Nell’immagine di apertura la pietra che riporta incisioni rupestri del simbolo del coniglio, utilizzato nei calendari, risalente al 1438 a.C., che è stata ritrovata ai piedi del monte El Tepozteco. Ph. Giselle Canto/INAH.
giovedì 29 dicembre 2016
Archeologia. Insediamento di 3500 anni fa scoperto in Messico
Archeologia. Insediamento di 3500 anni fa scoperto in Messico
Ceramiche precolombiane, scheletri umani e resti di dimore e
aree cerimoniali sono parte di quanto gli archeologi hanno riportato alla luce
in dieci lunghi anni di esplorazioni e di ricerche a Tepoztlan, nello stato del
Morelos. Questi ritrovamenti testimoniano un insediamento più antico rispetto a
quelli scoperti fino ad ora, che si può far risalire al 1500 a.C. Questa data è
antecedente a quello che si pensava fosse l’insediamento più antico, ossia
quello di un distaccamento dei
Xochimilca, datato tra il 1500 e il 1200 a.C.
A dare la notizia è stata l’archeologa Giselle Canto
dell’INAH (National Institute of Anthropology and History) che ha diretto
diversi scavi in una ventina di terreni della zona di superficie variabile tra
gli 800 e i 70.000 mq. I queste aree di scavo i ricercatori dell’INAH hanno
ritrovato oggetti molto antichi, alcuni dei quali testimoniano un’occupazione
dell’area che si può collocare tra il 1500 e il 1000 a.C.
A causa dello sviluppo urbano di Tepoztlan, uno dei modi per
proteggere i resti precolombiani è la creazione di riserve archeologiche, sorte
che è potuta toccare a cinque degli appezzamenti di terra esaminati. Tra tutto
quello che è stato ritrovato, gli specialisti dell’INAH hanno dichiarato che i
resti più antichi sono quelli in ceramica.
“Le caratteristiche piuttosto omogenee dei resti ritrovati
non ci permettono di collocarli all’interno di un preciso gruppo culturale. I
resti corrispondono a uno stile ceramico chiamato Tlatilco e ritrovato in tutto
il bacino del Messico, nello stato di Morelos e di Puebla. Non possiamo ancora
determinare se questi resti appartengono a una precisa popolazione, abbiamo
bisogno di informazioni più precise per stabilirlo”.
L’archeologo Jaime Resendiz, anch’egli facente parte del
gruppo di ricerca, ha dichiarato sono state riportate alla luce anche
contenitori, offerte e sculture del periodo “early pre classic”; tra tutti
questi resti spicca in modo particolare una statua cava, raffigurante una
figura femminile.
Nel corso di una recente partecipazione alle conferenze che
sono state tenute in occasione del decimo anniversario del Tepoztlan Center of
Historical Documentation, entrambi gli archeologi hanno fatto riferimento al
ritrovamento di uno specchio di pirite associato a uno degli scheletri che, in
base agli studi svolti, potrebbe essere di una persona anziana di sesso
indeterminato.
“Lo specchio era un oggetto transazionale che aiutava i
deceduti ad entrare nell’altro mondo utilizzando il loro riflesso sulla
superficie dello specchio; quello che è stato ritrovato è un piccolo frammento
in pessime condizioni, che risale alla stessa epoca. ”Insieme allo specchio
sono stati ritrovati anche contenitori, ad esempio brocche, che venivano
utilizzate nei rituali di nascita e di morte e durante il rito del passaggio
all’età adulta. Questi contenitori avevano un buco sul fondo per evitare che
fossero utilizzati nella quotidianità ma fossero invece riservati ai
cerimoniali.
Nei resti delle dimore sono stati ritrovati anche diverse
repliche in sasso e in terracotta di edifici cerimoniali. Oltre a questi è
stato anche ritrovato, tra gli oggetti di maggior valore, anche una pietra
incisa con la rappresentazione del simbolo del calendario del coniglio, che
risale al 1438 a.C., ritrovato ai piedi del monte El Tepozteco.
Per quel che riguarda i ritrovamenti architettonici,
l’archeologo Resendiz riporta che sono stati riportati alla luce i resti di
quattro siti cerimoniali che risalgono al periodo “late pre classic”
(500-100aA.C.), un’epoca in cui Tepoztlan aveva raggiunto i 15.000 abitanti.
“Questo era un protettorato importantissimo, ma nonostante i ritrovamenti non
siamo stati in grado di determinare i gruppi etnici o i popoli che hanno
abitato Tepoztlan durante le sue diverse occupazioni prima dell’arrivo dei
Xochimilca.”
Dissentendo dai risultati di queste ricerche, l’archeologa
Gidelle Canto ritiene necessaria una riformulazione della cronologia del sito
archeologico, visto che le scoperte suggeriscono uno scenario ben più
complesso.
Infine, gli archeologi hanno affermato che: “c’è ancora
parecchia strada da fare, ma quelli che sono venuti alla luce possono essere
considerati i primi ritrovamenti archeologici di una società che ha raggiunto
la considerevole cifra di 15.000 abitanti, dotati di un’organizzazione
strutturata ed eccellente e di uno stile architettonico in continua
evoluzione”, conclude la Canto.
Nell’immagine di apertura la pietra che riporta incisioni rupestri del simbolo del coniglio, utilizzato nei calendari, risalente al 1438 a.C., che è stata ritrovata ai piedi del monte El Tepozteco. Ph. Giselle Canto/INAH.
Fonte: Redazione di Archeorivista
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