La cronologia dei sovrani egizi è stata ricostruita grazie documenti di varie epoche, soprattutto papiri, compilati dai sacerdoti, come il Papiro dei re, conservato a Torino, che ci dà la cronologia dalla prima alla XVII dinastia. Le piramidi sono il risultato di un’evoluzione delle tecniche architettoniche durata più di cento anni, a partire dalle tombe rettangolari chiamate mastaba (usate nella I e II dinastia, attorno al 3000 a.C.), con le facce laterali inclinate e il tetto piano. Poi si è
mercoledì 15 marzo 2017
Archeologia. Come, quando e perché in Egitto fu costruita la piramide di Cheope a Giza?
Archeologia. Come, quando e perché
in Egitto fu costruita la piramide di Cheope a Giza?
La piramide di Giza fu costruita appositamente per seppellire
il faraone Cheope. Sul periodo in cui il monumento fu costruito, gli archeologi
non hanno dubbi: su alcuni dei blocchi di calcare che costituiscono la piramide
è infatti scritto il nome del faraone Cheope (Khufu) in geroglifici. Si tratta
di una specie di sigillo con cui venivano segnati alcuni massi estratti dalle
cave e destinati alla piramide stessa, e Cheope, secondo re della IV dinastia,
regnò dal 2590 al 2567 a.C., nel periodo in cui le piramidi erano
usate come tombe reali (della III alla XVII dinastia, cioè dal 2650 al 1567 a.C.).
La cronologia dei sovrani egizi è stata ricostruita grazie documenti di varie epoche, soprattutto papiri, compilati dai sacerdoti, come il Papiro dei re, conservato a Torino, che ci dà la cronologia dalla prima alla XVII dinastia. Le piramidi sono il risultato di un’evoluzione delle tecniche architettoniche durata più di cento anni, a partire dalle tombe rettangolari chiamate mastaba (usate nella I e II dinastia, attorno al 3000 a.C.), con le facce laterali inclinate e il tetto piano. Poi si è
arrivati alla
piramide a gradoni: la prima è stata quella di Saqqarah, eretta per il faraone
Zoser (III dinastia, 2650 a.C.) dall’architetto Imhotep.La cronologia dei sovrani egizi è stata ricostruita grazie documenti di varie epoche, soprattutto papiri, compilati dai sacerdoti, come il Papiro dei re, conservato a Torino, che ci dà la cronologia dalla prima alla XVII dinastia. Le piramidi sono il risultato di un’evoluzione delle tecniche architettoniche durata più di cento anni, a partire dalle tombe rettangolari chiamate mastaba (usate nella I e II dinastia, attorno al 3000 a.C.), con le facce laterali inclinate e il tetto piano. Poi si è
Realizzata 4.500 anni fa è la
più imponente tra quelle che si trovano nella piana di Giza, in Egitto. Oggi è
una delle poche meraviglie di un passato lontano che ancora si possono
osservare. Alta 146 metri, appoggia su una base quadrata i cui lati sono lunghi circa 230
metri. Quando fu costruita era rivestita con pannelli calcarei che vennero
asportati nel corso del tempo per costruire altri monumenti. La mancanza del
rivestimento ha impedito fino ad oggi di ottenere una misura precisa dei lati
della Piramide.
Ora un gruppo di ricercatori
della Glen Dash Foundation, un ente di ricerca che utilizza i più avanzati
sistemi tecnologici per risolvere alcuni problemi archeologici insoluti, ha
pubblicato uno studio su Aeragram che ha permesso di risolvere questo
problema.
Lo studio ha dato modo di
scoprire che il lato est della Piramide misurava originariamente tra i 230,295
metri e i 230,373 metri, mentre il lato ovest doveva estendersi tra i 230,378
metri e i 230,436 metri.
Ciò significa che c’era
una differenza di lunghezza nei lati del quadrato che poteva andare da 8,3
a 14,1 centimetri. «Anche se l’errore fosse stato il massimo che abbiamo
calcolato, i risultati dimostrano che gli Egizi possedevano conoscenze
incredibili per i loro tempo, tant’è che oggi possiamo solo speculare su
come potessero giungere a tanta precisione solo con l’uso degli strumenti che
avevano», ha spiegato Glen Dash, ingegnere responsabile del lavoro.
Per determinare la lunghezza
dei lati della Piramide i ricercatori sono partiti dalle poche lastre di
rivestimento ancora esistenti e i cui bordi toccano la piattaforma su cui è
stata costruita la Piramide stessa. Poi hanno cercato con estrema cura i
“segni” che altri “pannelli di copertura” lasciarono sulla piattaforma della
base. In totale hanno scoperto 84 punti lungo i bordi originali della Piramide. Con quei risultati hanno
utilizzato un metodo statistico per tirare le linee di base della copertura
della Piramide e sono così arrivati alle dimensioni dei lati di base. I
ricercatori continueranno le loro ricerche nella speranza di fare un percorso a
ritroso, ossia partire dalle misure degli edifici per risalire agli strumenti e
al loro impiego e avere così un quadro migliore sul modo in cui lavorano gli
ingegneri di quel tempo.
Fonte www.focus.it
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