali, anelli e fibule. 


Un'altra sepoltura (Tomba 23) presenta tre pendenti in argento: due del tipo “a cestello” e uno a lamina rettangolare che raffigura un “idolo a bottiglia”. L'acropoli era nel settore più alto del colle, su un ampio pianoro dominato dal Nuraghe Diana, dove è stata trovata una piccola cornice a gola egizia che suggerisce la presenza di un tempio. Le strutture a casamatta messe in luce sull’acropoli appartengono a un complesso polifunzionale destinato alla preparazione e allo stoccaggio degli alimenti. In uno degli ambienti sono stati portati alla luce un vaso rituale e una brocca (kernos) con supporto circolare su cui erano posizionati otto vasetti di forma globulare. Nel villaggio c'è una casa con basamento in pietra e alzato in mattoni crudi (ladiri) che sorreggeva un tetto piano in argilla poggiato su una trama di assi e tronchi di legno. Al momento della costruzione, nel VI a.C., fu praticato un rituale che prevedeva la deposizione in entrambi i vani di una pentola sotto il pavimento e vicino a una parete. 


L'ingresso portava a un cortile dotato di forno (tannur) per la cottura del pane. In uno degli ambienti interni c'erano 15 anfore da trasporto, varie pentole, piatti, coppe e grosse teglie lavorate a mano. Tutto il materiale era sparso sul pavimento come se la casa fosse stata abbandonata precipitosamente. Un'altra zona di Pani Loriga si trova oltre una piccola valle che separa le ripide pareti dell’Acropoli dal ripiano roccioso dell’Area Sacra. Questo spazio di circa 1000 metri quadrati ospita un complesso di ambienti quadrangolari, alcuni cortili e delle stradine, forse si tratta di un antichissimo mercato. Sul fondo di una sala c'è una banchina su cui erano stati deposti alcuni ex-voto che dovevano contenere sacrifici o resti di pasto ovi-caprini, bovini, suini e cervi. 



Fra le ceramiche abbiamo una coppa di produzione etrusca e un pregiato skyphos attico del 500 a.C. per il vino. Analisi biochimiche effettuate sui contenitori, con capienza dai 40 ai 55 litri, hanno testimoniato la conservazione dell’olio, del vino rosso e del formaggio. In un grande spazio aperto venivano cotte focacce di pane all’interno dei caratteristici tannur. In molti ambienti scavati compaiono ossa di cervo e di ovicaprini. Il repentino abbandono durante il IV secolo a.C. potrebbe essere motivato dalle guerre che hanno interessato l'isola poco prima della conquista romana. Nella necropoli punica c'è un sepolcro (Tomba 146) che presenta una caratteristica costruttiva che si trova anche a Monte Sirai e Sulky: la base di un pilastro al centro della camera, che aveva la funzione di sostenere il soffitto. Il rituale legato a queste sepolture è quello dell’inumazione in sarcofagi lignei o di pietra, accompagnato con cerimonie purificatrici e offerte. 


Successivamente, il portello di accesso alla camera funeraria era richiuso e nel corridoio venivano gettati i vasi utilizzati nel banchetto funebre. Tali cerimonie erano ripetute ogni volta che la tomba veniva aperta per ospitare un nuovo defunto. L’insediamento punico di Pani Loriga si completa con la presenza di un’Area Sacra localizzata sul versante orientale della collina.

Immagini da: La Sardegna fenicia e punica, a cura di Michele Guirguis, Ilisso editore




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