Archeologia. Filistei, Peleset, Palestinesi: un nome diverso per indicare le stesse genti. Chi erano al tempo dei Popoli del Mare, 3200 anni fa?
Articolo di Pierluigi Montalbano.
Nella zona dell’attuale
Striscia di Gaza, oggi abbiamo i territori palestinesi. Un tempo, circa 3200
anni fa, erano le terre dei filistei, genti indoeuropee identificabili con i
Peleset che facevano parte della coalizione di Popoli del Mare che attaccarono
l’Egitto regnato dal faraone Ramesse III. Nei bassorilievi egizi sono
rappresentati come guerrieri con scudi tondi, spade, e indossano corazze
leggere e un copricapo piumato. Nella Bibbia sono citati come provenienti dall’Egeo,
precisamente da Creta, l’isola che nei geroglifici egizi è indicata come
Kaftor, la terra dei Keftiu. Una fonte documentaria egizia della fine del XII
a.C., l’Onomastico di Amenope, parla di Peleset insediati nelle
coste
palestinesi, i luoghi filistei biblici. Gli archeologi hanno portato alla luce
ceramiche tardo micenee attribuendole ai filistei che, dopo la guerra contro
Ramesse III, si stabilirono in queste terre. C’è da osservare che nel Bronzo
Finale le stesse tipologie sono documentate anche nelle coste sarde, sicule e
in alcune zone italiche, tanto da suggerire una presenza commerciale filistea
anche nel Mediterraneo Occidentale. Nell’Antica Palestina, tutte le popolazioni
parlavano l’aramaico, quindi è probabile che durante le prime generazioni di
occupazione, i filistei sostituirono la loro lingua originale con quella
locale. La celebre pentapoli filistea comprendeva le
città di Gaza, Ascalona, Asdod, Ecron, Gath, unite in una specie di
confederazione pur se ciascuna aveva un proprio re e opera indipendentemente
dalle altre. Erano maestri nella produzione
di utensili e armi in ferro, determinando, di fatto, l’inizio dell’età del
Ferro. Nella Bibbia troviamo una serie di citazioni in tal senso, ad esempio
nel Primo Libro di Samuele al passo 13:19-21 è scritto:
“Allora non si trovava un
fabbro in tutto il paese d'Israele: «Perché - dicevano i Filistei - gli Ebrei
non fabbrichino spade o lance». Così gli Israeliti dovevano sempre scendere dai Filistei per
affilare chi il vomere, chi la zappa, chi la scure o la falce. L'affilatura costava due terzi di siclo per i vomeri e le zappe e un
terzo l'affilatura delle scuri e dei pungoli”, fonte: Conferenza Episcopale Italiana CEI.
Le città filistee non persero
né la loro indipendenza né il controllo sul territorio costiero fino all'epoca
della conquista da parte degli Assiri. La loro economia era basata
sulla produzione di granaglie, vino e olio, come testimoniato dai ritrovamenti
di macine in pietra, e le attività artigianali tessili e ceramiche erano di
alto livello, con produzioni artistiche raffinate, rosse e nere, stilizzate e
decorate con disegni geometrici. Fra le loro divinità troviamo la Dea Astarte e
il Dio Dagon, padre di Baal, citato nella Bibbia con l’episodio di Sansone che
abbatte le due colonne del tempio a lui dedicato, a Ekron. Entrarono più volte
in conflitto con gli israeliti perché controllavano ampie zone dell’altipiano e dell’entroterra. Nel
Libro dei Re (Samuele, IV-VI), si legge
dell’occupazione dell'intero altipiano efraimitico dopo la
vittoria di Aphek nella pianura di Saron, in cui l'Arca dell’Alleanza cadde in
mano dei Filistei e fu portata come trofeo ad Asdod. Fu il divieto fatto agl'Israeliti di
fabbricare armi la causa dell'unificazione delle tribù israelitiche sotto un
re, Saul, che le condusse alla vittoria. Sempre fonti bibliche (Re, Samuele,
XXXI) raccontano che, nuovamente, gl'Israeliti furono sconfitti e Saul ucciso
col figlio primogenito Gionata a causa dell'allontanamento di David. Questi,
respinto e insidiato da Saul, passò al servizio di Akish, re di Gath.
Successivamente, sempre da fonti bibliche, si apprende che Davide, dopo essersi affrancato dal ruolo di
mercenario del sovrano filisteo Akish, organizzò una rivolta e riuscì a
vendicare le sconfitte inflitte agli Israeliti dai Filistei. Sempre da fonti
bibliche si apprende che già sotto la guida del re Saul, gli israeliti
riuscirono a vincere qualche battaglia sull’altipiano. Il celebre episodio di
Davide che uccide Golia e gli taglia la testa simboleggia proprio la vittoria
sui filistei, tuttavia questi mantennero il controllo di ampie terre fino alla loro
sconfitta da parte degli Assiri guidati da Tiglath-Pileser III nel 732 a.C.
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