Cagliari: città conquistata o florido centro portuale che partecipava ai traffici commerciali del Mediterraneo?
di Pierluigi Montalbano
Cagliari,
fondata dai Fenici, nei secoli è stata occupata dai Cartaginesi, dai Romani,
dai Vandali, dai Bizantini. Nel Medioevo è a capo di uno dei quattro Giudicati
della Sardegna. Poi, dal mare, arrivano altri eserciti e altri occupanti:
Pisani, Aragonesi, Spagnoli, Piemontesi, fino all’Unità d’Italia.
Così recita il testo in bella mostra nella guida di Cagliari (vedi foto) distribuita negli
infopoint e all’aeroporto di Elmas, ed è il biglietto da visita scelto dal Comune di
Cagliari per illustrare la nostra città ai turisti in arrivo. Saltando a piè
pari le inesattezze contenute nel resto della guida, vorrei porre l’accento su
quelle righe dedicate alla storia della città. Un disastro che non lascia
dubbi: gli autori affermano che Cagliari fu terra di conquista per tutti coloro
che decisero di occuparla. Appare come una facile preda disarmata che subisce
violenza senza batter ciglio, forse offrendo l’altra guancia. I suoi cittadini
sono inermi, succubi delle potenze straniere che fanno ciò che
vogliono in un
arco di tempo che va dai nuragici (residenti all’arrivo dei fenici) fino a
Garibaldi. Insomma…gente incapace di difendere la propria identità culturale,
del territorio e delle abitudini.
Ma
c’è del vero in tutto ciò? Direi proprio di no, poiché si tratta dei soliti
luoghi comuni che da decenni inquadrano i sardi nel famoso “Pocos, locos y mal unidos” attribuito a Carlo V, ma mai verificato in alcun
documento o altra fonte storica. Ebbene, fu Martin Carrillo, ambasciatore del re Filippo IV nel 1641, in un resoconto stilato per il
sovrano spagnolo in merito alla situazione linguistica e culturale della
Sardegna a pronunciare quelle parole, e da allora tutti coloro che
vogliono denigrare l’identità sarda ricorrono a quella frase scellerata che
dovrebbe essere utilizzata, invece, per mostrare uno degli aspetti positivi dei
sardi, ossia la loro capacità di decisione individuale, una peculiarità che
costituisce da sempre il fondamento ideologico di chi vive in condizioni di
autosufficienza.
Vorrei offrire una prima
riflessioni ai dirigenti del Comune di Cagliari: ritirare dagli infopoint
quella guida bugiarda che svilisce le qualità della città antica, interfaccia dei
commerci nel Mediterraneo, porto aperto verso oriente e occidente e in grado di
svolgere la funzione di amministratore e distributore delle merci. In secondo
luogo suggerisco di avvalersi, per la ricostruzione storica, di studiosi
esperti della storia locale, in grado di segnalare che la vita della città
procede ininterrottamente fin da almeno 5000 anni, che è proseguita con le ricche genti
di Monte Claro e del Vaso Campaniforme, proseguita con i nuragici e poi
integrata dall’inserimento di gruppi di mercanti e artigiani che fecero della
città un gioiello incastonato nel Mediterraneo.
Perchè poi fondata dai fenici??
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