mercoledì 9 gennaio 2019

Archeologia. Filistei, Peleset, Palestinesi: un nome diverso per indicare le stesse genti. Chi erano al tempo dei Popoli del Mare, 3200 anni fa? Articolo di Pierluigi Montalbano.


Archeologia. Filistei, Peleset, Palestinesi: un nome diverso per indicare le stesse genti. Chi erano al tempo dei Popoli del Mare, 3200 anni fa?
Articolo di Pierluigi Montalbano.

Nella zona dell’attuale Striscia di Gaza, oggi abbiamo i territori palestinesi. Un tempo, circa 3200 anni fa, erano le terre dei filistei, genti indoeuropee identificabili con i Peleset che facevano parte della coalizione di Popoli del Mare che attaccarono l’Egitto regnato dal faraone Ramesse III. Nei bassorilievi egizi sono rappresentati come guerrieri con scudi tondi, spade, e indossano corazze leggere e un copricapo piumato. Nella Bibbia sono citati come provenienti dall’Egeo, precisamente da Creta, l’isola che nei geroglifici egizi è indicata come Kaftor, la terra dei Keftiu. Una fonte documentaria egizia della fine del XII a.C., l’Onomastico di Amenope, parla di Peleset insediati nelle
coste palestinesi, i luoghi filistei biblici. Gli archeologi hanno portato alla luce ceramiche tardo micenee attribuendole ai filistei che, dopo la guerra contro Ramesse III, si stabilirono in queste terre. C’è da osservare che nel Bronzo Finale le stesse tipologie sono documentate anche nelle coste sarde, sicule e in alcune zone italiche, tanto da suggerire una presenza commerciale filistea anche nel Mediterraneo Occidentale. Nell’Antica Palestina, tutte le popolazioni parlavano l’aramaico, quindi è probabile che durante le prime generazioni di occupazione, i filistei sostituirono la loro lingua originale con quella locale. La celebre pentapoli filistea comprendeva le città di Gaza, Ascalona, Asdod, Ecron, Gath, unite in una specie di confederazione pur se ciascuna aveva un proprio re e opera indipendentemente dalle altre. Erano maestri nella produzione di utensili e armi in ferro, determinando, di fatto, l’inizio dell’età del Ferro. Nella Bibbia troviamo una serie di citazioni in tal senso, ad esempio nel Primo Libro di Samuele al passo 13:19-21 è scritto:
“Allora non si trovava un fabbro in tutto il paese d'Israele: «Perché - dicevano i Filistei - gli Ebrei non fabbrichino spade o lance». Così gli Israeliti dovevano sempre scendere dai Filistei per affilare chi il vomere, chi la zappa, chi la scure o la falce. L'affilatura costava due terzi di siclo per i vomeri e le zappe e un terzo l'affilatura delle scuri e dei pungoli”, fonte: Conferenza Episcopale Italiana CEI.
Le città filistee non persero né la loro indipendenza né il controllo sul territorio costiero fino all'epoca della conquista da parte degli Assiri. La loro economia era basata sulla produzione di granaglie, vino e olio, come testimoniato dai ritrovamenti di macine in pietra, e le attività artigianali tessili e ceramiche erano di alto livello, con produzioni artistiche raffinate, rosse e nere, stilizzate e decorate con disegni geometrici. Fra le loro divinità troviamo la Dea Astarte e il Dio Dagon, padre di Baal, citato nella Bibbia con l’episodio di Sansone che abbatte le due colonne del tempio a lui dedicato, a Ekron. Entrarono più volte in conflitto con gli israeliti perché controllavano ampie zone dell’altipiano e dell’entroterra. Nel Libro dei Re (Samuele, IV-VI),  si legge dell’occupazione dell'intero altipiano efraimitico dopo la vittoria di Aphek nella pianura di Saron, in cui l'Arca dell’Alleanza cadde in mano dei Filistei e fu portata come trofeo ad Asdod.  Fu il divieto fatto agl'Israeliti di fabbricare armi la causa dell'unificazione delle tribù israelitiche sotto un re, Saul, che le condusse alla vittoria. Sempre fonti bibliche (Re, Samuele, XXXI) raccontano che, nuovamente, gl'Israeliti furono sconfitti e Saul ucciso col figlio primogenito Gionata a causa dell'allontanamento di David. Questi, respinto e insidiato da Saul, passò al servizio di Akish, re di Gath. Successivamente, sempre da fonti bibliche, si apprende che Davide, dopo essersi affrancato dal ruolo di mercenario del sovrano filisteo Akish, organizzò una rivolta e riuscì a vendicare le sconfitte inflitte agli Israeliti dai Filistei. Sempre da fonti bibliche si apprende che già sotto la guida del re Saul, gli israeliti riuscirono a vincere qualche battaglia sull’altipiano. Il celebre episodio di Davide che uccide Golia e gli taglia la testa simboleggia proprio la vittoria sui filistei, tuttavia questi mantennero il controllo di ampie terre fino alla loro sconfitta da parte degli Assiri guidati da Tiglath-Pileser III nel 732 a.C.

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